PROTEZIONISMO

Cee e Tokyo ai ferri corti per le tasse sugli alcolici PROTEZIONISMO Cee e Tokyo ai ferri corti per le tasse sugli alcolici TOKYO — Il Giappone «discrimina pesantemente» le importazioni di vini e bevande alcoliche europee con un sistema doganale e fiscale «In patente contrasto» con le regole del libero scambio, della leale competizione e della divisione Internazionale del lavoro. Lo ha denunciato senza mezzi termini II rappresentante della commissione Cee In Giappone Laurens Jan Brlnkhorst in una conferenza stampa di presentazione di un voluminoso studio sulle «Esportazioni di vini e liquori Cee in Giappone» pubblicato simultaneamente a Tokyo e a Bruxelles. Il rapporto, preparato In nove mesi di lavoro, suona in più parti come una vera e propria «dichiarazione di guerra» alla politica protezionistica adottata dal governo giapponese in favore del produttori locali. A giudizio della Comunità, la causa di questa situazione è il sistema di dazi e di imposte sugli alcolici che penalizza pesantemente le «bevande di lusso» (whisky e brandy britannici e francesi), e discrimina I vini Imbottigliati di importazione dal vino sfuso acquistato dalle case vinicole locali per «tagliare» I propri prodotti. «Il risultato è — ha spiegato nell'incontro con la stampa Il responsabile settori alcolici della commissione Cee John Sutcllffe — che lo "Scotch whisky" è tassato fino a 41 volte più del liquori giapponesi e I vini in bottiglia di Italia, Francia e Germania Ovest fino a 9,3 volte di più del vini sfusi».

Persone citate: Laurens Jan

Luoghi citati: Bruxelles, Francia, Germania Ovest, Giappone, Italia, Tokyo