Musselli sviene in aula e non spiega i fondi che diede per anni a Freato di Susanna Marzolla

Musselli sviene in aula e non spiega i fondi €he diede per anni a Fregio Scambio di accuse al processo di Milano per lo scandalo dei petroli M Musselli sviene in aula e non spiega i fondi €he diede per anni a Fregio MILANO'— Confronto a distanza Ieri, al tribunale di Milano, tra Bruno Musselli, titolare della Bltum Oli e personaggio centrale dello scandalo petroli, e Sereno Freato, per più di vent'anni collaboratore di Aldo Moro. Sono entrambi imputati in uno dei tanti processi scaturiti dallo scandalo petroli e devono rispondere di reati quali associazione per delinquere e bancarotta fraudolenta. Musselli, estradato dalla Spagna nel 1983 dopo alcuni anni di latitanza, è già stato processato e condannato (sei anni in appello). Freato invece, arrestato sempre nell'83 e ora a piede Ubero, ha subito finora solo un processo per reati valutari: è la prima volta, a Milano, che si trova a dover rispondere della maxi-truffa sviluppatasi attorno al contrabbando di prodotti petroliferi.' . Al centro degl'interrogatori 1 versamenti, di cui esiste prova negli atti del processo, che Bruno Musselli ha fatto a più riprese a Sereno Freato. Due e nettamente contrastanti le versioni degl'imputati. Secondo il petroliere, Freato svolgeva per la Bitum Oli un lavoro di presentazione e appoggio presso personaggi Importanti del' mondo economico e politico. In cambio aveva ricevuto una partecipazione del 25 per cento nella società, che non era stata ufficializzata per problemi fiscali. ' Freato invece sostiene che quelli ricevuti da Musselli erano pagamenti provenienti da un conto «politico» di cui il petroliere era fiduciario. Si trattava — a detta di Freato — di un fondo di «emergenza» per la corrente di Aldo Moro, depositato presso la Banca d'America e d'Italia a Roma e poi, «pensando all'ipotesi d< un possibile espatrio», trasferito in Svizzera. Nel '76, per le nuove norme valutarle, si era preferito (Freato non ha spiegato perché) passarlo a Musselli: c'erano all'epoca due o trecento milioni. Periodicamente, in base alle esigenze politiche, Musselli faceva a Freato dei versamenti che poi questi — sempre a suo dire — passava alla corrente. Entrambe le versioni hanno provocato domande su domande da parte di presidente, avvocati e pubblico ministero. Alcune piuttosto imbarazzanti pei* i due imputati. Tanto che, quando il presidente ha chiesto a Musselli come mai, a fronte di un 25 per cento di partecipazione, Freato veniva pagato anche quando la società era In passivo e utili non ce n'erano, il petroliere si è sentito male: è impallidito, è quasi caduto a terra. Poi, con una pastiglia, un bicchier d'acqua, due passi in corridoio e un abbraccio delle figlie, si è ripreso rapidamente. Più tranquilla la deposizione di Freato, anche se un tremore alle mani faceva tra¬ sparire la sua tensione. Freato ha spiegato la sua lunghissima collaborazione con Moro, iniziata nel 1953 e andata avanti, tra Incarichi ufficiali e collaborazioni ufficiose, fino alla morte dell'uomo politico, ucciso nel '78 dalle Brigate rosse. Ha spiegato anche i suol rapporti con Musselli dicendosi sorpreso delle sue .dichiarazioni circa una partecipazione nella Bltum OH. «io ero suo socio In tre società — ha dichiarato — ma non in quelle petrolifere. Non ho difficoltà ad ammettere rapporti d'affari con lui, perché dovrei mentirei». Fatta questa premessa, il presidente ha cercato Invano di farsi spiegare come è riuscito ad accumulare un patrimonio di diversi miliardi. Freato ha detto di avere cominciato con una casa comprata in cooperativa e ha cercato di dipingersi meno ricco di quel che può apparire, Susanna Marzolla

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