Chi sono i politici-padrini? di Roberto Martinelli

Chi sono i poHtici-padrini? I giudici di Palermo aprono una nuova inchiesta sul «terzo livello» dell'organizzazione di Cosa Nostra Chi sono i poHtici-padrini? Conclusa una istruttoria, prosegue l'inchiesta sull'ex sindaco Ciancimino e sui finanzieri legati al mondo della politica - La nomina del dirigente di una banca fu decisa sullo yacht dei cugini Salvo • Spiccati 60 mandati di cattura contro imputati-detenuti per evitare la scarcerazione - Liberi 11 imputati: c'è il cognato del boss Greco DAL NOSTRO INVIATO . PALERMO — Ora 1 giudici puntano sul «terzo livello», .quello delle protezioni politiche al mafiosi. Chiusa la prima maxi-inchiesta del 475. la .'giustizia è già alle prese con una nuova, grande Istruttoria contro oltre 300 Imputati. Alcuni di essi sono chiamati a rispondere degli assassini di Michele Reina, Pier san ti .Mattarella, Pio La Torre. Numerosi altri omicidi sono le vittime delle falde tra le famiglie di «Cosa Nostra». E' un'indagine che segna la continuazione di quella appena conclusa e che vede tra 1 suoi Imputati anche l'ex sindaco di Palermo, Vito Ciancimino. L'inchiesta potrebbe in qualche modo sfiorare anche alcuni del cavalieri del Lavoro, nessuno del quali però è stato finora indiziato di reato. Sul filone dell'istruttoria appena terminata, la procura della Repubblica tenta di completare 11 discorso sulle «contiguità», sul legami, sulle complicità tra «Cosa Nostra» e 11 mondo politico. Un tema affrontato per la prima volta nei suol risvolti penalistici e che ha consentito ai giudici di definire gli esattori Nino e Ignazio Salvo la «cerniera» che ha unito insieme mafia e, politica. L'immagine è tra le più felici perché dà l'idea della stretta, inscindibile unione tra due mondi che dovrebbero essere lontani anni-luce e che, invece, troppo spesso convivono in un'inquietante simbiosi di compromessi e, complicità. Tra quella che è stata definita l'enciclopedia del crimine mafioso (1 42 volumi dell'ordinanza istruttoria) c'è un episodio Illuminante. Un episodio che può essere anche Inventato e che 1 testimoni del pubblico dibattimento potranno smentire ma che dà la misura del potere reale che questi uomini avevano conquistato. ,m m OJaoqan avo Riguarda la- nominar cìel-dlrettore generale di Una" gran- de banca decisa durante una; gita in barca sullo yacht del cugini Salvo. Una scelta forse professionale che nulla ha a che vedere col codice penale ma che è emblematica di una situazione inquietante. Per anni 1 Salvo sono stati degli «intoccabili». Occupati a rastrellare miliardi con 11 loro lavoro di gabellieri, erano entrati nella leggenda come finanziatori di partiti e registi occulti di maggioranze di governo. A tirarli in ballo sono state delle intercettazioni telefoniche che collegarono 1 loro nomi a quelli di Tommaso Buscetta. Un altro pentito rivelò l'esistenza di rapporti tra 1 due cugini e un mafioso sospettato poi di essere uno del presunti killers del generale Dalla Chiesa. Il prefetto di Palermo fu il primo a sospettare di loro, E già negli Anni Settanta, molto pi ima di essere mandato dal governo di Roma a combattere «Cosa Nostra», egli compilò un rapporto su di loro. A Palermo, poi, dispose un'indagine nel loro confronti. L'Istruttoria ha ricostruito la scalata dei Salvo al potere economico, la loro ascesa durante il periodo del cosiddetto »milazzlsmo» siciliano che gli esattori prima appoggiarono e poi boicottarono una volta ottenuto dalla Regione l'appalto delle esattorie. Tra i tanti testimoni del processo uno degli ex presidenti della Regione ha dichiarato ai giudici di aver perso qualcosa come 10 mila voti per manovre interne ai partiti e per la distribuzione di ingenti somme che gl'inquirenti sostengono possano essere state versate dai Salvo. Ma se la storia del Salvo, ricostruita in tutti 1 suol più minuti dettagli, è 11 primo grande riscontro della contiguità esistente tra 11 mondo politico e 11 sistema mafioso che l'inchiesta documenta, sorprese maggiori e più inquietanti 'riserveranno- te- 'indagini «he stanno-continuando a pieno ritmò sulla nuova Istruttoria che riguarda tra gli altri l'ex sindaco Ciancimino e 1 suoi protettori romani. Il che dimostra che le intuizioni di Dalla Chiesa enunciate prima al presidente del Consiglio Spadolini e poi all'allora ministro degli Interni Rognoni hanno trovato puntuale conferma. Rognoni, sentito come testimone, ha confermato di aver detto a Dalla Chiesa di non guardare in faccia nessuno e di andare avanti per la sua strada sottolineando che in nessun caso egli avrebbe dovuto considerarsi un prefetto della democrazia cristiana. Ma intanto, mentre la macchina della giustizia fa 11 suo corso, 1 giudici sono stati Impegnati Ieri In alcuni adempimenti formali di carattere burocratico. Il primo è stato la notifica di sessanta nuovi mandati di cattura emessi contro imputati già detenuti e che rischiavano di uscire in liberta per decorrenza della' carcerazione preventiva. Altri due provvedimenti restrittivi sono stati emessi per fatti nuovi emersi negli ultimi giorni. I giudici hanno motivato le loro decisioni con 11 pericolo di fuga degli accusati. Ma non hanno potuto impedire la scarcerazioni di altri undici imputati. Avevano fissato cauzioni varianti tra 1 10 e 1100 milioni. E gli undici personaggi hanno pagato al-, l'inclrca mezzo miliardo. Tra. i nomi di maggiore spicco c'è, Oluseppe Castellana, cognato del boss Michele Oreco, soprannominato il «papa». Oli altri sono: Salvatore Clrlmlnna, Luigi Faldetta, Oluseppe Federico, Mario Oerar- di, Gaspare e Matteo La; Mantia, Oluseppe Lipari, Antonino Puccio, Rosario Sansone, Oluseppe Scalla e Andrea Vassallo. A Palazzo di Giustizia, ancora per oggi bocche chiuse. I giudici non hanno voluto rilasciare interviste, rifiutando contatti ufficiali con 1 giornalisti. A chi ha fatto loro osservare che neppure questa inchiesta ha consentito di identificare a chiare lettere quel •terzo livello» della mafia (11 cuore dell'Intreccio tra mafia e politica), un magistrato ha osservato: 11 «terzo livello» è un concetto sociologico e non giuridico. E ha invitato 11 suo Interlocutore a leggere attentamente tra le righe dell'ordinanza. Come per dire.' «Ci siamo arrivati, e come. E non è finita». ; Roberto Martinelli

Luoghi citati: Palermo, Roma