Principe: «Basta con i pianti la Calabria impari a proporre»

Principe: «Basta con i pianti la Calabria impari a proporre» A colloquio con il neopresidente socialista della Regione Principe: «Basta con i pianti la Calabria impari a proporre» COSENZA — Sessantasette anni, socialista craxiano, deputato per sei legislature, dal '58 all'83, anno In cui non venne riconfermato, sindaco per 28 anni del suo Comune, Rende, una cittadina urbanisticamente all'avanguardia alle porte di Cosenza, due volte sottosegretario, all'Agricoltura e Foreste ed alle Partecipazioni statali, ex presidente della Commissione parlamentare per la Riconversione industriale. E' questo l'identikit politico di Francesco Principe, dottore in Agraria, neopresldente della giunta regionale tripartito (de, psl, psdl) della Calabria, ultimo governo locale a trovare assestamento dopo le elezioni del 12 maggio. Sei lunghi mesi tormentati da crisi e polemiche fra gli stessi gruppi della maggioranza per trovare un accordo, e all'interno dello stesso psl per la designazione del presidente. Spaccature risolte soltanto quando le trattative sono passate a Roma. — Presidente Principe, un Consiglio regionale sul quale incombe il possibile scioglimento da parte della Corte dei Conti per la mancata approvazione del bilanci consuntivi dal 1073 in poi non è poi una bella eredità. .Senz'altro, soprattutto se alla mancanza di conti consuntivi si affianca l'assenza di un inventarlo patrimoniale e la mancata approvazione del bilancio di previsione per l'anno in corso*. — E allora cosa pensa di fare? .La Calabria ha già perso sei mesi di tempo. E' ora di rimboccarsi le maniche e di cercare di rimettere In piedi un istituto regionale nel quale non crede più nessuno. In nessuna Regione come In Calabria l'Istituzione regionale è ad un punto di degrado oltre Il quale c'è solo II nulla*. — Quale il primo obbiettivo? .11 nostro impegno prioritario dovrà essere quello di ricreare nella gente una fiducia nuova nelle Istituzioni*. — E sugli altri problemi? .La Calabria necessita di una programmazione severa, attraverso la quale fissare traguardi che magari possono sembrare ambiziosi. Deve censire le sue ricchezze, recu perare quelle sperperate, come il territorio, male utilizzato sia per l'agricoltura sia per il turismo. DI pari passo va ammodernato e reso efft dente l'apparato regionale. Dobbiamo insomma saper proporre una nuova Immagi ne della Regione*. — Come? «■Riuscendo ad abbandonare la politica del piccoli Interessi personali e delle clientele, che disorienta il cittadino e crea terreno fertile per l'attecchimento della criminalità organizzata, della mafia, della 'ndrangheta. Solo una Calabria che sappia programmare e proporre anziché piangere può trovare fiducia nel governo centrale. Il nostro impegno è lavorare per crearla, e se ciò non dovesse avvenire saremmo i primi a rlnun dare al compito*. m. r. g.

Persone citate: Francesco Principe, Rende

Luoghi citati: Calabria, Cosenza, Roma