Stecca, la tecnica sfida la potenza
Stecca, la tecnica sfida la potenza BOXE Stasera a Rimini rivincita con Callejas per il mondiale dei supergallo Stecca, la tecnica sfida la potenza Un anno e mezzo fa il portoricano aveva strappato il titolo all'italiano - II problema delle 15 riprese DAL NOSTRO INVIATO RIMINI — Se è vero che la vendetta è un piatto che si mangia freddo, Loris Stecca non corre certamente il rischio di scottarsi stasera sul ring amico del Palaezetto dello Sport di .Rimini affrontando per la seconda volta Victor Callejas, campione del mondo dei supergallo versione WBA. E' una rivincita che il pugile romagnolo aspetta da un anno e mezzo precisamente dal 26 maggio 1984 quando la cinica legge del «business» professionistico lo obbligò virtualmente a restituire un titolo mondiale lasciatogli in prestito per soli tre mesi. Quando il vecchio manager Umberto Branchini riuscì a suo tempo ad indurre il dominlcano Leonardo Cruz, allora detentore della corona, a giocarsi il primato a Milano (22 febbraio 1984) non poteva non sapere che questo -favore» ottenuto dall'amico portoricano Pepita Corderò e dal potenti della WBA aveva una clausola capestro. L'obbligo di difendere il titolo entro 90 gior- ni a San Juan di Portorico in casa dello sfidante ufficiale Victor Callejas equivaleva in pratica ad una cambiale con scadenza a tre mesi. Alla prima trasferta della sua carriera, in un clima sfavorevole sia dal punto di vista esclusivamente atmosferico che da quello psicologico, Stecca, che pure aveva costretto all'abbandono il vecchio Cruz, non poteva non perdere come in effetti è avvenuto tanto più che quel Callejas pur superprotetto in casa propria aveva di suo mani d'acciaio che trovarono all'ottava ripresa la strada,per infliggere a Lo^{^^Mf^yctmfittaper^.or della-sua camera. w Valeva comunque la pena di accettare questo contratto capestro perché in ogni caso Stecca sarebbe rimasto a galleggiare nella parte alta delle classifiche mondiali e perché tra «uomini d'onore- il turno di sdebitarsi sarebbe poi toccato allo stesso Pepito Corderò, avvocato e amministratore di Callejas nonché • burattinaio» della WBA, che non avrebbe certamente rifiutato di dare un'altra chance al pugile italiano. Il momento è venuto e non si sa se siano stati più i 160 milioni di lire di borsa (contro gli 80 a Stecca) a convincere Victor Callejas a rischiare l'avventura in Italia o piuttosto la consapevolezza di essere tanto forte da poterla affrontare senea risentire Uncognita di un ambiente nuovo, di un clima ben diverso da quello caldo umido di Portorico, anche se questo autunno eccezionalmente mite ha risparmiato al campione del mondo un'immagine ben più rigida e reale del nostro mese di novembre. Un anno e,mezzo fa era Callejas a giocare in casa, a combattere a poche centinaia di metri dalla sua abitazione di fronte ai suoi amici di sempre. Stavolta il rapporto è rovesciato perché il pubblico che assisterà al match di stasera parla romagnolo e casa Stecca è a qualche isolato appena dal Palazzetto dello Sport riminese. Le condizioni ambientali sono quindi le più favorevoli possibili al nostro pugile: se Loris Stecca perderà non vi saranno scusanti. Vorrà soltanto dire che Victor Callejas è più forte. Il campione ostenta una sicurezza che non fa certo pensare a difficoltà am bientall (parla addirittura di includere l'Italia nel suo prossimo viaggio di nozze), lo sfidante è altrettanto tran quillo sorretto dal calore del la sua gente. Il match è apertissimo. Callejas ha soprattutto l'arma della potenza, non per nulla il suo record dice di 19 k.o. all'attivo su 22 incontri. Stecca è forse inferiore (ma non troppo) come potenza ed è tecnicamente più completo, più duttile tatticamente. In grado insomma di vincere anche ai punti. Ma quindici riprese, questa l'assurda distànsa" ancóra-in vigore campionati del mondo della WBA, sono lunghe, troppe perché la tecnica non debba soccombere alla violenza. Facciamo il tifo per Loris ma per simpatia, non per convinzione. Gianni Plgnata Programma — Pesi mediomassimi: Kader (Argentina) c. Marchesini (Italia) in 6 riprese; pesi massimi: Musone (Italia) c. Acova (Turchia) in 8 riprese; pesi supergallo: Hardy (Inghilterra) c. Umba Sengl (Zaire) in 8 riprese; campionato del mondo Wba pesi supergallo: Victor Callejas (Portorico), detentore c. Loris Stecca (Italia), sfidante, in 15 riprese; pesi superleggeri: Trujlllo (Venezuela) c. Naifer (Tunisia) in 6 riprese.
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