Ciancimino tornerà in libertà con la cauzione di 250 milioni

Ciane/mino tornerà in libertà €on la cauzione di250milioni Ciane/mino tornerà in libertà €on la cauzione di250milioni Scaduti i termini dì carcerazione preventiva per l'ex sindaco - Andrà al confino nel Molise DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PALERMO — Decorsi i termini della carcerazione preventiva, l'ex sindaco di Palermo Vito Cianclmlno, accusato di essere «organicamente inserito nella mafia» potrà tornare In libertà. L'ha deciso Ieri la sezione Istruttoria del tribunale accogliendo un'istanza di scarcerazione presentata dal difensori di Cianclmlno che, arrestato 113 novembre 1984, ha già scontato un anno di reclusione preventiva. Il giudice Istruttore Leonardo Ouarnotta ha subordinato la sua liberazione ad una cauzione di 250 milioni. Non si ancora se quest'uomo, ricco, ma con il patrimonio congelato, riuscirà in qualche modo a mettere insieme la somma né se qualcuno lo farà al posto suo. «Non so proprio quando il mio cliente potrà, lasciare il carcere. Il provvedimento infatti impone una cauzione molto alta e non mi risulta che almeno lui sia in grado di farvi fronte perché conte è noto tutti i suoi beni sono stati sequestrati ed è in corso il provvedimento di confisca in base alla legge Rognoni-La Torre», ha detto l'avvocato Frlno Restlvo che con 11 professor Orazio Campo difende Cianclmlno. In ogni caso Cianclmlno, che ha 62 anni, se lascerà il carcere di Termini Imerese a 35 chilometri da Palermo (vi era stato recentemente trasferito dalla sezione di massima sicurezza di Reblbbla a Roma) dovrà raggiungere il soggiorno obbligato di Roteilo, vicino a Campobasso. Qui 11 22 luglio era stato assegnato al domicilio coatto per quattro anni quale «elemento socialmente pericoloso», lì sindaco del paesino molisano, appresa la notizia, protestò: «Qui i mafiosi non li vogliamo». La resa del conti di Vito Cianclmlno con la giustizia riguarda l'incriminazione per associazione per delinquere mafiosa ed illecita esportazione di capitali all'estero decretata dal giudici del pool antimafia dell'ufficio Istruzione del tribunale sull'onda delle clamorose rivelazioni di Tommaso Buscetta e subito dopo l'emissione di 327 ordini di cattura chiamate In ballo dal boss. In quel giorni convulsi del¬ l'anno scorso, quando 11 castello che Cianclmlno aveva pian plano costruito attorno a sé dopo esser partito nell'immediato dopoguerra dalla modesta bottega di barbiere del padre a Corleone Incominciò a sgretolarsi, fu emessa una comunicazione giudiziaria per associazione mafiosa nei suol confronti. Buscetta aveva rivelato al giudice Istruttore Olovannl Falcone che Pippo Calò, il boss «faccendiere» della mafia a Roma, dopo la sua evasione da Torino gli consigliò di non tornare In Brasile ma di stabilirsi nuovamente a Palermo dove Vito Cianclmlno stava per avviare giganteschi affari per il risanamento del vecchi rioni cittadini. Si arrivò all'arresto di Cianclmlno dopo una serie di colpi di scena a catena, non ultimo la deposizione davanti alla commissione antimafia a Palazzo San Macuto 11 3 ottobre 1984 a Roma degli ex sindaci Elda Pucci e Giuseppe Insalaco. Entrambi l'accusarono di essere il deus ex machina di tanti fatti e misfatti della politica palermitana. Nessun capo-corrente volle allearsi con lui e ciò segnò l'emarginazione definitiva dell'ex sindaco dallo scudo crociato. Elda Pucci dinanzi alla Commissione antimafia contestò a Cianclmlno di essere stato 11 manovratore, del resto non troppo occulto, dei «grandi appalti» del Comune di Palermo. Insalaco, poi arrestato e successivamente scarcerato per una storia di tangenti, rivelò che un giorno Cianclmlno gli disse: «Se vuoi rimanere in carica cento giorni o cinque anni, dipende solo da te. Se farai quel che ti dico non avrai problemi». Insalaco aggiunse che. non essendosi messo d'accordo con Cianclmlno, fu costretto quasi subito a dimettersi. Cinque giorni dopo l'audizione degli ex sindaci davanti all'Antimafia, Cianclmlno fu inviato al soggiorno obbligato provvisorio a Patti, a 30. chilometri da Messina, e 11 3 novembre fu arrestato nei suo elegante attico di via Scimi. In una cassetta di sicurezza In un'agenzia del Banco di Roma la Finanza trovò sei miliardi In dollari canadesi, In lire e In titoli di credito ed in altri valori mo-' blUarl Antonio Ravldà