li Cile si ribella, quattro morti

li Cile si ribella, quattro morti Clima di guerra civile, scontri violentissimi, decine di feriti e oltre seicento arresti li Cile si ribella, quattro morti La periferia di Santiago in stato d'assedio - Pinochet: «Siamo pronti a combattere»" SANTIAGO DEL CILE — Sembrava davvero un miracolo la scorsa notte che la doppia giornata di protesta organizzata dall'opposizione cilena stesse per concludersi senza morti. Ma l'Illusione è durata appena qualche ora. Ieri, Infatti, a protesta ormai conclusa, è stato possibile conoscere le drammatiche conseguenze della violenza divampata durante tutta la giornata di mercoledì fino all' alba. I morti sono quattro, tutti abbattuti da colpi d' arma da fuoco, decine 1 feriti, fra cui diversi agenti della repressione, oltre seicento arrestati, una ventina di attentati dinamitardi e una drastica riduzione del trasporti pubblici per timore di rappresaglie. Un bilancio che suscita sgomento e preoccupazione non solo nelle autorità di governo ma anche nell'opposizione, impotente di fronte al dilagare della violenza politica, accompagnata da una repressione durissima, come si e visto in alcune zone periferiche, letteralmente assediate dalle forze di sicurezza, In pieno assetto di guerra. La stampa si limita Intanto a una scarna rassegna del fatti registrati nella seconda giornata di protesta. E' la cronaca di una violenza senza tregua, che si è estesa da Santiago ad altre città come Valparaiso, Vlna del Mar e Antofagasta, nell'estremo Nord. Le quattro vittime della repressione sono una giovane donna di casa, un meccanico e due commercianti. I decessi sono avvenuti rispettivamente nelle borgate di Pudahuel, Villa Francia e San Ramon. La prima a morire è stata Mercedes Ulloa San Martin, 21 anni, colpita alle spalle da un proiettile sparato da sconosciuti che erano a bordo di una vettura privata. La giovane donna stava tornando a casa, in compagnia di una coppia di amici, quando è stata raggiunta dallo sparo. Mezz'ora dopo è stata la volta del meccanico Erwln Nestor Iturra Oonzàlez, di venti anni, abbattuto dalla polizia durante uno scontro con un gruppo di manifestanti, In una zona conosciuta come Villa Francia, teatro di violenti disordini. La terza vittima è 11 commerciante Hector Penalltllo Vega, di 40 anni, colpito alla testa da un proiettile mentre la polizia, armi splanate, caricava la folla nel popoloso quartiere di San Ramon, anch'esso focolaio di gravi disordini. Sempre a San Ramon è stato ucciso l'altro commerciante, Jose Norambuena, ma della sua morte le autorità non hanno fornito particolari. Altre cinque persone, fra cui tre adolescenti, vittime di sparatorie, sono state ricoverate in grave stato negli ospedali di Santiago, mentre i feriti e contusi sono più di 50, compresi una quindicina di carablneros. A Santiago e ad Antofagasta, la polizia è intervenuta per disperdere a colpi di sfol lagente, di bombe lacrlmoge ne e di potenti getti d'acqua masse di studenti oppositori che lanciavano contro gli agenti pietre e bottiglie in cendiarle. Bilancio del tafferugli, oltre 600 studenti arre stati e decine di contusi. Altre decine di arresti davanti al carcere Capuchlnos di Santiago dove sono rinchiusi 1 sei dirigenti sindacali. Oli incidenti sono scoppiati mentre alcuni dirigenti politici avevano ottenuto 11 permesso di visitare 1 detenuti. Governo e opposizioni cileni stanno valutando sul plano politico 11 significato delle due giornate di protesta che hanno sconvolto la vita della nazione. Il portavoce presidenziale, Francisco Cuadra, ha assicurato che 11 governo è pronto a combattere 11 'terrorismo marxista' su tutti 1 fronti, escludendo che 11 ripetersi delle azioni di protesta possa alla fine spingere la popolazione a reagire.

Persone citate: Francisco Cuadra, Jose Norambuena, Mercedes Ulloa San Martin, Pinochet, Vega, Villa Francia