Sotto il vestito niente mancano pure i sarti

Sotto il vestito niente mancano pure i sarti Offesi, disertano il gala per il film di Vanzina Sotto il vestito niente mancano pure i sarti MILANO — I famosi sarti milanesi non saranno presenti, questa sera, al cinema Ambasciatoti, all'anteprima del film Sotto il vestito niente, ambientato nel mondo della moda. Sono offesi perché il regista Carlo Vanzina ha raccontato che, nel nostro Paese, intorno al mondo delle modelle, gravitano anche tanti play-boys ed ex play-boys, tanti soldi veri e finti e tanti «cocainoparty». A questo punto, 11 regista del film (4 miliardi di costo, tre mesi e mezzo di lavorazione) e il suo incaricato per le pubbliche relazioni Enrico Lucherini hanno convocato una conferenza stampa, ieri, in un grand hotel, per esecrare il comportamento di questi sarti. Qualcuno ha chiesto: ma cosa ve ne Importa della loro assenza, visto che il film, girato direttamente in inglese, è destinato a tutto il mondo? Risposta: «Sarebbe stato carino averli al gala. Sono dei provinciali,' non hanno capito che come la moda può essere utile al cinema, così, all'inverso, noij possiamo giovare a loro*. Questo, per quanto riguarda 11 contenuto della polemica. Per quanto concerne invece il lavoro di Vanzina — 34 anni, noto finora per il genere «commedia all'Italiana» — è un «giallo» interpretato da Renée Simonsen, Nikki Perrin, Catherine Noyes, modelle di successo, e dagli attori Tom Schanley e Donald Pleasence. La trama racconta di una ragazza statunitense che, piovuta a Milano inseguendo sogni di gloria in sfilate e copertine, scompare. Il fratello, non ricevendo più notizie, arriva nel capoluogo lombardo e, per cercarla, ripercorre gli stessi ambienti: sfilate, agenzie, studi fotografici, ecc. Il che da occasione agli spettatori di vedere e conoscere alcuni «retroscena» di un mondo di riflettori, assegni e lustrini. Il titolo è ricavato da una battuta di un fotografo, 11 quale, non sapendo rispondere alle domande del giovane e non ricordando di averne Incontrato o meno la sorella, spiega che lui e i suol colleghi riprendono le modelle, badano al trucco, all'abbigliamento, alla pettinatura, alla posa, ma dell'essere umano che c'è sotto agli abiti né 11 fotografo né nessun altro si occupa: niente, sotto il vestito niente. Il titolo richiama un libro di Marco Parma, molto critico nei confronti dell'ambiente della moda. Antonioni avrebbe voluto, anni or sono, ridurlo per il cinema, poi le difficoltà, soprattutto per i costi, si rivelarono insormontabili. Ma, ripetono Vanzina e Lucherini, di quel volume, nel film, non è rimasto nulla: «Vedere per credere». Del protagonisti, nessuno sarà presente alla «prima», causa precedenti impegni. Avrebbe dovuto esserci, dopo la proiezione, un cocktail in casa di un noto sarto, ma, viene spiegato al cronisti, all'ultimo anche questi — che pure ha accettato di essere ripreso mentre, ovviamente con tanto di nome in grande, si occupa delle sue sfilate — si è negato. Sotto il vestito niente inaugura una serie di proiezioni in anteprima organizzate da un periodico specializzato in cinema. Dapprima si terranno a Milano e Roma, con cadenza forse bimensile; in seguito, probabilmente, anche in altre città fra cui Bologna e Parma, al ritmo di una proiezione ogni mese. Ornella Rota •.-■VK ':■ *'4 * \ Renée Simonsen e Tom Schanley nel film di Vanzina

Luoghi citati: Bologna, Milano, Parma, Roma