Telefonate, nodo vecchio e nuovo

Telefonate, nodo vecchio e nuovo Atmosfera di nervosismo nella seconda udienza al processo delle tangenti bis Telefonate, nodo vecchio e nuovo Le intercettazioni sono state fatte nel rispetto della legge o no? E il Tribunale può ascoltarle o deve eliminarle dagli atti? - Su questo punto ci fu battaglia grossa un anno fa (e i giudici decisero di sentirle tutte) - Adesso i difensori hanno riproposto lo stesso quesito sul quale il collegio deciderà stamane - Ma si annunciano nuovi colpi di scena Atmosfera pesante e carica di nervosismo al processo delle tangenti. La mossa a sorpresa di Zampini ('Cancellate quelle intercettazioni'), i dubbi su come utilizzare gli atti del primo procedimento saltato a maggio, la suspense su inediti documenti che potrebbero dare una svolta al giudizio e la battaglia sulle intercettazioni telefoniche hanno surriscaldato il clima nell'aula della prima sezione. All'appello del presidente Cirillo, ieri hanno risposto in pochi: Zampini, 1 fratelli Enzo e Nanni Biffi Gentili, Umberto Pecchinl, Liberto Zattonl, Giuseppe Navone, Franco Revelli e Libertino Sclcolone. Il faccendiere, loquace come sempre, ha voluto precisare ancora: «£' vero che ho mutato atteggiamento sulle telefonate, ma non mi rimangio nulla di quello che lio detto'. A smuovere le acque ci ha pensato l'avv. Mittone difensore dell'ex vice-sindaco Enzo Biffi e di Sclcolone. Ha cominciato con una domanda apparentemente semplice: «Vorrei sapere come dobbiamo considerare gli atti del primo processo». Il tribunale dopo una camera di consiglio più lunga del previsto ha risposto: «Gli atti del primo procedimento sono validi, ma è chiaro che per renderli utilizzabili dobbiamo richiamarli in questo giudizio». Qualche dubbio tra i legali: se un teste viene in aula e cambia versione, gli si può contestare che sei mesi fa ha sostenuto una cosa diversa? E se il testimone regolarmente citato non si presenta davanti ai giudici, che fine fa la sua precedente deposizione? SI può tenerne conto? Ancora Mittone di scena. L'altro giorno, assieme al collega Glanaria, che difende l'ex assessore Gian Luigi Testa, aveva chiesto tempo fino a martedì prossimo per illu¬ strare, con nuovi documenti, i rilievi già mossi nel primo processo sull'operato del capitano dei carabinieri Muggeo, una questione che aveva avvelenato i rapporti tra ac- ,11 tribunale ha risposto b, ritenendo l'istanza^non cusa e difesa. I legali sperano di mettere le mani su qualcosa che potrebbe cambiare il volto del giudizio? Il pubblico ministero Vitari ieri ha cercato di saperne di più: 'Perché l'avv. Mittone non specifica meglio quali ricerche sta facendo? Non c'è motivo per nascondere gli ac-' certamenti in corso. O dovrei pensare ad un coniglio die spunta allimprovviso dal cilindro?'. No, Mittone non ha voluto far cadere la suspense: 'Per scrupolo professionale non posso dir nulla perché attendo una risposta che non dipende da me. Chiedo tempo fino a martedì'. Niente da fare,di no, motivata. L'udienza si è chiusa con le repliche delle parti civili e del pm sulla questione delle intercettazioni. L'avv. Pazzi di. Asti, patrono della Regione: 'Legittimo il comportamento del pm. Non erano necessarie le comunicazioni giudiziarie». Il tema è stato ripreso dal pm Vitari: «La procedura è stata rispettata. Ho raccolto la denuncia di Deleo e l'ho trasmessa ai carabinieri per le indagini. Poi su richiesta del capitano Muggeo ho firmato il decreto di intercettazione. Perché avrei dovuto mandare gli avvisi di reato visto che si trattava di atti di polizia oiu-1 diziaria? E non è vero, come' sostiene qualcuno, che il decreto non era motivato'. Due battute per liquidare la mossa di Zampini che ora chiede l'annullamento delle telefonate: 'L'imputato Zampini avrebbe dovuto eccepire la nullità prima, al giudice istruttore. Invece è stato acquiescente, ora è troppo tardi, la nullità è stata sanata». Oggi il tribunale risponderà sulle intercettazioni. Nino Pietropinto I!11[111111111111111 Ut IM111<111111<11111111