John Lennon, un santo da dannare

John Lennon, un santo da dannare A Londra un musical riaccende il mito del cantante, ma McCartney attacca John Lennon, un santo da dannare Dice l'ex Beatìe: «All'inizio lo adoravamo, poi è diventato geloso, sospettoso, rubava le mie canzoni, era paranoico» LONDRA — il fatto ohe John Lennon sia stato santificato (c'è stato li martirio, 1 miracoli, ci sono 1 profeti) non va giù a Paul McCartney 11 quale, dòpo anni di dlscretf borbottìi ma di poche dichiarazioni, ha vuotato il sacco. «Potrei raccontare delle còte terribili su John! Ma .non ancora,' non quando YoKo o Cunthia sono vive», ha dichiarato al settimanale femminile Woman. «Lennon ve.-' niva sempre giudicato come "quello carino", ed io come il bastardo. Non sono stato io a spezzare il gruppo dei Beatles-. All'inizio, dice Paul, George Harrlson -ed io lo adoravamo. Lennon era il nostro idolo-. Poi a poco a poco 11 carattere sospettoso, geloso di Lennon ne fece un nemico1 interno. «Era un porco», conclude senza tanti sottintesi. Questo «porco» è il protagonista - di una - commedia musicale dal titolo Lennon in scena al teatro Astoria di Londra con degli attori che, a parte Paul McCartney, somigliano ai - protagonisti - reali come gocce d'acqua. Jonathan Barloy/, con gli occhialini da seminarista. Mia Soteriou, gli occhi lunghi e stretti da giapponese, sono ottimi attori. Martin Ellis è un po' troppo, grassa per interpretare Paul ed è forse uno degli elementi che ha fatto arrabbiare tanto 11 famoso ex Beatìe. Ci sono due Lennon in scena, Mark McOann che è il John dei primi anni, anche questo straordinariamente somigliante, ■ e Barlow che inizia la storia, come narratore e, .alla fine, soffuso nelle luci, sparisce, con il suono del colpo di pistola.! La seconda parte dello spettacolo è la migliore, dicono i critici, anche se il vero difetto del testo (di Bob Eaton) 6 che, a parte 1 Beatles, tutti gli altri, dall'impresario, al banchiere, all'uomo d'affari, sono delle caricature, sono tutti ritratti come Imbecilli. Rimane il Santo. Il dramma di Lennon,' come descritto in questo testo, è quello di un divo senza piattaforma che cerca una nuova identità; non che sia quésto un dram¬ ma comune a molti di noi, ma insomma, questo è il nodo centrale. Lennon passa attravèrso tutte le mode radicali del momento, come successe in realtà, e finalmente trova la sua identità nella vita domestica, nel fare il pane e — però questo non è detto nella commedia musicale — in chili di droga. Le azioni sono accompagnate da continue interviste che rimbombano dal palcoscenico con le voci originali di John Lennon, di Yoko Onò. Ma 11 musical, dice The Times — uno dei pochi giornali che ne parla abbastanza bene — è «preciso nei fatti,'è esilarante, provocante come il soggetto che descrive-. Lennon, invece, secondo McCartney, non era cosi. -Era geloso, sospettoso ed insicuro-. Nell'intervista pubblicata da Woman dice: -Da quando è morto è diventato Martin Lu tero Lennon, ma non era così, lui-- Diceva di avere scritto canzoni che non erano sue. «Per dieci onni, quando eravamo assieme, mi rubò le canzoni. Era paranoico a proposito delle mie canzoni e me le cambiava tutte. Ho letto da qualche parte che mi aiutò su "Eleanor Rigby". SI, circa mezza rigai E si dimenticò completamente che io avevo scritto la cantone "In My Life". Quella era la mia canzoneU. ' Nell'intervista McCartney, dichiara che quando scrivevano canzoni erano sempre in competizione. -Quando io composi "Penny Lane" lui si mise a comporre "Strawberry Fields". Pensava che io fossi un furbastro e un opportunista. Ma io non ho mai fatto niente per imbrogliarlo. Lui era uno che cambiava le cose sotto il naso in modo schifoso, una cosa che nessuno ha mal capito-. Alla fine era diventato geloso di tutto. Sul palcoscenico del teatro Astoria 11 Santo era corapar so anche con astuzia. La regista, Clare Venables, che haportato questo spettacolo dal teatro Everyman di Liverpool a Londra (dove certamente avrà molto successo), ne fa un documentario. Con buoni effetti, canzonette, interviste, suoni, luci, da Amburgo porta i Beatles a Coventry, a Liverpool e in America, ài successi . strepitosi.. Nello spettacolo 1 Beatles fanno pochi errori. Il Santo, poi, nessuno: certo, per esemplo, non avrebbe mai dato un'intervista a un settimanale femminile popolare. Ed è vero, non l'avrebbe mai fatto -il porco- né in vita e neanche nella commedia musicale a lui dedicata. Sono errori questi che non portano alla beatificazione e tanto meno all'incenso degli altari pop. Gaia Servadio John 1 Aimois e Paul McCartney, due anime dei Beai Ics. prima solidali e poi profondamente nemici

Luoghi citati: Amburgo, America, Liverpool, Londra