Quella strano veronese con gli occhi a mandorla

Quella strano veronese congli o€€hi a mandorla Come vivono i profughi in Italia: vietnamiti, cambogiani, laotiani Quella strano veronese congli o€€hi a mandorla Nell'agosto del '79 l'Andrea Doria e la Vittorio Veneto raccolsero nel Mar della Cina 900 famiglie - Quasi ogni sabato a Roverchiara si ritrovano nella casa messa a disposizione dal parroco: cantano e progettano il futuro DAL NOSTRO INVIATO VERONA — .L'Italia ha fatto solo il bel gesto, poi li ha affidati a noi per averne curo» è li pùngente commento di don Andrea Benatl. Dall'agosto del '79 divide 11 suo, ministero tra la parrocchia di Roverchiara e l'ufficio «Caritas» di Verona per risolvere 1 problemi del profughi vietnamiti; cambogiani e laotiani che furono raccolti dalle nostre navi mentre andavano alla deriva su fragili imbarcazioni nel Mar della Cina. Il sacerdote racconta le difficoltà sue e del parrocchiani per dare un tetto e un lavoro «ad almeno S00 famiglie oggi felici e integrate in questa, regione». Ricorda che la «Vittorio Veneto» e 1'.Andrea Dorla» nell'agosto. del •79 avevano sbarcato a Venezia. 900 famiglie con addosso solo, stracci e tanta paura. Una breve tappa nel campi di raccolta e la - gara di solidarietà delle diocesi per dare loro una sistemazione: 64 famiglie (230 persone) sono sta¬ te accolte a Verona e nella sua provincia, altre hanno trovato ospitalità nel Vicentino, nel Padovano, in Friuli. . Una comunità che si eMarga sempre piti — ricorda don Andrea —. / nostri ospiti fanno arrivare dai loro paesi i genitori, i fratelli, gli amici. Anche le fidanzate: si vogliono sposare c'avere.molti figli: C'è già stato un matrimonio misto: una cambogiana ha sposato un veneto di Isola della^Scala. Una unione felice. OH anziani fanno piti fatjca ad inserirsi nel nuovo tessuto sociale, legati come sono al ricordo della loro terra. Non si staccano dalle loro tradizioni, dalla loro cultura. Figli e nipoti Invece stanno assorbendo le abitudini di questa società tanto diversa. Don Andrea ne ha battezzati una settantina e adesso'si chiamano Serena, Simone, Marta, Elisa o Alessandro.! ragazzi vanno a scuola, mirano a un diploma e se là fortuna Ù assisterà anche alla laurea. Sono Intelligenti, svelti.: - Entriamo nelle loro case. Simone e Serena, 14 e 16 anni, sono figli della vedova Lee Llk, 45 anni, cambogiana. Suo marito è scomparso nel '77 a Battambang, «una sera è uscito e non è più tornato». Abitano a Mandello, frazióne di Isola delia. Scala, nella tenuta Paretto, un alloggio bianco di calce, spartano nel-: l'arredamento con santi alle pareti. Il televisore è acceso «per farci entrare nelle orecchie il suono della vostra lingua», ogni angolo brilla di pulizia. La signora Lee lavora nel'campi di tabacco, qualche giorno fa si è comperata l'automobile. Dalla Cambogia sonò fuggiti in Thailandia e nell'81 sono arrivati in Italia, in aereo, con biglietto offerto da un nostro medico. Alla porta accanto abita il fratèllo della donna, Yut, 30 anni, sposato, due figli di 5 e 3 anni. Racconta che 1 comunisti •l'avevano costretto a lavorare nei campi per un piatto di riso. Una vita balorda che è durata quattro anni e finalmente la fuga in Italia». Oggi è Impiegato in un biscottificio, vuole diventare perito agrario. I vietnamiti sono diffidenti, fanno entrare estranei In casa solo se-accompagnati da persone'che conoscono. Olal Thal Quangnon parla volentieri del suo passato, bisogna strappargli le parole di bocca. Si agita sulla sedia, mostra Insofferenza. Molto piti socievole la moglie, Hue, 32 anni, che cuce, per un negozio di abbigliamento, perline colorate sugli abiti da sera. Sperano di tornare in Vietnam •fra dieci. Quindici anni... chissà». Ma anche 1 vietnamiti quasi ogni sabato sera si Incontrano con i cambogiani e 1 laotiani in una casa di Roverchiara messa a disposizione dal parroco. Arrivano da tutta la regione, fanno festa, cantano e progettano 11 loro futuro. Poi trascorrono la notte assieme, «a volte dormono in trenta sul pavimento della starna. Non so proprio come possano starci tutti» commenta 11 sacerdote. Ricorda anche che si e formato un gruppetto che. appoggia i gUerrlglterl che combattono 11 regime della loro terra •solo un appoggio morale dato che si trovano a 13 mila chilometri di distanta. Ma sperano sempre di tornare in patria per essere più utili Ma tornare indietro, per 11 momento, è Impossibile. L'altra settimana la coma nltà 6 stata sconvolta da un suicidio: un giovane laotiano non ha retto alla disperazione del suo passato e si è gettato sotto il treno. Si chiamava Chung Quoc Mlnh, aveva 23 anni,, era appena arrivato a Isola della Scala senza una lira in tasca, ospite degli zìi. Ricordano che aveva lo sguardo assente, era solitario. All'età di 17 anni gli avevano messo uh mitra in mano e mandato à combatte. za, la fame. Le dame della «San Vincenzo» lo avevano sistemato in una stanza nel villaggio Rossi perché non andava d'accordo con 1 parenti. Dormiva in un sacco a pelo e come luce aveva una candela. Martedì ha scritto una lettera, poi si è gettato sotto 11 treno. Tutta la vita di un ragazzo è stata contenuta in una busta: 1 suoi documenti e qualche fotografia. Aldo Popaiz

Persone citate: Aldo Popaiz, Andrea Benatl, Andrea Dorla, Chung Quoc Mlnh, Isola, Mandello, Padovano, Scala