In scena il mondo dei giornali come un truce Grand Guignol

In scena il mondo dei giornali come un truce Grand Guignol Divertimento e stroncature a Londra per la commedia «Pravda» In scena il mondo dei giornali come un truce Grand Guignol LONDRA — Le caricature che troviamo sul palcoscenico del Teatro Nazionale sono una esagerazione, ma allo stesso tempo sono anche cosi precise che è impossibile non riconoscere la voce nasale e la figura pienotta della principessa Margaret, il portamento prepotente la voce, l'aspetto di Rupert Murdoch, prò-, prietario di giornali (tra i quali The Times) e catene televisive da una parte e l'altra dell'oceano. E' impossibile non riconoscere il ministro Heseltine; e identico tanto nell'aspetto che in quello che dice. Ci sono. altri personaggi che, per essere ben sicuri di essére riconosciuti, portano più, o meno lo stesso nome dell'ex direttore del Sunday Times, dell'ex proprietario Con il suo ridicolo figlio, del vecchi direttori di- giornali che andavano bene a un Establishment ormai sbiadito e fuori gioco. Questi sono i protagonisti di Pravda un nuovo testo di Howard Brenton e David Hare diretto dallo stesso Hare che non ha avuto fortuna con la critica, ma che trova il plauso del pubblico. E' una satira, sul nuovo mondo del giornalismo inglese, su come è diventato, su come si è lasciato corrompere e comprare da stranieri sema scrupoli. Ed è una satira sul mondo dei giornali, dove la verità non esiste, e l'amicizia neanche. Ma le satire sono satire se colpiscono il segno, le satire sono buffe.quando il sorriso è amaro, non quando la risata è grossolana. E gli autori di questa lunghissima commedia non hanno certo il tocco leggero. Andrew, il giovane giornalista (Ttm Mclnnerny) incontra Rebecca figlia del suo ^padrone» dal proprietario del Bystander, quotidiano di una citta di provincia ad un garden party offerto dal padre di lei. Rebecco è diversa, è una donna tutta d'un pezzo. Chissà perché, dato che il padre e il fratello che incontriamo nella seconda scena sono due idioti. Sir Stamfond Foley ha venduto il giornale, senea consultare nessuno, perché si è comprato un cavallo da corsa e deve pagarlo all'estero: la sua è una pesante caricatura basata sulla famiglia Astor, una volta proprietaria del Times. il giornale l*ha comprato un sudafricano, un uomo «chiacchierato» Lambert Le Roux (Anthony Hopkins). Il quale, dopo aver corrotto un po' tutti, dà la direzione al più giovane ragazzo della redazione, proprio quell'Andrew May che, tra un paio di scene, sposa la figlia dell'ex proprieta¬ rio del Bystander. Ma nel frattempo Le Roux vuole comprare Vlctory, un quotidiano importante, e qui corninola tutta la storia del passaggio di The Times da Thompson a Murdoch più o meno fase per fase. Gli avvocati si riuniscono In un club: c'è anche un vescovo. Non è possibile vendere Vlctory a quell'uomo che sforna giornali semi-pornografici, che non ha passato chiaro, ecc. ecc. Ma Le Roux è garantito dal giovane Andre» May, che afferma di essere stato completamente libero, non ha mal avuto Interferenze editoriali. Cosi Le Roux diventa proprietario di Vlctory e lo vediamo in redazione urlare e buttar fuori direttori e giornalisti. E'un uomo di destra e 10 dice. Ogni articolo viene cambiato, censurato. Ha l suol uomini che pensano a frenare l giornalisti con troppe idee. Uno di questi, dopo aver testimoniato la trasformazione di un suo pezzo da positivo a negativo, dice Pravda. E la commedia va avantitra assurde scene In una palestra In stile giapponese dove 11 padrone si esercita In ginnastiche e lotte ridicole mangiando sashlmt, in imbrogli politici, in aperti tradimenti di tutti, in un bagno di san-. gue morale dove nessuno si salva, men di tutti i giornalisti. L'unica buona, ma veramente buona e brava e bella, è la moglie di Andrey May che è una brava ragazza di sinistra che gli fa da coscienza fino a quando ti marito le dice: «Non mi rompere le scatole». Gli altri sono tutti cattivi, ma cattivissimi, e bugiardi. In questo Grand Guignol giornalistico si salva Anthony : Hopkins In una prova di grande bravura. In scena per quasi l'intero spettacolo (tre ore) Hopkins ostenta un oc- ' cento sudafricano, un tono di ' voce che tira fuori dalle budella, e una andatura alla Rigoletto che lo rendono Irriconoscibile come Hopkins, e riconoscibile come Murdoch. Non si salvano t commediografi e gli scenografi. Questa Pleet Street comedy — sottotitolo di Pravda — è breve, ma diverte il pubblico perché lo elegge giudice dei potenti, che vengono descritti come ■orrendi, obbietti ce//i. Ha dei toni populistici che si potrebbero ben trovare in un giornale come la Pravda quando descrive la vita corrotta del mondo occidentale tralasciando la corruelone di casa propria. Ga,a Servad,0 Peter Blythe e Anthony Hopkins ih una scena di «Pravda»

Luoghi citati: Londra