Troppa paura di decidere

Troppa paura di decidere Amministratori pubblici! come caltegare rfeereq «nlTOrsifcrie e imprenditori Troppa paura di decidere Secondo il sindaco Cardetti il primo passo in avanti sulla strada della collaborazione tra Università e impresa privata si sta facendo con il progetto Lingotto - Le posizioni dei partiti Imprese, ricerca, ammlnistrazione pubb'lca: tre protagoniste dell'innovazione tecnologica, tre mondi' che comunicano poco fra di loro o 16 fanno in modo precario, improvvisato, senza un progetto comune, Dopo aver sentito alcuni rappresentanti degli atenei e degli imprenditoria favorevoli ad un'ampia e concreta collaborazione per far di Torino é del Piemonte un'area tecnologicamente forte, la parola passa agli amministratóri é al politici. Cóme intendono agire per promuovere l'innovazione' e diventare la guida nel programmare e stimolare iniziative? Il prof. Franco PizzetU, docente di Diritto costituzionale, è al tempo stesso consigliere comunale de, capogruppo del partito nella Sala Rossa e prorettore dell'Università. «Non so,se Torino sia già un polo nazionale di alta tecnologia ma se non lo è, coinè io creda, dobblamó'farlo diventare. Chi non è d'accordo, ini deve spiegare quale altra vocazione vogliamo, dare alla metropoli, ma deve dirlo in maniera chiara, motivata, non polìticamente fumosa: Come dar vita al progetto? «Primo, coinvolgendo .tona» zliutto il governo, dobbiamo essere certi che le scelte delle foree politiche, accademiche e imprenditoriali abbiano il cappello statale. Secondo, se vogliamo che il mondo della ricerca scientifica universitaria sia collegato con Quello della produzione, cominciamo a far funzionare meglio l'attività accademica dotandola di sedi, laboratori, personale, biblioteche. Facciamo' uscire l'Università dall'emergenza, altrimenti non ha senso pretendere che diventi uno dei motori della ricerca pura e applicata. Devo ammettere, purtroppo, die là classe politica locale di citi faccio parte non è-attenta né a\ problemi dell'Università , né alla prospettiva . di ; trasformare là Città'ln una delle capitali dell'innovazione tecnològica-. 'Anche 11 sindaco Oiorgio Cardetti riconosce i ritardi del potere ' politico-amminlstràtlvo tiell'organizzare l'innovazione; 'Le imprese e i ricercatori attendono segnali e indicazioni precise da noi, noi li aspettiamo, da loro. La paura di decidete e anche di sbagliare paralizza tutti». L'at^tèndlsmo continuerà? • Un passo in avanti sulla strada della collaborazione tra le parti lo stiamo facendo col progetto Lingotto. Qui prevediamo di installare anche laboratori d'alta tecnologia, punti d'incontro tra il mondo della ricerca e della produzione, con insediamento discuoile o facoltà scientifiche: Ma bisognerà attendere che si sciolga 11 nodo-Lingotto per far decollare 11 progetto delia tecnometropoll? Il consiglière comunale Ing. Bruno Ferrerò, pel, ritiene che gli enti locali anziché programmare «grandi e velleitari piani» potrebbero muoversi in altre due direzioni: «dare segnali concreti di speranza e d'immagine alla citte per uscire dal muro del pianto» e «far opera di divulgazione tecnologica, organizzare la cultura» con mostre, conferenze, seminari. Tra i «segnali d'immagine» che qualificano positivamente la città, Ferrerò cita risi (Institute tor sdentine interchange), organismo di ricerca fondato nel 1883 dal prof Tullio Règge, premio Einstein per la fisica. L'Isl è riuscito a-portare a Torino, per seminàri a Villa Guai ino, 11 top degli scienziati mondiali nella fisica, chimica e matematica, «ficcò un'iniziativa d'alto prestigio che fa conoscere e apprezzare Torino, Perché non fare'della splendida Villa Guatino una sede scientifica permanente per ospitare i più qualificati rappresentanti del mondo della ricerca e della produzione?! Per il vicesegretario regionale del psi, Giuseppe Oare slo, direttore del «Forum per l'innovazione in Piemonte», iniziativa del Club Turati, «la Torino tecnometropoli in parte c'è, in parte è da creare. C'è come centri di ricerca privata, è deboleinvece cóme ricerca pubblica». Trejb suo parerete lac-uno vistóse d 1 Torino addebitabili a una- classe poli tica «poco attenta al mondo che cambia»: insufficienti finanziamenti pubblici per la piccola e media Impresa finalizzati alle trasformazioni tecnologiche («la FinPiemon te, il Fio, gli istituti di credito non privilegiano la ricerca»); mancanza di strutture in grado di accogliere Insieme ricercatori e imprenditori con servizi tipo marketing. Ritardi lamentati anche dal presidente dèlia Regione, Vittorio Beltrami; e dall'assessore alla cultura, Ezio Alberton, democristiani. «Siamo in carica da appena tre mesi e nella fase .di studio — ammette con franchezza Beltramt , Noji faccio grandi promèsse, assicuro che attiveremo il ruolo finanziario pubblico per l'attività di ricerca che abbia una ricaduta nel mondo della produzione». Àiberton: «Favoriremo iniziative come quella dell'Isi e di Tullio Regge per portare a Torino scienziati di grande prestigio internazionale. Ci impegneremo per trovare una sede fissa e attrezzata per seminari residenziali sulla ricerca e. l'innovazióne». Impegni, promesse, auspici, contributi d'idee di cui 11 mondo della ricerca e delle imprese non può che prendere atto, in attesa di verifica Guido J. Paglia I.Ingollo verranno sistemati laboratori di alla tecnologia

Luoghi citati: Piemonte, Torino