Greenpeace, non ci saranno ergastoli Accuse più lievi agii agenti francesi

Greenpeace, non ci saranno ergastoli Accuse più lievi agii agenti francesi Sorpresa all'udienza in Nuova Zelanda per l'affondamento del Rainbow Warrior Greenpeace, non ci saranno ergastoli Accuse più lievi agii agenti francesi I falsi coniugi Turenge, imputati solo di «omicidio involontario» del fotografo, si dichiarano colpevoli - Il rappresentante della Corona: hanno dato esclusivamente appoggio logistico ai veri attentatori - Il 22 la sentenza: saranno espulsi? WELLINGTON — Breve 'udienza, ieri mattina a Auckland, al processo per l'affondamento del Rainbou) Warrior. Oro. la Nuova Zelanda accusa 1 «coniugi Turenge» —i due agenti della Dose francése — soltanto di omicidio Involontario del fotografo portoghese che era sulla nave del movimentò pacifista 'Greenpeace. La sentenza è attesa per il 22 novembre. NOSTRO SERVIZIO AUCKLAND — / pessimisti prevedevano un processo inteminabile e dall'esito incerto, gli ottimisti un'udienza preliminare dai risultati altrettanto 'pericolosi'. Ma tra queste due «scuole» si è frapposto ilststema giuridico neo- zelandese, che consente all'accusato di scegliere il modo in cui sarà giudicato. Già domenica, 24 ore prima déll'ùdteneq, il premier di Wellington Lange aveva anticipato di essére «praticamente sicuro che quel due (gli 007 francesi Alain Marfart e Dominique Prleur, ndri non hanno avuto fisicamente nulla a che fare nella notte del 10 luglio». Un modo come un altro per dare l'imprimatur governativo all'eventuale clemenza di quel potere giudiziario di cut l'ex avvocato Lange conosce l'ombrosa indipendenza nel confronti del potere polìtico. All'uscita dell'udienza di ieri, l'avvocato<onsigliere del presidente di Greenpeace, ha parlato di un accordo fra le parte parti: «La decisione di dichiarare la colpevolezza con accuse derubricate — ha dettò — è stata raggiunta dopo negoziati fra polizia, autorità giudiziaria e difesa». Sono, ufficialmente, trattative impossibili in Nuova Zelanda, dove contatti tra potere politico e giudiziario vengono considerati IncóneepiWIC Nel diritto1 anglosassone, perà, negoziati di questo tipo, destinati a risolvere un caso a vantaggio di tutte le parti, sono frequenti, per non dire istituzionalizzati. feri mattina, nell'atmosfera febbrile dell'aula si percepiva la possibilità di 'Contatti positivi». Gli imputati entrano alle 1026: Dominique Prieur, alias Sophie Turenge, a Alain Marfart, alias Alain Turenge. Lei con un tailleur-pantaloni marrone e beige, grandi occhiali scuri che le rèndono il volto inespressivo, tranne quando fa un cenno con la mano al marito: Ha l'espressione tirata. Il comandante' Marfart porta il solito abito di tweed grigio, e. ostenta un'aria piti distaccata che mal. Dominique Prietir pren¬ de subito la cuffia per la traduzione simultanea. Marfart ne fa a meno. Entra il giudice Ron Gilbert. Breve colloquio per definire, una volta per tutte, 11dentttà degli imputati; e per la prima volta dall'inizio di questa vicenda, . vengono chiamati con il loro vero nome. Ora.la parola alla difesa, ufficialmente affidata a Gerald Curru, che immediatamente chiede di derubricare la principale accusa contro i Turenge da omicidio a omicidio involontario. Suspense, 71 giudice ne prende atto, e dà la parola all'accusa. La Coróna — è un fatto eccezionale qui — èrappresentanta da una della massime autorità giudiziarie del Paese, ilsolllcltor general PaulNeazor, giunto espressamente da Wellington. Neaeor dà il suo assenso alle richieste della difesa; in un breve commento al dossier (fa capire che è insufficiente) parla di «reassesment of charges In the llght ot evlclence», cioè di una rivalutaetone «ai ribasso» dei capi d'accusa dopo l'esame détte prove. La difesa ha dunque vinto il primo round. Secondo atto: gli accusati si dichiarano colpevoli? La domanda viene posta,prima di capitano Prieur, la quale, dopo' una breve esitazione, e un cenno dell'avvocato,: pronuncia un Umido «colpevole». Lo stesso per Marfart. L'udienza preliminare è finita. Per la forma, il rappresentante della Corona riassume i fatti. In dieci minuti, citati ruolo degli agenti francesi. Frédérique Banlieu alias Christine Cabon: missione dlnfiltrazione tra l militanti di Greenpeace; l'equipaggio del veliero Ouvéa: forti probabilità — ma non la prova — di un incontro con i Turenge nel Nord del Paese; JeanLouis Dormond, alias PierreLouis Dllliais, presente al momento dei fatti. La i versione dell'accusa esclude, quindi il capitano Prieur e il comandante Marfart dalla partecipazione diretta ai sabotaggio del Rainbow Warrior: «Non c'è dubbio — spiega Neaeor — che dell'installazione di esplosivi e del loro Innesco sono responsabili i persone. molto bene addestrate alle operazioni sottomarine. Nonostan-. te una sistematica inchiesta della polizia, quella notte nessuno ha visto queste persone né ha notato attività sospette intorno alla' nave,.. L'Inchiesta della Corona non stabilisce per glt imputati altro ruolo se non quello di appoggio logistico a chi ha realmente piazzato gli esplosivi. A parte questo, gli accusati sono stati certo responsabili del recupero degli esecutori del sabotaggio». Ormai, il giudice Gilbert deve soltanto fissare le date per il sentenclng, l'udienza nella quale verranno definite le condanne. SI svolgerà in due tempi: il 22 novembre per l'accusa principale (omicidio involontario) e il 25 per quelle minóri (Infrazione alle leggi sull'immigrazione), in teoria «coperte* dalla detenzione preventiva. Frédéric Fillòux Copyright «Le Monde» e per l'itali» «La Stampa')

Luoghi citati: Nuova Zelanda, Wellington