Platini-Maradona, il fascino del n. 10

Platini-Maradona, il fascino del n. 10 Platini-Maradona, il fascino del n. 10 NAPOLI — «Sarà una festa, 11 risultato non' conta» ha detto in settimana Platini, ma non c'è da credergli sino in fondo. Se mal avesse questa idea, ci penserà Trapattonl a riportare Michel con l piedi per terra. «Il francese? Beh, lo come partner mi tengo Bertoni, della Juve ho visto filmati ieri, il pericolo è Laudrup». Cosi Maradona, con quella foreata sufficienza del campione un po' geloso, che ha grossi titoli sui giornali ma pochi trionfi — al confronto — nel suo albo d'oro. Oggi sono di fronte al San Paolo in una partita d'orgoglio per entrambi. Uscito malamente di scena Paletto, grande ma soltanto a giornate Rummenlgge, arrivato un po' tardi (pur se ancora in tempo) Junior, appena apparso e subito scomparso Zico (giunto peraltro al limiti dell'usura), sono Diego e Michel gli incontrastati signori del nostro calcio. La differenza .di risultati la fanno i compagni di squadra, la fondamentalmente diversa situazione societaria e ambientale. Entrambi profondamente latini, per sangue e istinti, entrambi con sulla schiena il numero 10, la maglia che è una garantita a livello di élite. Col «dieci» anche Pelé, Rivelino, Rtvera. Ha tradito questa casacca Giovannino Cruyff, attaccato al suo 'quattordici». A favore di Diego, oggi, cinque anni di meno (25 contro 30). Per Michel la maggiore esperienza europea (non solo l'età, ma due stagioni in più nel nostro football) anche se Dieguito le ossa se le è fatte in Spagna. Gliele hanno anche rotte, quando era nel Barcellona. L'estro di Maradona non è soffocato dal Napoli, che' ha soprattutto bisogno dei guizzi del suo leader per sopravvivere. L'estro di Platini è un po' frenato dalla Juventus, nella religione (giusta) del collettivo. Diego è sem-' pre lui, quello dei trionfi giovanili con l'Argentina. Il Michel più vero l'abbiamo visto in Francia, durante l'Europeo vinto nell'84. Ricordiamo la sua partita di Marsiglia contro l'irriducibile Portogallo come il suo massimo, da quando lo seguiamo da vicino. Sarebbe davvero bello, oggi, se la classifica non pesasse sulla partita. Perché, almeno una volta tanto, si potrebbe badare solo allo spettacolo che i due assi amano. Giocando liberi darebbero il meglio di se stessi, dimenticherebbero il ginocchio malandato (di Diego, il quale però va in campo sempre, tanto da far pensare che il dolore ricorrente sia un vezzo) e la sciatalgia (fastidio ricorrente per Michel). Vedremo se riusciranno, se vorranno, se potranno, anteporre se stessi alle esigenze di squadra. Raramente, comunque, due calciatori sovrastano una partita come accade oggi. Sarà necessario sforzarci per seguirla tutta, e non badare solo a loro due. b. p. La tecnica sopraffina di Diego L'eleganza e lo stile di Michel

Persone citate: Bertoni, Giovannino Cruyff, Laudrup, Maradona

Luoghi citati: Argentina, Barcellona, Francia, Napoli, Portogallo, San Paolo, Spagna