E' nato un asse monetario tra le sponde del Pacifico

E' nato un asse monetario tra le sponde del Pacifico Nelle ultime settimane emersa la diplomazia dello yen e del dollaro E' nato un asse monetario tra le sponde del Pacifico DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — .Un nuovo asse monetario si 4 formato, nelle ultime settimane: quello Washington-Tokyo. Parafrasando un libro famoso del dopoguerra, «Sterling and follar diplomaci, potremmo dire che è incominciata la diplomazia dello yen e del dollaro. In un certo senso, la riforma del sistema monetario è già in atto, sema tante fanfare: operando congiuntamente, Stati Uniti e Giappone — il secondo soprattutto — condizionano in pratica i mercati. L'epoca della fluttuatone selvaggia del dollaro è perciò finita: andiamo verso un periodo di stabilità, quanto lungo davvero non lo so, e il merito è delle due superpotenze dell'economia'. Cosi Martin Feldsteln, l'uomo che un anno fa giudicava 11 dollaro sopravvalutato del 35 per cento, e ne Invocava 11 deprezzamento per risolvere alcuni del più gravi problemi economici americani, riassume la situazione prodotta dall'accordo del «G. 6», 1 cinque grandi, 11 22 settembre scorso a New York. A suo parere più die a cinque, l'accordo è stato a due, «o a due meteo*, dato che anche la Bundesbank tedesca è Intervenuta spesso e vigorosamente sul mercati monetari. Feldsteln, un ex consigliere economico del Presidente, dimessosi in dissenso con la reaganomlcs — l'altra sua protesta riguarda l'enorme deficit del bilancio dello Stato — ritiene che « Washington e Tokyo ci riservino altre sorprese-. A un mese e mezzo dalla fatidica riunione newyorkese, l'opinione dell'illustre economista di Harvard sta diventando un postulato per gli operatori americani. Alla conferenza delle Sette potenze industriali all'Onu dieci giorni fa, 11 premier giapponese Nakasone ha dichiarato che «1 "G. 5" hanno ottenuto un grande successo* ma ha aggiunto che «altri sfarei sono necessari per fare apprezzare ulteriormente lo yen-. In un messaggio al ministro del Tesoro Usa Baker, l'eminenza grigia del nuovo asse monetarlo, il suo ministro delle Finanze Takeshlta ha sottolineato che «il Giappone non avrebbe problemi con il dollaro a 200 yen; ossia svalutato di un altro 5 per cento. Non si tratta di parole ivane. Tokyo gli sforzi 11 sta compiendo. La Banca Centrale continua a vendere dollari per rivalutare la propria moneta, e la settimana scorsa ha rialzato i tassi d'Interesse per ridurre il divario con quelli americani, il ministero delle Finanze ha «invifato» gli investitori istituzlo- nali giapponesi a rallentare gll investimenti denominati In dollari a -favore di quelli denominati in yen. Secondo Edward Bernstein della Brooking Instltutlon, esso ha ora all'esame una riforma fiscale per scoraggiare 11 risparmio, che In Giappone è quasi un terzo in più che negli Stati Uniti, e incoraggiare 1 consumi. La prossima misura, diretta allo stesso scopo, potrebbe essere un aumento dei salari. Che cosa si nasconde dietro tutto questo? Senza dubbio, la necessitai di ripristinare rapporti più realistici tra le monete è stata un fattore importante. Ma l'alleanza tra Washington e Tokyo mira anche a risanare il disavanzo commerciale americano, che quest'anno supererà i 150 miliardi di dollari, e che per quasi un terzo è causato dal boom delle esportazioni nipponiche. Col Giappone che assorbe di più, e col dollaro in calo, l'America dovrebbe riprendere a esportare e dovrebbe importare di meno. Bernstein, che tra l'altro ha diretto l'ufficio ricerche del Fondo Monetarlo, dice che •finalmente Tokyo assume le responsabilità internazionali che le competono*. La chiave del nuovo asse è questa. Sotto Nakasone, la seconda superpotenza economica ha finalmente accettato di diventare 11 partner monetarlo degli Stati Uniti. II ruo lo dello yen nel mondo aumenterà In parallelo alla flessione del dollaro. e. c. L SURPLUS DEL GIAPPONE (Attivo commerciale di Tokio in miliardi di dollari) 11982 1983 I 11984 Cee Usa

Persone citate: Baker, Bernstein, Brooking, Cosi Martin, Edward Bernstein, Nakasone