Anche il vice di Abbas era sull'Achille Lauro di Vincenzo Tessandori

fiche il vice di Abbas era sullVUhille Laure Identificato il «quinto uomo» sbarcato ad Alessandria fiche il vice di Abbas era sullVUhille Laure I pirati attendevano un messaggio in codice nel notiziario in arabo di «Radio Montecarlo» DAL NOSTRO INVIATO Genova — «L'uomo di Alessandria» è stato identificato. E' 11 terrorista sbarcato in Egitto alla viglila del dirottamento dell'Achille Lauro», 10 stesso che, nel mesi precedenti, avrebbe compiuto due crociere sulla nave italiana per studiare, nel dettaglio, 11 plano del sequestro. Ha un nome, che come i nomi di tutti 1 protagonisti palestinesi di questa tragica vicenda, potrebbe essere falso: Mas alienata. Nel Fronte per la liberazione della Palestina (Flp), secondo le informazioni che sono state fatte filtrare, ricoprirebbe un ruolo di notevole importanza: sarebbe, si sussurra, 11 «numero due», dopo Abu Abbas. Quando sali sulla «Lauro» presentò 11 passaporto di Petros Floros, armatore greco. 11 vero Floros, si dice, vivrebbe ad Atene; all'identificazione di Masar Kadta gl'inquirenti sarebbero arrivati dopo le deposizioni di alcuni terroristi arrestati e la lettura del rapporti del servizi segreti. Palazzo di Giustizia aveva appena aperto i battenti, ieri mattina, quando, da Siracusa, è arrivato 11 corriere militare con 11 «fascicolo Lauro». Le carte dono state depositate alla procura della Repubblica e, subito. Luigi Francesco Meloni, procuratore aggiunto, ne ha cominciato lo studio. Con la consegna si chiudeva. In modo definitivo, la polemica, a momenti rovente, fra 1 giudici di Genova e quelli di Siracusa scoppiata non tanto sulla competenza, che ognuno rivendicava, quanto sull'ordine di cattura emesso dal magistrati siciliani nel confronti di Abu Abbas, leader dell'Flp. Osservava ieri l'avvocato generale Nicola Perrazzelli: 'Un provvedimento intempestivo, quello, visto che è stato emesso a cosi pochi giorni dalla decisione della Suprema Corte». Poi aggiungeva: 'Questo processo sul^ seaueitro della "lJmtò!* vena'confuso intem^evl^sarà-^ processo celere e, come dicono l grandi giuristi, onesto e giusto. Non credo neppure sia indispensabile il dibattimento per il possesso delle armi da parte dei palestinesi: forse già a marta verrà celebrato il processo generale-. L'ipotesi di ascoltare, come teste, Yasser Arafat viene considerata se non probabile almeno possibile, dalla Procura generale. Osservava il dottor Perrazzelli, che è anche presidente dell'associazione giuridica Italia-Stati Uniti: "Arafat è un personaggio politico e potrebbe anche essere ascoltato nella sede della delegazione dell'Olp a Roma, se non volesse venire qui a Genova. Del resto, in Italia.è già venuto e non ci sarebbe alcun motivo perché non potesse farlo un'altra volta. I palestinesi, non dimentichiamolo, sono uno Stato senea territorio ma uno Stato. Fanno pena, in un certo senso: cacciati così, dopo che da duemila anni abitavano quella terra. Gettano le bombe, certo, ma lo fanno, questo, forse perché per loro è l'unico modo di farsi sentire, di dire: "esistiamo". Sono soli, mentre dall'altra parte gli Stati Uniti proteggono visce¬ ralmente Israele-. Da Siracusa sembra siano arrivate circa 500 pagine e 11 dottor Meloni garantisce che per esaminarle non occorrerà troppo tempo. Poi, finalmente, verrà sciolto l'enigma dell'ordine di cattura contro Abu Abbas. «Per il momento abbiamo bisogno di leggere, di approfondire. Vorremmo spingere le indagini più avanti per trovare eventuali con- ferme. Se si troveranno prove, lavoreremo su di esse». I «se» paiono infiniti in questa indagine che, poco alla volta, sembra mostrare sempre più l'aspetto politico e sempre meno quello giudiziario. Quando Abbas si trovava sul jet egiziano a Slgonella e più tardi a Roma, ha sottolineato 11 magistrato, non esistevano indizi per un suo arresto provvisorio come, invece, chiedevano con insistenza gli Stati Uniti. Sull'ipotesi di conferma dell'ordine di cattura spiccato da Siracusa, il dottor Meloni ha commentato allargando le braccia: «JVon c'è fretta. Del resto, lui è fuori, chtssà dove, e noi siamo qui, dietro a questa scrivania, a lavorare: Dunque l'inchiesta procede, anche se è difficile credere a sviluppi concreti imminenti. E' accertato che 1 dirottatori sulla «Lauro» cercavano disperatamente di captare un messaggio in codice inserito da «Radio Montecar¬ lo» nel quotidiano notiziario In lingua araba. «51 tratta di notieiarl — hanno spiegato alla Radio monegasca — redatti negli studi parigini della Somera, una emittente radiofonica che cura programmi per l'area medio-orientale e che II diffonde attraverso le nostre frequenze-. Pare, inoltre, che già prima dell'assalto all''Achille Lauro 1 servizi di sicurezza italiani sarebbero stati in possesso di un organigramma delle reti su cui l'Olp e altre organizzazioni non soltanto palestinesi possono contare nel nostro Paese. Gli arrestati parlano e, qualcuno, sembra disposto a rivelare anche un po' di verità. Gli Irriducibili, fino all'altro giorno rimasti nel supercarcere di Maiano di Spoleto, sono stati sentiti ieri, per tutta la giornata, dal sostituto procuratore Luigi Carli, ormai unico titolare dell'inchiesta. Vincenzo Tessandori