Bari chiama l'Inghilterra

Bari chiama l'Inghilterra Cowans e Rideout, la voglia del Mundial come carica in campionato Bari chiama l'Inghilterra TORINO — Gordon Cowans detto -El Cid* e Paul Rideout de"o *BulleU, visti da vicino, non assomigliano affatto alle loro descrizioni. Cowans non pare un guerriero, con quegli occhi chiari e il volto da bambino, e Rideout non evoca immagini da pistolero, dal momento che si mangia le unghie e arrossisce lasciando all'amico e compagno, più esperto del mondo, il compito di rispondere anche a nome suo. Ma i due, insieme, fanno una bella coppia, una strana coppia anzi, se è vero che sono riusciti a scomodare la stampa britannica, molti reportages, e si ripromettono di scomodare pure Bobby Robson, selezionatore della nazionale inglese. {Voglio rubarf^p^&a Wilkins», dice Cowans :El Cid*, e le parole da sòte smentiscono l'aspetto e conferma¬ no l'appellativo. Cowans non è un pivellino, ha 27 anni compiuti domenica scorsa, giorno magico del rientro, e -tOstagioni alle spalle con la maglia dell'Aston Villa. Sette partite in nazionale, 1 gol, la voglia matta di vincere la sfortuna che di questi tempi gli è stata nemica. «E per farlo, rubare il posto a Wilkins intendo, devo giocare, giocare bene e costringere Robson a scendere anche a Bari, nei suoi frequenti viaggi in Italia: ho vinto una Coppa Campioni, fra l'altro, dunque spero che Wilkins non si offenda. Il mio sogno è il Messico, Cowans è ritornato a giocare domenica contro il Lecce dopo un grave infortunio. In verità è stato l'esordio con la pnaglia del Bari, applausi, eloj£i 2, nuove■speranze per Solchi «Ci mancava giusto un tipo come lui, capace di far gioca¬ re tutta la squadra», dice il tecnico del Bari coccolandosi con gli occhi i due sudditi di Sua Maestà, Cowans e Rideout, che dalla lontana Puglia chiedono a Robson attenzione e rispetto. Rideout tace e ascolta, sornione come in campo, ma ci pare che il ragazzo, fra i due, sia quello che ha più sete di gloria: parlano i gol, un linguaggio che supera le frontiere e riempie di titoli i giornali. «Hateley è un buon attaccante, gioca nel Milan ed ha più esperienza di me», dice •Bullet* Rideout evitando la sfida aperta con il rossonero, titolare nella nazionale inglese. Eppure Hateley, finora, ha segnato meno gol... «Non importa. Nel senso che io devo fare la mia strada senza mot* tere in, imbarazzo nessuno, | tanto meno Robson. Però se continuo cosi, se faccio alme¬ no 10 reti come spero, allora può darsi che le cose cambino. La mia è solo una vaga speranza, d'accordo, ma è già importante che ci sia: mai avrei pensato, fino a pochi mesi fa, che avrei segnato 5 gol dopo 8 incontri di campionato. E in Italia, poi, e nel Bari dove ogni partita è una battaglia». Dice Bolchi di lui, Paul Rideout: «Una sorpresa, sapevo che era forte fisicamente e bravo di testa, ho scoperto che ci sa fare benissimo anche col piedi. E mi place tutto questo interesse della stampa inglese, chissà che l'opportunità di andare in Messico non sia uno stimolo a far sempre meglio: dico questo perchè penso che Rideout nqrjnabbto ,an«Qr*v)esju;e^soi !tuu# ,fa ;,su«j,(flUftW.à.'i éism$ con Cowans accanto...». Educato e gentile, Gordon Cowans regala un sorriso al suo allenatore. Rideout, che non capisce l'italiano ma capisce che si parla di lui, fugge i complimenti fissando il tappeto. E il Torino, domani? Risponde Cowans, per entrambi, il fratello maggiore: «Abbiamo visto 1 filmati dello scorso anno e ci sarà poco da scherzare anche se per il Bari ogni domenica è la stessa cosa. Junior, Dossena, Schachner, grande squadra il Torino, ce l'ha spiegato anche Bolchi. Io devo mostrare che il Bari non ha sbagliato ad acquistarmi. Finora non ho giocato molto, sfortuna ma ho capito in fretta com'è il calcio italiano: per questo, ripeto, sono deciso a sfidare Wilkins per una maglia inglese in Messico. Anzi, per la Jiiaglia;' o io o lui, due registi noti servono». Carlo Coscia