Brogli elettorali a Napoli partono duemila «avvisi» di Giuseppe Zaccaria

Brogli elettorali a Napoli partono duemila «avvisi» Alterate nelle comunali dell'83 migliaia di voti di preferenza Brogli elettorali a Napoli partono duemila «avvisi» Riesaminate in tre mesi 163 mila schede: le irregolarità sono diffuse, si dovrà indagare su tutte le ottocento sezioni - Un assessore e un consigliere de dovranno dimettersi NAPOLI — Le prime comunicazioni giudiziarie sono partite in questi giorni: avvertono presidenti e segretari dei seggi istituiti a Napoli per le elezioni del novembre '83 che il sostituto procuratore Arclbaldo Miller sta indagando sul loro conto. Dopo aver organizzato una specie di 'reparto scrutatori», che In tre mesi ha riesaminato più di 163 mila schede, i carabinieri hanno concluso che, almeno nelle comunali, moltissimi voti di preferenza sono stati alterati. Un assessore e un consigliere democristiani — dice 11 rapporto conclusivo — devono cedere il posto a due del non eletti. E non basta: 1 brogli sono risultati talmente diffusi che sarà necessario indagare su quasi tutte le 800 sezioni Istituite a Napoli per quella consultazione elettorale. La cancelleria del dottor Miller già rischia la crisi: solo per «avvisare» presidenti e segretari, bisognerà spedire circa 1600 comunicazioni giudiziarie, che sfioreranno le 2000 quando saranno stati individuati anche gli scrutatori, veri protagonisti dell'imbroglio. L'indagine nasce da una denuncia presentata ai primi dello scorso anno da Diego Tesorone per due volte consigliere comunale e principale rappresentante a Napoli del gruppo «colombiano» della de. Per le elezioni del 20 e 21 novembre '83, aveva calcolato di ottenere almeno 7000 preferenze, invece lo spoglio gliene aveva accreditate 5159. In quel due giorni, a Napoli, era accaduto di tutto, anche il «cervellone» che in Comune avrebbe dovuto calcolare a tempo di record voti e designazioni personali era caduto in un lungo black-out. Ma se 11 guasto era stato casuale, a giudizio di Tesorone casuale non poteva essere il suo improvviso calo di popolarità. Per giunta, una decina di gru^àta'in'Uh'OT&irtOJat po' che centinaia di voti. . 'non - eletti sl-ritrovava-■ rag- Alla denuncia (accompagnata da un ricorso al Tar, respinto) 11 consigliere deluso aveva fatto seguire una serie di 'indagini personali': soprattutto, colloqui con segretari di seggio e scrutatori, per sapere un po' come era andata. Ed a riprova del fatto che a Napoli non esiste segreto che possa reggere, poco più tardi 11 democristiano aveva potuto aggiungere alla sua segnalazione anche elementi più precisi: In quella sezione erano stati alterati 1 registri, in quell'altra gli scrutatori si erano messi d'accordo, ciascuno a vantaggio del suo candidato, e cosi via. La prima conseguenza era consistita in una decina di avvisi di reato. Al dottor Miller, dopo un'indagine preliminare affidata alla Finanza, non è rimasto dunque che riesaminare tutto daccapo. I carabinieri sono stati Incaricati di un'operazione che finora in Italia non era stata ancora compiuta, almeno su questa scala. Le schede che avevano espresso il voto per la de sono state tutte sequestrate, assieme col registri, e per mesi controllate ad una ad una, La conclusione è condensa¬ ta in un rapporto di pochi giorni fa: tranne rarissime eccezioni, non esiste in pratica sezione dove le preferenze non siano state in qualche modo manipolate, e nulla fa escludere che lo stesso sia accaduto per 1 candidati di altri partiti. Per la de, in particolare, secondo 1 carabinieri sarebbero stati indebitamente eletti sia il consigliere Roberto Pepe (noto anche per essere rimasto coinvolto nella vicenda delle «funi d'oro» al Teatro San Carlo) che l'attuale assessore all'Annona, Giuseppe Del Barone. Giuseppe Zaccaria

Persone citate: Arclbaldo Miller, Miller, Roberto Pepe

Luoghi citati: Italia, Napoli