Il crepuscolo del guru arancione

Il ere del guru arancione SOSPETTI, ACCUSE PER BHAGWAN, SANTONE INDIANO PASSATO DAI TRIONFI ALLA FUGA E ALLE MANETTE Il ere del guru arancione I suoi fedeli erano potenti e intolleranti: avevano invaso Antilope, nell'Oregon, con novanta Rolls-Royce; avevano comprato le case più belle, i giornali, la polizia • Si parla di furti, rapine, vendette, violenze, omicidi • Ora il processo dirà se i riti «della gioia» erano davvero orge; come il predicatore ha fondato un impero economico; il vero ruolo di miss Sheela, l'aggressiva segretaria - Ma dove è finito il potere accumulato e perché tutto è crollato adesso? NEW YORK — Due giorni di prigione fanno differenza, e quando l'altra sera Bhagwan Shree Rajnecsh è apparso sugli schermi televisivi d'America in «diretta» dalla -sua cella di Charlotte, nella Carolina del Nord, la differenza si vedeva bene. Capelli e barba erano in disordine. Gli occhi erano rossi e tondi, la voce non riusciva più a essere buon strumento per le frasi disperatamente solenni del vecchio guru. A momenti si faceva stridula, a momenti si spezzava, per'emozione o stanchezza. La differenza era evidente anche nel comportamento dell'intervistatore. Riferendosi all'una o all'altra delle accuse il cronista non esitava a dire: «Mi perdoni, Bhagwan, ma' questo lei non lo chiamerebbe furto?». Qualche volta passavano lunghi secondi prima che Bhagwan desse una risposta. Sul fondo della gola stremata cercava la voce che lo stava tradendo, con gli occhi sembrava leggere a stento le paro. le sul muro della sua cella. Da esperto predicatore ogni tanto decideva di non ascoltare, ripeteva un suo vecchio slogan, una frase fatta. «Ma questa non è una risposta», lo incalzava l'intervistatore, non tanto rispettoso, della televisione. Sanno tutti come è fuggito e come è stato arrestato il santone. Pare che-la sua flottiglia.di jet fosse diretta in un rifugio nelle Bahamas. Lui ha detto, cercando di usare l'antico .candore, l'assurdità del santo che tanto gli ha giovato in passato: «Non sapevo dove ero diretto. Ero trasportato dai miei fedeli. Non sapevo neppure di essere in viaggio». Sanno tutti anche della fuga di Ma Anand Sheela, il suo braccio destro, la guida secolare del culto, che l'ha preceduto di un mese abbandonando il santuario dell'Oregon con la cassa (pare 50 milioni di dollari, circa. 100 miliardi di lire) e adesso si dice, che forse i due, il santone benevolo e la ragazza cattiva, che ha spaventato il pacifico Stato dell'Oregon con il suo aggressivo governo della città santuario, fossero invece d'accordo. Lei fingeva di fuggire,;,Jui di ritirarsi.altrove,,e insieme speravano.di non pa- gare i debiti con la giustizia americana. Ma quali debiti si sono accumulati intorno al tempio arancione della felicità? Le voci sembrano il «prossimamente» di un film d'avventure. Si parla di furto, rapina, violenza; omicidio. Si promettono prove che ancora non si conoscono. Anche la cattura di Bhagwan è avvenuta in circostanze avventurose, come la stampa ha già raccontato: agenti con fucile mitragliatore erano appostati nella notte attorno alla pista in cui i jet del guru si sono posati per fare rifornimento. Ai giornalisti americani gli agenti hanno parlato solo di violazione delle leggi sull'emigrazione, e certo l'idea di bloccare un «clandestino» nel momento in cui se ne sta andando non sembra la procedura più logica. C'è dell'altro, si dice. Abbastanza da giustificare lo spiegamento di forze che di solito si dedica ai terroristi. Abbagliato dalle luci della televisione Bhagwan non ha spiegato. Ma neppure il portavoce federale ha avuto molto da dire. Si aspetta il processo (ma non è ancora chiaro quale processo, e per quali imputazioni) e si discute del tramonto di un guru e di un culto. E' la {ine ritardata degli Anni Sessanta, si dice, è un relitto di un'epoca ormai totalmente sommersa. E' lo scontro frontale fra la cultura contemporanea pratica e senza sogni e il frammento di un passato, recente ma definitivamente chiuso, fatto di speranze utopiche, di giardini di paradiso, di ingenue ricerche della felicità. In mezzo, fra i giorni del l'arresto e l'arrivo della setta arancione di Bhagwan Shree Rajneesh hi Amebica, ci sorto però anni pieni di^uccesso, di trionfo-anche economico e di clamorosa contraddizione. I figli del guru — dicono nell'Oregon — erano potenti e intolleranti, hanno invaso il piccolo paese di Antilope con novanta Rolls-Royce, hanno fatto sfoggio di spreco e di ricchezza, hanno comprato tutto il compràbile, dai giornali alla polizia, dalle case più belle ai terreni coltivabili. E quando la città ha mostrato di volersi opporre all'invasione, hanno prima minacciato e poi espugnato la macchina politica, hanno fatto eleggere il loro sindaco e il loro sceriffo e al colmo del loro momento di arrogante trionfo hanno fatto calare sulla piccola Antilope migliaia di vagabondi che sono stati «invitati» da Bhagwan a «condivide-, re le gioie del festoso Stato del-' l'Oregon». Per settimane la televisione ha mostrato file interminabili di senza casa che i seguaci di Bhagwan erano andati a reclutare per le strade di Los Angeles, San Francisco, Kansas City e persino di New York e che erano stati persuasi che ad Antilope avrebbero trovato ospitalità e pasti caldi. Non si' sa se nell'evento abbia prevalso la santità o la beffa, anche perché la carità non è -parte' della predicazione di Shree' Rajneesh e Bhagwan non t mai stato Madre Teresa. All'interno del suo immenso compound il guru provava ogni giorno una delle sue Rolls-Roy-j ce, era l'unica attività per la) quale non voleva aiuto. Al volante sedeva sempre lui stesso. La piccola città invece ha. perso quasi cinquemila abitanti che hanno svenduto le casette nel verde, abbandonato le scuole (quasi tutti gli insegnanti ormai erano affiliati di Bhagwan), messo in fretta bambini e cani nella station wagon e, come nei film di fantascienza, se ne sono andati lontano. Chi non era irritato dall'insegnamento del guru, o aggredito dai discepoli astiosi che forzavano a vendere, a cedere, a piegarsi, se n'è andato perché non poteva dormire. Nel segno della gioia, punto centrale della predicazione, il santuario di Rajncesh organizzava rumorose feste notturne, mentre uomini armati presidiavano gli ingressi nella colonia, e gli sceriffi, al servizio del guru, tenevano la città chiusa in una rete di posti di blocco. Il cronista sgradito, l'investigatore audace, il cittadino in vena di protestare venivano prontamente arrestati e accompagnati in prigione o fuori della città. A quel tempo era Ma Anand Sheela, detta miss Sheela, a tenere le redini del movimento, a dirigerlo e a parlare in • pubblico. Per sottrarsi a ogni controversia, infatti, Shree Rajneesh aveva avuto la trovata di rinchiudersi nel silenzio perenne. Continuava a partecipare alle feste, si faceva filmare' Mentre' bene- diceva pan ics grandiosi che ai cittadini di Antilope .sembra- vano più orge che cerimonie, e aveva mantenuto l'abitudine di fare lunghe passeggiate in macchina. Ma solo miss Sheela era ammessa al suo ore.chio. Era lei che filtrava il mondo per il santone e che portava al mondo la sua parola. Cosi come lei la traduceva, questa parola era aspra, offensiva, caricaci minacce. Più volte la teleWione nazionale in America si era interessata di lei. E lei era diventata celebre perché interrom peva con insulti gli intervista tori, li accusava di essere nemici e ipocriti, di essere contro la religione e contro la predicazione di gioia del suo leader. Di gioia non c'era traccia nelle espressioni furiose di miss Sheela e nella sua tecnica di aggressione e di insulti. E gli abitanti dell'Oregon si erano abituati alla doppia immagine del.santone che ride godendo beato la sua ricchezza, e della sua portavoce impegnata in una continua guerra di insulti. Alcune persone sono scomparse ad Antilope;'in quel pe; riodo e. adesco' silice .-che siano state uccise-dai-seguaci del guru. E presso i tribunali della zona pendono liste lunghissime di cau&e intentate da chi afferma d'essere stato sequestrato, minacciato, punito dagli uomini di Rajneesh e di Sheela. Anche la vendetta trasversale non sembra sia stata ignota al celebre culto. Una famiglia si ostinava a non cedere la propria casa e i bambini, si dice, venivano terrorizzati fino a quando padre e madre decidevano di traslocare. Soltanto ora,, dopo l'arresto di Bhagwan nel North Carolina e quello di miss Sheela in Germania, si saprà se e quante denunce sono state presentate contro il culto, se e quante prove potranno essere portate a sostegno di un mare di malessere, di malumore e di osti lità. Anche la natura del culto, che nella versione americana molti definiscono «orgiastica», basata sul libero amore e -su un continuo scambio di partner, finirà per essere chiarita.' Finora si contrapponevano le poetiche testimonianze dei partecipanti e il furore degli abitanti di Antilope. Non ca pita spesso di vedere «dirottata la propria città» come adesso molti dicono in televisione e ai giornali, e il risentimento comprensibile. Ma fra tanti contrasti una cosa sembra sicura: il culto di Bhagwan e di miss Sheela, almeno nella versione degli anni americani, parla di versamenti molto alti da parte dei fedeli e di investimenti molto abili da parte dei rappresentanti del culto. Le case sono belle, le terre hanno un valore grandissimo e si parla di una rete di imprese che avrebbero dovuto fruttare bene. Non c'era ombra di carità nel culto, né sospetto di fare del bene per qualche ragione a qualcuno. Per godere la buona vita del f Rajneesh si pagava moltissimo, e persino nell'America dei finanzieri d'assalto ha stupito che miss Sheela potesse fuggire' con SO milioni di dollari immediatamente disponibili. La polizia federale ritiene realistiche molte delle accuse) e difficilmente avrebbe fermato la fuga del guru se non avesse almeno il sospetto che anche gli omicidi di cui si parla non sono- impossibili. Il guru ha detto nella trasmissione in diretta dalla sua cella: «Io non ho parlato per due anni dunque non potevo sapere. Sull'aereo dormivo e non avevo coscienza del viaggio». Può darsi che Bhagwan abbia un grande umorismo. «Ma. il suo non è un culto da figli dei fiori, è un culto da yuppies, un culto fatto di costose vacanze ' che forse coprivano anche qualche pratica diffìcilmente ammessa fuori dal segreto di quella setta», ha scritto il giornale di Antilope, ritornato libero dopo la fine del regime degli arancioni. Ma dove è finito il potere accumulato e perché tutto è crollato adesso? Dopo la trasmissione notturna dalla prigione di Charlotte è successo che qualcuno ha lasciato un microfono aperto. Il vecchio santone, con barba e capelli in disordine e il mantello di cashmire spiegazzato, stava cercando di liberarsi da solo dai fili delle telecamere e si è sentito che mormorava: «Mi hanno preso perché non ho più un soldo». Forse questo è il suo ultimo sermone. W|Wjbì0 «v;i T S ri t l <U «,v.;ii\-.. IT.".-..- -i (•Si: ri |- ■ -■•i'-.,- . . ■ ■• . ' '. 1li >t il i : <j:U:', Antilope (Oregon). Il guru Blingtiisn Shree Rajneesli prima della fuga e dell'arresto (Tel. Ap) Sheela, Il suo braccio destro c

Persone citate: Anand Sheela, Madre Teresa, Rolls