Intanto dietro l'angolo fiorisce la Bauhaus di Alessandra Comazzi

Intanto dietro l'angolo fiorisce la Bauhaus Intanto dietro l'angolo fiorisce la Bauhaus GLI anni Venti hanno visto '.1 consolidarsi di una spinta «funzlonallsta» che voleva fare tabula rasa del Liberty, cioè dell'Art Nouveau. Niente decorazioni inutili, niente lusso superfluo, senza 1 compromessi dell'Art Déco. E' la tendenza che si raccoglie attorno alla rivista «Esprit Nouveau». Tutto deve ridursi a forme e linee geometriche: è la realizzazione nel design del teorema di Cézanne «tutto è sfera e cilindro». Sulla rivista scrivono pittori come Mondrlan, Metzlnger, De Chirico; architetti come Le Corbusler; poeti come Eluard. Gli echi sono quelli tedeschi del Bauhaus di Oroplus, quelli olandesi di De Stljl di Van Doesburg e Mondrlan. La Socie té des Artlst Décorateurs, oltre a.Le Corbusler, Jeanneret e la Perrland, raccoglie consensi da molti «déco» classici: da Maliet-Stevens a Jourdatn, da Herbst a Charot, Alix, Sognot. E sfocia nel '29 nella creazione dell'Union des Artists Modernes. Il Déco è storia di ieri, la ricerca perde le sue caratteristiche «regionali», diventa internazionale. Marcel Coarti; in basso: lil corbeille in palissandro allo a destra: la poltrona Wassily disegnata da Rreuer lerie antiquarie, assistere alle aste. Oltre l'ovvia informazione che si può acquisire da libri e cataloghi sull'argomento, da quelli de Les Edltions de l'Amateur al Battenberg, ricchi di illustrazioni e di quotazioni. Indicare prezzi equivale al suicidio, ma tant'è, un'idea bisogna pur darla. Uno dei mobili-simbolo, il canapé: quelli di Ruhlmann, massima firma déco, hanno spuntato dal dodici al venti milioni (e sulla seconda cifra slamo al livello dell'arredo dèi Palazzo del maràJah d'Indore). Nell'81 un ca-. napé «gondole» di Jallot in legno laccato rosso è stato battuto in asta a Parigi per 17 mila franchi. Be restiamo in salotto, parliamo di poltrone e poltroncine. Un palo di poltrone «gondole» In palissandro di Sue e Mare firmate e datate 1927 hanno toccato 1 23 mila franchi francesi, ma le sei in ferro e bronzo di Coard sono state vendute a 30 mila. Oscillazioni che hanno permesso di acquisire a 18 mila (a Parigi) la stessa lampada di Brandt, la «Cobra», che a New York ha spuntato tre volte tanto, lot, la Oray, Sue e Mare fra 1 designer-mobilieri. Erano gli anni in .cui Cocteau e Coco Chanci tenevano a battesimo la casa del coiffeur Antoine, che si permetteva di appendere ai muri Risiine, Modigliani, Van Dongen. Oli anni in cui Lanvlh chiamava 1 déco a progettargli l'atelier (cinicamente distrutto nel '63, ultima testimonianza integrale di quel modo di arredare). Ma erano anche anni d'inquieti presagi: quelli di Eliot («La terra desolata»), di Joyce («Ulisse»), "di MaJakovskiJ. g. p. b. Joseph Hoffmann del 1903 (Jugendstll) o la «Purkersdorf» sempre del grande maestro austriaco, che con il Déco non c'entrano se non come riferimento di fonti al Liberty migliore. Sono prodotte dalla Wittmann di Etsdorf am Kamp (Austria). La seconda è «estratta» da un cubo perfetto ed è deliziosa con 11 suo legno ebanizzato e 11 rivestimento in Uno stampato su disegni dell'epoca. Un pezzo originalissimo la Wassily 50-125 di Marcel Breuer (1925): un Inno alla bicicletta, mito degli anni venti .Si chiama cosi in omaggio a KandlnsklJ ed è prodotta dalla Knoll. Nelle lampade a stelo un omaggio a Elleen Oray, la grande designer del Déco. Il suo «Tube-light» alto 90 cm, b.asj?..e, astaJh metallo cromato, è prodotto dalla Ima'ge's di Venezia,-che in catalogo ha un altro e prestigioso remake: il divano della Oray, il «Lota- del 1924 (elementi laterali in legno, imbottito in piuma d'oca, rivestito in cotone o pelle). Nelle chaises-longue, a parte la intramontabile LC4 di Le Corbusler del 1928, riprodotto dalla Cessina di Meda, citiamo quella di Herbst (1930), di Pallucco di Roma: si può usare sia in interno che in esterno (telato in tubo, tiranti elastici), I RITORNI — I riferimenti al Déco sono di moda. Soprattutto in salotto. «Le Mirande» di Paolo Nava per la Flexform di Meda sono chalse-longues con mini-paravento a ventaglio e tavolino, c'è anche il divano a due posti. Il divano «Mltzl» di Hans Hollein per la Poltronova di Montale (Pistola), richiama irresistibilmente la «gondole» déco, anche nello schienale. E l'.Autorevole», poltrona con poggiapiedi di Ugo La Pietra per Busnelli (Mlslnto, Milano) richiama l'opulenza solida del Déco Imponente, più accentuati nell'«Elba» di Franco Raggi per la CappellIni •■ Internatlonal Interiore di Carugo (Como), Ma elementi idi Anni Venti si ritrovano nel divano «Spiffero» di Luca Leonorl per la Mazzoli (Castelmella, Brescia); nella «Claire Longue» dello Studio Passerini per la Uvet Dimensione (Llssone, Milano). Per non parlare poi della collezione «Gallery» di Glorgetti di Meda. Gian Paolo Boettl i .03 • A ;rj Min sJfw.fjflmyjlw le, molto ricercate sono le ■ ragazze alla pari, che però non garantiscono affidabilità, e le baby sltter, le nurse di pronto intervento, spesso vicine di casa, studentesse al primi piccoli guadagni. Le tariffe ufficiali, quelle stabilite dal contratto nazionale di lavoro domestico, sono molto basse, dalle 2 mila 700 lire l'ora alle 3 'mila, la differenza dipende dall'età e dall'essere principiante oppure no. Il prezzo reale di mercato è più che raddoppiato. Sul contributi spesso si sorvola, ma non si può sorvolare più quando 11 rapporto di lavoro assume continuità. «La situazione è molto intricata e difficilmente controllabile»! dice Franco Maletti, sindacalista. «Anche perché le lavoratrici domestiche, quindi anche le nurse e le baby Bitter, non hanno bisogno del libretto di lavoro, non sono iscritte all'ufficio di collocamento. Perciò neppure si possono contare, anche se valutiamo che in Italia siano circa un milione i rapporti di lavoro domestico: più dei metalmeccanici». Ma secondo Malettl è una categoria non assimilabile a nessun'altra. Le assunzioni, ad esemplo. Come avvengono? Ci si passa la voce tra amici, si mettono annunci sul giornali, ci si rivolge alla parrocchia o a certe agenzie semi-clandestine: queste mandano baby sltter In cambio di un corrispettivo che è di solito l'equivalente di una mensilità. E le nurse straniere? Qui slamo a livelli di buona professionalità e altissima retribuzione. Una nurse contratta personalmente con 11 datore di lavoro e ottiene stipendi ottimi. Contrarlamente a quel che accade da noi, in Inghilterra, terra tradizionalmente fèrtile per le lstltutricl (ricordare Mary Popplns), questa professione sta tornando -di moda, sia nelle scuole sia nelle case private (soprattutto, si dice, dopo che la principessa Diana è stata fotografata mentre accompagnava all'asilo 11 suo bambino William). Lavorano molto le ragazze che hanno seguito corsi regolari negli ottimi istituti privati esistenti in Inghilterra, ottenendo la qualifica NNEB (National Nursery Examlnatlon Board). Quella della nurse è diven- tata una nuova carriera, che si comincia verso i 18 anni. Quando le ragazze terminano la scuola professionale, hanno la certezza di poter scegliere 11 luogo e il tipo di impiego. Le possibilità sono molte, negli asili, negli ospedali (perché queste nanny specializzate sono anche infermiere), nel centri sociali. E naturalmente nelle case private, dove la domanda è pressoché insaziabile. I genitori inglesi che si affidano alla nanny compiono un investimento vero e proprio: una nurse che vive in famiglia guadagna dalle 65 alle 140 sterline la settimana (160 mila, 340 mila lire), spesso con l'uso di un'auto e la possibilità di viaggi oltre Manica. Una balla giornaliera guadagna dalle 20 alle 30 sterline (50-75 mila lire) al giorno. La nurse di oggi cambia spesso posto di lavoro, almeno ogni due o tre anni. La tendenza è di non prolungare l'esperienza della vita In famiglia e passata la trentina, di scegliere un Impiego pubblico o comunque lavorare In un asilo. Le nanny inglesi sono richiestissime all'estero, anche in Italia. Questi gli indirizzi al quali ci si può rivolgere: Norland Nursery Training College, Ungeford (Berkshire), tel. 0044-4882252. Albemarle Nannles Ltd. 138 Dew Bond st. Wl, tel. 00441-4932441, Londra. C'è poi un'agenzia specializzata, ha sede a Firenze, lavora unicamente con ragazze alla pari Inglesi o Irlandesi: Joan Byrne, via Toselll 182, tel. 055-361253. E infine: perché non aprire il mercato agli uomini? Si potrebbero avere ottime sorprese. In Inghilterra l'hanno fatto: grande Impiego di uomini-?) urse qualificati, soprattutto là dove serve la famosa figura paterna. Alessandra Comazzi