I ricordi del vecchio Perocchio rigattiere che amava gli animali

antiquariato antiquariato I ricordi del vecchio Perocchio rigattiere che amava gli animali L'alba radiosa di Prendo a New York costruirvi un canile. Cosi il numero delle bestiole era andato sempre aumentando perché le femmine partorivano e chi voleva disfarsi di un cane o di un gatto andava di notte a calarlo oltre la rete del suo recinto. I piccoli ospiti erano talvolta oltre 11 centinaio. Le sue ricerche d'antiquariato dovevano lasciargli tempo anche per racimolare, presso fornai e ristoranti della Riviera, pane vecchio, carne, pasta per gli . animali. E c'era da preparare li cibo, da pulire gli stazzi. Antiquari e privati che andavano da lui a cercare lumiere e vasi, libri e stampe, anziché trovarlo nel magazzino che aveva sotto casa, più facilmente lo rintracciavano nel canile, insieme con la moglie dietro un pentolone fumante. Quando, finalmente acquietata la fame delle. bc-_ stiole, si lasciava trascinare nel magazzino, tornava raccoglitore, si abbandonava a disquisizioni su ' qualche particolarità di uno stile o al ricordo di qualche bel centimetri e diametro di 19 ^ ' onesto. E lo si considerava un amico. Era anche di grande generosità. A volte, se vedeva un cliente innamorarsi di un oggetto, glielo regalava, prima ancóra che egli decidesse di comperarlo. La moglie non era d'animo meno nobile di lui: non lo criticava per questi suol slanci, era subllo pronta ad approvarli. Perocchio era raccoglitore, ma a questo mestiere dedicava soltanto una parte delle sue energie. Amante degli animali, si era trovato a poco a poco con una grande famiglia di cani e gatti. All'inizio 11 teneva In casa poi, dopo le proteste del vicinato, s'era visto costretto ad affittare un terreno e ni pezzo che gli era passato per le mani. Tanti anni di vita dedicati alle cose di altri tempi e a cani e gatti. Poi 1 primi acciacchi, le alterne vicissitudini del canile con le Ingiunzioni del sindaco che gli Intimava di chiuderlo e di allontanare gli animali. Infine la malattia e la morte della moglie. Lui, solo, sempre più In difficoltà con l'artrite avanzante che lo curvava e gli rattrappiva le mani, l'impossibilità di andare In giro con l'auto a cercare anticaglie, pane, carne. Adesso Giovanni Perocchio non ha più 11 canile, né 11 magazzino, né l'auto. Le gambe Io reggono a malapena, le dita delle mani, nodose, storte', non sanno più afferrare, Bono artigli che non artigliano. L'artrite gli ha curvato la schièna e piegato la testa a uncino, sicché non riesce più a guardare negli occhi chi gli sta davanti, è condannato a- fissare il pavimento. Sta* ritirato nel suo alloggetto, cucina e due camere, con una decina di gatti loro. Un tempo l'appartamento era zeppo: mobili e scaffali carichi delle cose migliori che aveva raccolto e messo da parte da tenere per sé. Antiquari e privati, seppure in misura minore, hanno continuato a fargli visita e via via, per vivere, Perocchio ha venduto le sue cose. Dopo avere svuotato 11 magazzino ha Incominciato a intaccare la riserva di casa. Ha ripulito armadi, vetrinette, poi ha venduto gli stessi mobili. Gli sono rimasti li letto, un tàvolo, due sedie, una vetrina. I visitatori si fanno sempre più radi perché ormai sanno che non ha nulla da vendere. Proprio più niente: lui e 1 suol animali devono campare con la pensione che ha, la minima; acrobazie per non far mancare il pezzo di pane per sé e 11 polmone per I gatti. Se qualcuno capita a bussare all'uscio, per Perocchio è un avvenimento. Si rianima, parla del tempo andato, delle cose belle che aveva comperato e venduto. Ha Un elegante modello di veccabbigliamento o per dare la piega a colli, polsini e cappelli. Cose d'altri tempi, certo, ma numerosi ferri del genere compaiono ancora su cataloghi di produttori inglesi e francesi almeno fino alla soglia degli Anni •30. I ferri a cassetta, che contenevano )é»o£$#.>pl<}coto. brac!erf' .'^SiM^ftN giani e industrialf alla ricci ca di soluzioni che portarono alla creazione di una varietà di pezzi Interessanti. L'elemento più curioso è II camino che In alcuni di questi ferri incanalava 11 fumo sostituendo 1 fori sul bordo superiore della cassetta. Alcuni camini, a dragone, a serpente, sono piccole sculture, altri Ingenue curiosità, come quello girevole che secondo la pubblicità era perfetto per la «comodità della massaia mancina». Questi ferri a braciere creavano grossi problemi per la protezione della mano che Impugnava l'at¬ ' STA arrivando la stagione in cui si cominciano a consumare 1 prodotti conservati e quindi sarà bene ricordarsi del botulismo. Il «Service anaérobles de l'Instltut Pasteur», ha stabilito che circa la metà del casi scoperti in Francia è dovuto agli insaccati fatti in casa. Normalmente 11 maiale ha il Clostrldium Botuìinum nel suo intestino e tale bacillo, se l'animale non era digiuno da almeno ventlquattr'ore, può passare nella circolazione sanguigna e nei muscoli durante l'abbattimento. All'Istituto Pasteur attribuiscono la germinazione e la crescita del bacillo all'abbattimento di animali «stressati», in cattive condizioni igieniche o la cui carne viene malamente salata, concludendo che è meglio lasciar fare gli Insaccati agli specialisti. Tranne che per pochi appassionati, «fare il maialein casa da noi è poco diffuso, ma le conserve sono Invece una mania nazionale francese. Dovremo dunque fare a meno di questi prodotti casalinghi se non si Intendono seguire alcune norme ben precise. Non è certo necessario seguire consigli complicati come quelli che dà 11 ministero dell'Agricoltura canadese: la massaia dovrebbe munire la pentola a pressione di un manometro e la pressione della pentola dovrebbe essere aumentata di sette kllopascal ogni 610 metri sul livello del mare. Per chi non è In grado di seguire tecniche cosi complesse 1 francesi consigliano molto più semplicemente di lavare bene e pelare la verdura; pulire Internamente 11 pesce prima di metterlo in conserva o salamoia; sgrassare bene la carne e aggiungere del liquido durante la coltura In modo che questa sia ben prolungata oltre ai tempi consigliati dalle ricette. Se è vero che tutti gli alimenti sono suscettibili di •contaminazione, è bene ricordare che una leggera acidità rallenta la proliferazione del bacillo ed è quindi più facile che si contaminino carni e verdure piuttosto che frutta. I rischi non sono però, come si dice, sempre mortali, anche se in California si sono avuti del casi di intossicazione fatale per la conservazione non al fresco di cibi (per sole 12 orel). Siccome il bacillo attacca 11 sistema nervoso, in genere 1 disturbi Iniziano con sdoppiamento di immagini e difficoltà di mettere a fuoco la visione. Solo le forme più gravi evolvono In problemi respiratori, paralisi e coma. Un ultimo consiglio del ricercatori dell'Istituto Pasteur è quello di ricordarsi che le conserve famigliari sono In genere delle «semi-conserve di lunga durata» cioè si mantengono anche a lungo, ma 6olo se tenute in luogo fresco a temperature inferiori al dieci gradi. Stf P e un cane. Parla con IL dottor Paolo Frendo occupa un posto di rilievo nella storia del bridge Italiano: campione d'Europa a Oslo nel 1969, più volte campione d'Italia e vincitore di Coppa Italia, partecipazione a due campionati del Mec e a due Olimpiadi, World Master e membro del Blue team (1965-76) nel circuito europeo non ufficiale, ha giocato con 1 nostri più grandi campioni, Avarelli, Belladonna, Garozzo. Vive a Roma e 11 suo circolo preferito è 11 Clubino di via Linneo 1. Poco più che sessantenne, si commuove rievocando «un periodo piuttosto lontano della sua vita», quello di New York nel *57 con l'amico Sergio Montor6l, «uomo e giocatore di grande levatura, caro al vecchi amici di Torino, Firpo, Ottolenghi, Calcagno, 11 Pltt». E' una storia, quella di quegli anni a New York, che andrebbe raccontata più diffusamente: le epiche sfide al Cavendlsh Club, tempio esclusivo del bridge in Park Avenue, dove al tavoli sedevano (uno per tavolo, mal l'uno contro l'altro per accordo professionistico) gli Schenken, I Rapee, I Kaplan (gli «Immortali del bridge»), Crawford, Ogust, Meredlth, Koytchou... Fu là che Frendo, per intercessione di Montorsl col quale faceva coppia fin dal trascorsi romani, fu autorizzato a giocare (a 3 cent al punto, circa 20 lire, all'epoca un tasso abbastanza rispettabile). E una sera... Racconta: «SI era all'inizio dell'estate e il vento, per noi, soffiava nella giusta direzione». Due uomini d'affari canadesi, discreti giocatori in serata sfortunata (ma s'era già fatto mattino) si trovavano sotto d'una valanga di punti quando distribuirono l'ultima smazzata. mente lucida, ricordi precisi, sa disquisire su oggetti e stili, insegnare qualcosa anche agli esperti. Ogni tanto 11 suo racconto passa dal vasi e dalle statuette ai cani e ai gatti, ricorda certi soggetti particolari, come «"Minghino" che mi saliva sulle spalle» o «la "Glgetta" che suonava il tamburo scodinzolando.. Talvolta accenna, con naturalezza e Indifferenza, al viaggio che deve fare, presto, molto presto, dice; e si capisce bene che non intende alludere a una partenza da Feglino. Dove sono 1 tanti antiquari e privati che andavano a trovare Perocchio quando aveva 11 magazzino pieno e con lui facevano buoni affari? Qualcuno di loro è disposto ad andargli' a far visita ancora? La cucina e le due stanze sono spoglie, squallide, 1 gatti forse hanno fame, ma lui ha ancora un cuore amico e generoso. Una buona azione certamente vale più di una statuetta di "bisqult". Remo Lugli ' chio ferro da stiro a spirito . N trezzo. Si trovano cosi manici altissimi per mantenere la mano distante dalla brace e altri rapidamente Intercambiabili. Un sistema di protezione diffuso era quello di applicare un foglio di lamiera molto slmile all'elsa di una spada tra 11 manico e 11 co'•PW^WSSW^rro per schermargli-calore. Il pericolo di U?nOTre™rdlsaglo comune agli arnesi più vecchi è ben poca cosa rispetto all'autentico azzardo che può essere stato l'uso del ferri a gas, a spirito e a petrolio diffusi tra la fine del secolo scorso e gli anni immediatamente precedenti la seconda guerra mondiale. Tubi del gas precariamente collegati a pressione, valvole dalla tenuta approssimativa e di uso complesso, serbatoi quasi a contatto delle pareti roventi Interesseranno 11 collezionista e faranno gelare 11 sangue nelle vene all'esperto di prevenzione degli infortuni. Andrea Donati * AK2 V 975S * AQ53 » J 8 N 0 10 9 7 5 ':■ AKQ1095 nr~lF (5J876 OQJ10 "1 |C O* ♦ K* S * J876 * Q643 O 4 O AK862 * 104 2 Ovest apri di 1 Cuori, Montorsl in Nord contro e Frendo In Sud annunciò le sue velleità dicendo 2 Cuori, ma Ovest cercò di frenare saltando a 4 Cuori e Montorsl contro. «In serata meno fortunata», dice Frendo, «avrei lasciato 11 contro di Sergio accontentandomi di una o due down. Quella sera optai per l'aggressività, chiamai 5 Quadri, contratl, e mi trovai alle prese con un contratto disperato». Attacco d'A di Cuori e K tagliato, due girl di Quadri scoprendo la cattiva divisione, sorpasso al K di Fiori, A di Fiori (cade 11 K), A di Picche e Picche per la Q su cui Ovest depone il J. «Ebbi cosi l'esatta disposizione della mano di Ovest, 2-6-3-2, e a questo punto il contratto quasi lm-' possibile divenne Imperdibile». Ecco la situazione: ♦ K 0 0 97 ♦ 78 ♦ - N O io i lV09i °DE *- * _ S + J8 ♦ 43 <0 - 0 62 •' OiBUO k »;<; i * JO Frendo giocò l'ultima atout mettendo In mano, Ovest per una forzata uscita a Cuori. Sul taglio al morto, Est si trovò compresso in un classico «squeeze di atout» o «crlss-cross»: «Se avesse scartato Picche, mi sarei liberato del 10 di Fiori, incassato 11 K di Picche e tornato in mano di taglio di Fiori avrei realizzato il 3 di Picche. Se invece Est avesse scartato Fiori, avrei del pari buttato 1110 di Fiori, mi sarei tagliato 11 3 e, rimontando al morto col K di Picche, avrei battuto l'ultima Fiori affrancata». Cosi 11 magistrale gioco di Frendo arrotondò il già pingue bottino della coppia. Uscirono dal Cavendlsh Club che 11 sole era già sorto. «Era davvero una bellissima giornata», conclude Frendo con una celata punta di nostalgia. Luigi A. Bassi Camillo Pabls-Ticcl