New York New York a passo di corsa per venti dollari di Carlo Grande

New York New \ork a passo dì corsa per venti dollari New York New \ork a passo dì corsa per venti dollari costante, melodie del folclore italiano e spagnolo, ritmi giamaicani, jazz, rock sca: tenato per un megaconcerto di strada offerto da decine di complessi improvvisati o di professionisti. Sulla Alexander Avenue nel Bronx ci sarà persino un coro che aiuterà lo sforzo degli atleti con «Dolt, marna» e «Hel man, lookln good». Sulla Madison Avenue ad Hai lem, al 36° chilometro nasce ogni anno addirittura una discoteca all'aperto con un d. J. che diffonde a tutto volume le note di «Rocky». Superato il Pulasky Bridge si attraversa un pezzo di Italia: i proprietari dei ristoranti della zona preparano tavoli all'aperto con tovaglie a quadretti e fiaschi di vino; molti concorrenti si fermano per un singolare rifornimento. La corsa attraversa Queen, quartiere punteggiato di parchi, prima di arrivare in uno del punti più spettacolari: l'interminabile rettilineo della First Avenue, 4 chilometri di New York «classica» e un incredibile bagno di folla, che spinge avanti anche i concorrenti più stanchi. L'arrivo è nel cuore di Central Park, in una zona dove, sembra incredibile, fino al 1934 pascolavano ancora le pecore. Proprio di fronte c'è la «Tavern on the green» resa celebre dal film di Woody Alien «Interior». Per chi è In ritardo nessuna paura: gli organizzatori (e le telecamere delle Tv) attenderanno l'ultimo concorrente fino a tarda sera. Domenico Quirico l,a mappa della Maratona di New York. Solfo: «Sosta a Central Park» e «Manhattan», due disegni di Orfeo Tamburi per un volume edito dal Touring Club le «corsa dell'amicizia»: sabato 26, alle 10, appuntamento davanti al palazzo dell'Onu. Tutti i concorrenti stranieri (quest'anno più di 6 mila) percorrono a leggera andatura 1 tre chilometri, che conducono al Central Park. Tutti indos¬ sano per tradizione qualche, indumento caratteristico del proprio Paese, cosi l'allenamento si trasforma in una coloratissima antologia. Rispettando 1 consigli dei tecnici che impongono la dieta ai carboidrati, e per partecipare a un party mol¬ none sparato dal sindaco metta in azione 11 lungo serpente del 19 mila concorrenti c'è tempo per ammirare lo spettacolo del porto e della città avvolti dalle nebbie e dai vapori d'autunno. Superato l'interminabile rettilineo del ponte c'è da scoprire Brooklyn attraverso la Fourth Avenue: la maratona sfiora le strade con le più belle e caratterl'stiche case della vecchia New York ma anche le zone degradate e in rovina. Le due torri del World Trade Center sull'altra riva dell'East River fanno da punto to americano, sempre la sera della vigilia, In un grande locale di Manhattan, tutti i maratoneti stranieri sono invitati allo spaghetti-party (con oltre mille, chili di pasta e 350 chili di formaggio). Il mattino dopo l'appuntamento è a Staten Island, sul grande spiazzo di Fort Wadsdorf, trasformato in un coloratissimo accampamento, proprio sotto 11 ponte di Verazzano (bus riservati ai concorrenti partono dalla Quinta e dalla Quarantadueslma strada, costano 5 dollari). Prima che il colpo di can- di riferimento per lo scorrere del chilometri. Willlamsburg offre ai maratoneti un incontro singolare: si attraversa infatti la zona dove vive una delle più singolari comunità etniche di New York, gli Hasldlm, ebrei che nel costumi e nelle abitudini ricordano 11 tardo Medioevo. Nelle prime edizioni ignorarono la corsa, poi hanno iniziato a aiutare i concorrenti preparando punti di ristoro. Davanti alla Cattedrale di Loughln appuntamento con una banda di 21 suonatori. Per tutto il percorso la musica sarà una presenza I grandi alberi della grande mela ■ ETTE milioni di newyorkesi sono i stati invitati a segnalare l'albero o i ' gruppi di alberi che hanno un signinary, nel Bronx; colpito da un fulmine negli Anni 30, ma vivo e vegeto. Il primo albero che fu considerato mo ■ ETTE milioni di newyorkesi sono i stati invitati a segnalare l'albero o i ' gruppi di alberi che hanno un significato particolare, per grandezza, età, specie, forma, importanza storica o per il sito paesaggistico. Si tratta della «Ricerca sul grandi alberi» promossa dal Dipartimento di New York City per i parchi e il divertimento, dal Dipartimento dello Stato di New York per la conservazione ambientale e dal Consorzio per le alberate. Sono stati selezionati 113 alberi, che rappresentano l'aristocrazia dei 2 milioni e 600 mila alberi presenti nella metropoli. . fS'è, uri raro esemplare di Magnolia, grandiflora, al n. 677 di Xàfayette Avenue, à Brooklyn: quando''ilei ~I96F"SÌ" tentò di abbatterlo ci fu una vera e propria sollevazione del quartiere. Oggi è sorto un Magnolia Tree Heart Center, per le attività culturali. L'albero più alto è risultato un esemplare di Liriodendron tulipifera in Clove Lakes Park, a Staten Island, che misura più di 40 metri. Il diametro più grosso, 2 metri e 20 centimetri, è quello di un tronco di Quercus borealis del Greyston Semi- Il primo albero che fu considerato monumento storico è uno splendido esemplare di Fagus Sylvatica nel Weeplng Beech Park di Queens: fu portato dal Belgio, nel 1847, da Samuel B. Parsons,' un orticoltore di Flushing. La piccola talea, che era posta in un vaso di fiori, ha oggi 138 anni, è alta più di 18 metri e la sua chioma, con i suoi 25 metri di diametro, può accogliere trecento persone. Eroe negativo, ma sempre eroe, è un esemplare di Ulmus procera, in Washington Square Park (Manhattan); lo chiamano Hangman's Tree (letteralmente: t«Alhero. dell'uomo appeso»): dal suoi . •-rami-, sin'dalla fine dePTOO.-'pendevano i ' cond^n^axia'rnTJrte.".r"r- v Nel Conference House Park di Staten Island troviamo un gelso (Morus alba), unico e solitario superstite del numerosi esemplari un tempo importati dal New Jersey per l'allevamento del bachi da seta. L'albero si trova davanti alla Casa della Conferenza, sede di un incontro tra Lord Howe, Benjamin Franklin e John Adams, prima dell'inizio della Rivoluzione americana. c. g. estende per 40 acri la famosa Hemlock Forest, delimitata dalla Magnolia Road, dall'Azalea Way e dal fiume Bronx. La videro tale e quale i primi mercanti e coloni, per la maggior parte olan- nOe?!^ che,? sbucarono,,mag^J62&lfiiflle. terre jejtè qualche'me w-dopo-avrebbero battezzato «Nuova Amsterdam». Descritta agli inizi del '900 come «11 più prezioso del possedimenti naturali di New York City», ne rappresenta l'ultimo e pressoché incontaminato ecosistema. Essa comprende esemplari di faggi, querce, betulle, liriodendri, frassini e abeti. Famosi lillà si trovano presso l'Acre of Itoscs, giardino voluto, intorno al 1840, da Peter Lorillard, per avere una costante disponibilità di petali di rosa, indispensabili per aromatizzare il tabacco. Nei pressi, tra i dje,» laghetti artificiali, h'àrea adibita a plc-nìc. corre la Strada delle Magnolie, un altro vanto dell'Orto Botanico. La Strada delle magnolie conduce, al limite Nord dell'Orto Botanico, al Museo, un edificio di stile rinascimentale (costruito alla fine dell'800) che comprende, al suo interno, un favoloso erbario (vi sono raccolte 4 milioni e mezzo di specie vegetali provenienti da tutto il mondo) e una biblioteca con mezzo milione di volumi. Sul lato Sud del museo troviamo la Valle del Rododendri, arbusti sempreverdi che fioriscono deliziosamente alla fine di maggio e • agli inizi di giugno. Molte •. jspecle.sono Ibride', con nomi ' sgargianti: «Champagne», «Sclntillatlon», «Dexter purple». Davanti al museo si estende 11 magnifico Conservatory Park, quasi mezzo ettaro di serra e padiglioni sovrastanti da una cupola di circa 30 metri per 30. Sotto di essa c'è 11 Palm Court, raccolta straordinaria di palme tropicali. p.nOe?!^ che,? sbucarono,,, j dje,» laghetti artificiali,^J62&lfll te jtè h'à dibit l Carlo Grande