I botanici italiani spiegano un salto dell'evoluzione

I botanici italiani spiegano un salto dell'evoluzione I botanici italiani spiegano un salto dell'evoluzione Cento milioni di a QUASI cento anni fa nasceva a Firenze la Società Botanica Italiana, che raggruppava studiosi appassionati delle scienze botaniche. Oggi l membri sono circa trecento: tutti si sono incontrati la settimana scorsa a Torino per le tre giornate del Congresso sociale. Tre 1 grandi temi di quest'anno: il rapporto fra organismi procarioti ed elicanoti attraverso l'indagine della loro organizzazione morfofunzlonale; la biologia vegetale, le olotecnologle e 1 rapporti con l'agricoltura; Il grande botanico del '700 Carlo Ludovico Allionl. I primi due temi sono complementari fra loro: la ricerca svolta a livelli biochimici e citologici contribuisce alla ricostruzione della storia dell'origine della vita e al tempo stesso trova sbocchi pratici al risultati. Come è noto gli organismi AB nni fa gli organismi pro procarioti sono 1 più primitivi: In essi l'Informazione genetica non è contenuta e organizzata In un nucleo cellulare. OH organismi eucarloti rappresentano inve-, ce lo stadio biologico più evoluto, e In essi l'informazione genetica è contenuta nel nucleo cellulare. La transizione dagli organismi procarioti a quelli eucarloti è uno del problemi più Importanti, suggestivi e complessi della biologia perché riguarda un anello essenziale del processo evolutivo. Le ultime ricerche con metodologie biochimiche e citologiche hanno consentito di raccogliere prove convincenti sull'epoca della comparsa (100 milioni di anni fa) e sul meccanismi evolutivi di un gruppo di procarioti (Prochloron) che hanno caratteristiche per certi versi Intermedie fra 1 clanobatterl più noti e le alghe verdi. In questo gruppo di orga¬ rocarioti «copiavano» la fotosintesi dalle più complesse alghe verdi logica e deve quindi essere apportato per via biologica: alcuni gruppi di batteri e 1 clanobatterl sono la via biologica primaria per questo apporto. Inducendo nei clanobatterl modificazioni tali da aumentare la frequenza e la durata della presenza di etorocistl, si potrebbe migliorare l'attività di fissazione di azoto aumentandone cosi l'apporto nel suolo In forma utilizzabile dalla massa del vegetali. La possibilità di migliorare il patrimonio genetico sia nei vegetali inferiori sia nelle piante superiori è stato naturalmente un altro punto di verifica di acquisizione, frutto di anni di studio. E' poi di grande attualità il problema della «reattorlstica biochimica», cioè del modo di utilizzare materiali di scarto trasformandoli in composti di elevato valore commerciale, Il congresso voleva poi ricordare 11 botanico Allionl In quanto esattamente duecento anni fa pubblicava la sua Flora. Pedemontana, impegnativa raccolta delle descrizioni delle specie presenti sul territorio pedemontano. Allionl è un personaggio particolarmente Interessante: naturalista, certo, ma prima ancora medico. E le diverse relazioni hanno appunto sottolineato tutte le sfaccettature della sua complessa personalità, tanto più attuale In quanto le moderne ricerche sistematiche sintetiche ed ecologiche hanno bisogno di risalire a dati certi sulle singole specie, sulla loro descrizione originale e sulle variazioni di distribuzione nel tempo, utilizzando e valorizzando in attività attuali le opere e i materiali (essiccata di erbario e illustrazioni) del primi naturalisti, Rosanna Caramlello nismi si è sviluppato un meccanismo fotosintetico evoluto (tipo alghe verdi) in un contesto cellulare sostanzialmente primitivo (tipo clanobatterl). Ora, poiché la fotosintesi è uno dei processi-chiave per la vita sulla terra, risulta evidente l'interesse per queste Indagini, non soltanto dal punto di vista filogenetico. I clanobatterl sono organismi capaci anche di fissare l'azoto atmosferico. Molti di essi compiono tale processo In particolari comparti delle cellule, gli eteroclstl. La fissazione dell'azoto è limitata a pochi organismi, mentre la grande massa del vegetali può assumere tale elemento indispensabile per la sintesi di molte sostanze organiche (prime fra tutte le proteine) solo assorbendolo 60tto forma minerale dal suolo. Nel terreno, però, esso è scarsamente rappresentato nella componente minerà-.

Persone citate: Carlo Ludovico Allionl, Rosanna Caramlello

Luoghi citati: Firenze, Torino