Erano troppi tre papi per la Chiesa

Erano troppi tre papi per la Chiesa Erano troppi tre papi per la Chiesa L? EVIDENZA delle immagini è oggi il nostro , pane quotidiano. Ma contava, per comunicare le idee, anche nel lontano passato. Prova ne sia la miniatura quattrocentesca destinata in orìgine a illustrare un poema sul Grande Scisma d'Occidente, e ora ripresa in copertina del volume dedicato da Aldo Lar.dl al Concilio di Pisa (1409): vi compaiono tre personaggi con la tiara, che sovrastano gli altri in statura, ma uno solo ha le chiavi sul triregno, gli altri due si avviano ingloriosamente verso le porte della città. Sono rispettivamente i papi Alessandro V, Benedetto Xin e Gregorio XII: quello appena eletto, questi invece deposti dal trono pontificio, a conclusione del poco noto Concilio pisano che tentò In questo modo drastico di sanare lo Scisma apertosi nel 1378. Non fu una soluzione, perché Alessandro V mori quasi subito, e gli successe il contestato Giovanni XXIII (escluso poi dalla numerazione come antipapa), con la con- ' seguenza della contemporanea presenza di tre pretesi pontefici: solo nel 1417 con l'elezione di Martino V il Concilio di Costanza avrebbe definitivamente sanato la situazione. Offuscato dal Concilio di Costanza per questa e altre ragioni, quello di Pisa, che ne aveva anticipato l'Impostazione teologica, giuridica e in certo senso politica, appare oggi straordinariamente Importante agli studiosi del conciliarismo, cioè di quell'indirizzo storico e teorico a favore del concilio che — battuto in breccia dall'autorità papale monarchica nel '500 a Trento e nell'800 al Vaticano I — ha ripreso vigore col Vaticano II. Nel narrarne la storia sotto 11 titolo 17 papa deposto («il papa»: In Ipotesi solo uno dei due pretendenti poteva esserlo), Lancli ha ampiamente illustrato la fase antica di questo dibattito, che oggi continua; ma ha ricostruito in pari tempo figure e vi-. cende che hanno talora del romanzesco e restano di uno straordinario interesse. Augusto Comba . Aldo Laudi, «Il papa deposto (Pisa 1499). L'Idea conciliare nel grande scisma», Claudiana, 333 pagine, 23.000 lire. DOPPIA intervista per un piccolo miracolo: continua l'avventura di due artigiani dell'editoria che pubblicano in Italia libri di argomento ebraico. Beniamino Caruccl, «non ebreo, romano, sessantatré anni, da trenta editore di sociologia, architettura, testi universitari». ('Ma da un decennio il lettore che m'interessa, cui dedico più tempo, è quello di cultura giudaica*). Daniel Vogelmann, ebreo, fiorentino, trentasette anni, da cinque In una piccola attività editoriale, titolare col fratello della tipografia Giuntina, fondata da Olschkl all'inizio del secolo. Perché un'avventura? Ca-ruccl: -Già da studente ero' interessato alla cultura

Persone citate: Aldo Lar, Aldo Laudi, Augusto Comba, Benedetto Xin, Beniamino Caruccl, Daniel Vogelmann, Giovanni Xxiii, Gregorio Xii

Luoghi citati: Italia, Pisa, Trento