Le occasioni sfruttate dagli italiani

Le occasioni sfruttate ti italiani Le occasioni sfruttate ti italiani .OlUtW'JO'l t SI annunciano ancora nuovi dischi per il jazz italiano. Questa volta si tratta di album antologici, destinati a riunire opere inedite di solisti o complessi che negli ultimi tempi si sono distinti in vario modo. La nascita di produzioni originali riveste particolare importanza in una fase in cui i discografici americani si limitano a ristampare le matrici più sicure del passato. \ Le occasioni che hanno dato o daranno luogo alle registrazioni sono tre, e però i dischi potranno essere di più. La Coppa radiofonica del Jazz curata da Radiouno e presentata da Ottavia Fusco, Franco Cerri ed Enrico Intra, che ha impegnato da maggio a ottobre trentadue complessi italiani, è stata vinta dal quintetto di Mario Rusca, prevalso di un soffio sul quartetto Marcotulli-Tonolo. Il gruppo vincente andrà in America a rappresentare l'Italia in un grande festival internazionale che verrà organizsato a Montreal. Il long playing sarà realizzato perché il livello della manifestazione è stato assai lusinghiero, e perché la Coppa ha rivelato un buon numero di complessi prima poco conosciuti (tra i quali il quintetto di Fabio Jegìier, finito in terza posizione) e ha confermato il valore di altri. Ciò che più conta, forse, è che alla competizione avevano chiesto di partecipare ben settecento musicisti muniti di ottime credenziali. La rivista 'Musica Jazz» ha Indetto fra i suoi lettori, per il terzo anno consecutivo, il referendum Top Jazz inteso a designare, strumento per strumento, i migliori solisti americani e italiani dell'anno e i talenti emergenti. Com'è noto, la rivista si pubblica ogni mese con un long playing allegato, e quindi è facile prevedere che l'iniziativa darà luogo a registrazioni che — escludendo gli americani per motivi intuibili — potranno comprendere le figure storiche e le nuove leve del jazz nazionale, oppure le une e le altre insieme. La terza occasione è una serie di otto concerti dalla gestazione lunga e travagliata che stanno per cominciare a Milano. S'intitolano 'Il nuovo suono del jazz italiano' e si terranno ogni martedì dal 22 ottobre al 10 dicembre presso il teatro delle Erbe, per llnteressamento congiunto dell'assessorato alla Cultura del Comune, della Cassa di Risparmio delle Province Lombarde, di Raitre, di Radlodue e della casa discografica Dire. Gli organizzatori hanno superato ardue difficoltà per far sì che i complessi invitati fossero 'Soltanto' quindici (dueper ogni serata, salvo l'ultima). Per fronteggiare le proteste degli esclusi — o le lamentele, a seconda dei caratteri — sono stati costretti addirittura a diramare un comunicato in cui hanno affermato di essere consapevoli che almeno altrettanti gruppi avrebbero avuto titoli identici per partecipare a quella che è una vera e propria stagione concertistica; ma si sono opposti ostacoli tecnici ed economici insormontabili. SI sussurra che tra alcuni complessi la scelta sia avvenuta a sorte. Gli eletti sono il nuovo quartetto di Giorgio Gaslini, il quintetto di Fabio Jegìier, il quintetto di Mario Rusca, il quartetto di Enzo Rondisi, il quintetto di Paolo Fresu, Gianluigi Trovesl con un suo gruppo di teatromusica, il trio di Luigi Bonafede, il quartetto RavaD'Andrea-Tommaso-Gatto, il quintetto Nexus, il quartetto di Alassimo Urbani, Il quartetto di Andrea Pozza, il quartetto di Tullio De Plscopo, il quartetto Marcotulli-Tonolo, il percussionista Andrea Centazzo, il quartetto Cerri-Intra con artisti ospiti. Come si vede, è la crema del jazz italiano... ulteriormente scremata. E' chiaro che nel disco (o meglio nei dischi) ci dovranno entrare tutti. fay

Luoghi citati: America, Italia, Milano, Montreal, Radiouno