La nuova Marietti dai messali alla Mitteleuropa di Ernesto FrancoLuciano Genta

Com'è cambiata la casa editrice Com'è cambiata la casa editrice La nuova Marietti dai messali alla Mitteleuropa rardo Cunico, Lorenzo Perrone, Giovanni Podestà e Lorenzo Fazio, poi passato all'Einaudi e sostituito da Ernesto Franco all'ufficio stampa. «In questo comitato editoriale — spiega don Balletto — facciamo tutto insieme, discutiamo, litighiamo, votiamo. Non di rado vado con piacere in minoranza. Ogni libro nasce da un confronto, spesso acceso, sempre proficuo». Ma i sette non sono proprio soli: hanno amici con cui consigliarsi, come Claudio Magrìs e Gianni Vattimo, Massimo Cacciari e Pier Aldo Rovatti, Alberto Caracciolo e Adriano Prosperi. «Abbiamo scelto di fare libri di confine, — dice don Balletto — di stare nei crocevia dove c'è l'uomo autentico, non ideologizzato. A un autore non chiediamo di essere in sintonia con noi, non ci interessa la sua provenienza, ma la serietà, la criticità dei suoi testi. Cosi la Marietf vuol togliersi l'etichetta di casa editrice confessionale. Pub¬ blica ebrei e protestanti, credenti e atei; ha in catalogo Lévinas e Jabès, Otto e Gadamer, Barth e Buber. Sta per uscire un classico dell'esistenzialismo ebraico, La stella della redenzione di Rosenzweig; si pensa ai grandi commentari teologici del Medioevo, dal musulmano Avicenna all'ebreo Maimonide. Le prime collane si intitolano 'Agorà-, la piazza, e -Dabàr-, la parola: per rompere le barriere -artificiali e dannose- tra editoria cattolica e laica. «E' una limitazione privare l'uomo della riflessione religiosa — sostiene don Balletto —, ma la teologia non è monopolio dell'istituzione cattolica. Non basta più nemmeno il dialogo, uno da una parte e uno dall'altra a scambiarsi cortesemente la proprie opinioni. E' il tempo di una difficile e critica fusione, senza privileglamentl». Non è facile, si rischia di essere «a Dio spiacenti ed ai nemici sui». Il più tradizionale mondo cattolico guarda con sospetto, specie in SCRIVEVA Henry James che la coscienza morale di una bambina riserva sorprese ben più sconcertanti dell'esplorazione di territori sconosciuti e mari avventurosi. Si riferiva, indirettamente, a Maisie, protagonista di un suo lungo racconto: una bambina di sette anni, preda di due diabolici genitori divorziati e dei loro rispettivi fidanzati. Nel libretto di Erica Jong, 'Il mio primo libro del divorzio. (Bompiani, lire 16.000), dedicato «ai vispi ragazzini che hanno due famiglie' troviamo una discendente diretta di Maisie: Megan. Meno introversa e meno filoeuropea della creazione di James, Megan si lamenta del ménage postmoderno a cui la obbligano i genitori. Passando da una casa all'altra perde giocattoli, fermagli, mutandine. Cambia continuamente governante. Vede comparire e poi scomparire nuovi amici. Mal sopporta le moine e i regali di cui la ricopre la fidanzata del papà, e non può assolutamente sopportare le affettuosità che la mamma scambia con fi suo nuovo fidanzato. Naturalménte, 'vorrebbe che i genitori tornassero insieme, che si ricomponesse l'età d'oro in cui entrambi vivevano in una casa della costa orientale, e — entrambi sceneggiatori cinematografici — lavoravano insieme. Concepisce elabora fissimi piani per favorire la ricomposizione della Illustrazione di Lele Luzzari questi tempi di integralistico ritorno al sacro. Anche i laici diffidano ancora, resistono pregiudizi verso la vecchia immagine della casa editrice. Ad aprire i primi varchi hanno contribuito soprattutto i titoli di narrativa proposti dalla nuova Marietti. E' la -letteratura delle piccole patrie': non solo la Mitteleuropa, Lenau e Kracauer, Stifter e Sfurim, ma scrittori bulgari come Radickov e Stanev e svedesi come Lagercrantz. E nel prossimo futuro olandesi e danesi, spagnoli e sudamericani. Ma il vero -caso-, che ha attirato sulla Marietti i riflettori della critica e dei media, è stato un italiano: l'esordiente Roberto Pazzi con -Cercando l'imperatore-, una sorpresa da diecimila copie. Il suo poster, volto barbuto e meditabondo, è la nota di colore negli spogli uffici blancolatte della casa editrice e ha campeggiato nello stand di Francoforte. Il suo romanzo è già stato Luciano Genta

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