L'americano che ci spiegò Dante

L'americano L'americano che ci spiegò Dante CHARLES S. Singleton, uno dei maggiori stu-. diosi contemporanei di Dante, è morto IH ottobre, gettandosi in un lago nella sua fattoria di New Windsor, a una quarantina dimiglia da Baltimora. Pochi giorni prima ad amici cari in Italia aveva comunicato la propria pena e la propria solitudine e per loro, morendo, ha lasciato un messaggio di saluto. Era nato a Oklahoma nel 1909, il 21 aprile (ci teneva a questa coincidenza con la. nascita di Roma!) e si era laureato a Berkeley con unat tesi sulla letteratura del Rinascimento fiorentino e a Firenze era venuto come let- ■ tore nel '34 per restarvi fino al '36, entrando in amicizia, tra l'altro, con Montale e conoscendo e sposando qui Eula Duke, die portava lì. nome per lui profetico e augurale di Beatrice. I suoi primi studi furono rivolti ai canti carnascialeschi (di cui pubblicò una raccolta per gli Scrittori Italiani di Laterza nel 1936) e al .Boccaccio (sempre per Laterza, nel '55, diede l'edizione del Decameron/ Ma già nel '49 a Harvard aveva pubblicato quel Saggio sulla «Vita Nuova» (traduz. ital., Bologna 1968), che segnava non soltanto il concrete inizio di una non più interrotta analisi della poesia dan¬ tesca, ma offriva anche nuo-, vi modi di interpretazione. Singleton riprendeva una moderna sottolineatura allegorica di Dante, impostando un'analogia tra l'azione di Beatrice e quella di Cri-. sto, che venne sviluppando e ampliando, con il continuo supporto di una profonda, conoscenza della Bibbia e della patrologia. Vedevano cosi la luce i suoi Studi su Dante. Introduzione alla Divina Commedia (trad. ital. Napoli 1961) e Viaggio a Beatrice (trad. ital. Bologna 1968), raccolti poi in un unico volume per il Mulino nel 1978.. con il titolo La poesia della Divina Commedia. Della

Persone citate: Dante Charles S. Singleton, Eula Duke, Singleton

Luoghi citati: Baltimora, Berkeley, Bologna, Firenze, Italia, Napoli, Oklahoma, Roma