Borges gira il mondo mangiando brioches

 no» wateora lihìàBorges gira il mondo mangiando brioches no» wateora lihìàBorges gira il mondo mangiando brioches racconti fantastici. Come il seguente composto di 11 righe: «In un ristorante del centro, Haydée Lange ed lo conversavamo... è verosimile supporre che avevamo mangiato insieme... Sentii, con un principio di noia, che io ripetevo cose già dette e che lei lo sapeva e mi rispondeva in un modo meccanico. All'improvviso ricordai che Haydée Lange era morta da molto tempo. Era un fantasma e non lo sapeva. Non sentii paura; sentii che era impossibile, e forse scortese, rivelarle che era un fantasma, un bel fantasma. Il sogno ramificò in un altro sogno prima che mi svegliassi». Il testo si intitola 1983. Rivela tutta la maestria di Borges, insuperabile equilibrista della logica. Castello irlandese modo tradizionale cioè come spunto per descrizioni geografiche, turistiche, paesaggistiche. Borges scavalca il genere ed anche il viaggiare diviene motivo per intessere trame fantastiche, paradossi di sogni, tranelli metafisici. Si direbbe che egli si sposti di continente in continente per cercare appigli e sfoghi ai giochi della sua intelligenza. Emblematico a questo fine è il testo La brioche ove, attorno ad un ba- naie croissant, si intesse una intricata dissertazione sul concetto dt archetipo. Più raramente questi testi si fanno contenitori di veri squarci di autobiografia. E' il caso del medaglione dedicato a Ginevra, città molto amata dallo scrittore. Vi abitò nella sua adolescenza, dal 1914 al 1918. Spesso in questi testi i ricordi e i sogni si mescolano e Borges ci regala, in spazi quasi da epigramma, minuscoli e compiutisstmi Giuliano Soria Jorge Luis Borges (con la collaborazione di Maria Kodama): «Atlante», a cura di Domenico Porzio e Hado Lyrla Mondadori, 74 pagine, 20.000 lire. Commedia dava poi una, versione in prosa in inglese, con commento (non ancora tradotto in Italia), che rivela fin dalla nota al primo aggettivo dei/Inferno — «Atei mezzo del cammin di nostra vita* — il tipo preminente di lettura: «Questo è il viaggio della vostra vita e noi ne slamo necessariamente coinvolti. Cosi, nel suo primo aggettivo 11 poema è aperto alle possibilità dell'allegoria». Con Auerbach, Singleton resta a tutt'oggi, anche nelle nostre scuole, l'interprete straniero di Dante più notoe tusato*. Ancora quest'anno aveva svolto corsi estivi presso la Hopkins University di Baltimora, dove si era trasferito nel '57, lasciando quella prestigiosa di Harvard, per poter abitare nella fattoria e nella casa a lui cara, dove ha dato addio' al mondo. Ci piace salutarlo con i versi dell'amico Montale: «Se esiste un cielo e in esso molte lingue,/la sua fama d'interprete salirebbe/in altri cerchi ancora Stefano Jacomuzzi Il suicidio di Singleton

Luoghi citati: Baltimora, Ginevra, Italia