Ritratto di Kandinsky con signora

con signora con signora pungenti, efficaci. Ma però nel suo libro c'è molto di più: la .filosofia» del dipingere di Kandinsky riassunta con chiarezza, senza mai posare ad interprete. E i racconti vivi della Monaco Anni 10, della Rivoluzione in Russia,: del decennio di collaborazione con Gropius, Klee e gli altri nel Bauhaus di Weimar e di Dessau, le poche vacanze, l'approdo nel 1933 in una Parigi che li accolse con freddezza, dove non era amata l'arte astratta, e neanche tanto i forestieri. «Eravamo arrivati pieni di speranza, e fummo profondamente delusi...». Tra Nina e Kandinsky c'era molta distanza di età. Si erano conosciuti nel 1916 a Mosca, al telefono: lui si innamorò della sua voce, e da allora non smise mai di ascoltarla, Kandinsky era austero, solitario, metodico. La musica come pittura: la pittura come musica. Lo studio, le tele, i colorì, le carte: come spartiti da riempire in silenzio. Insegnava, in Germania, con puntiglio e puntualità; un ritmo costante e regolare di vita gli andava bene. Aveva un viso asiatico, e modi e accento tedeschi. Non si fatica a capire che le relazioni, i rapporti con l'esterno li teneva lei: è suo lo sguardo aguzzo, veloce, su uomini e cose. Lui era come un preside: con pomeriggi segreti e fantastici. Memorabile la loro lunga battaglia con la potente Alma Mahler, che li aveva accusati di antisemitismo (e 10 confermò nelle sue «Memorie»). Nina dice che Alma aveva messo gli occhi anche su suo marito, per la propria collezione di amanti famosi. 11 temperamento di Vasilij non rende la cosa molto probabile: erano amici di quel Gropius, piuttosto, che Alma aveva clamorosamente tradito, erano intimi di Schónberg, che Alma voleva monopolizzare. Ma poi, chissà? Quegli anni erano anche confusi e quelle persone non sempre all'altezza. Fatto sta che il passaggio dall'ambiente tedesco a quello francese a poco a poco cominciò a funzionare Kandinsky nel suo atelier di Neuilly-sur-Scine di fronte al suo quadro «Cuna dominante» la giovane scrittric , itoci i*'.Tu s u s e attorno a Kandinsky, a Parigi, si organizzò quasi un .gruppo»: Arp, Roberto e Sonja Delaunay, Alberto Magnelli. Satavano tutti dalle parti di Neuilly o sulla collina di Meudon, serviti da una piccola ferrovia che passava anche, fischiando, dietro alle case del fanatico Gurdljev, del mite Maritain, dell'arrabbiato Celine. Nina mori assassinata pochi anni fa, di pomeriggio, a Gstaud, dove aveva una villetta; probabilmente per i suoi bei gioielli. Ma non si è mai saputo con precisione, e l'assassino non è stato mai preso. La Svizzera, per i profughi, non è sempre sicura. Claudio Savonuzzi e Jay ne Phillips

Luoghi citati: Germania, Monaco, Mosca, Parigi, Russia, Svizzera, Weimar