Clagluna mette fuori Dirceu il pubblico lo contesta

Nessun gol fra Como e Udinese ma è Edinho che vince la guerra dei brasiliani in campo Nessun gol fra Como e Udinese ma è Edinho che vince la guerra dei brasiliani in campo Clagluna mette fuori Dirceu, il pubblico lo contesta Nessun dramma dei pugliesi «Troppo forti col francese» Como-Udinese COMO (all. Clagluna): Paradisi 6,5; Tempestilli 6, Macco ppi 7; Casagrande 5, Albiero 6,5, Bruno 6; Mattel 6 (76' Todesco s.v.), Fusi 6,5, Borgonovo 6, Dirceu 6 (57' Didonè s.v.), Corneliusson 5. UDINESE (all. Vinicio): Brini 6,5; Galparoli 6, Baroni 7; Storgato 6,5, Edinho 7, De Agostini 5,5; Barbadillo 5,5, Colombo 6 (79' Susic s.v.), Carnevale 6, Chierico 6 (83* Miano s.v.), Criscimanni 6,5. Arbitro: Blanciardl 6,5. dal nostro FRANCO BA COMO — Non si può dire die l'allenatore del Como, Roberto Clagluna, sia un uomo vincente. Ieri ha concesso a Dirceu il permesso di giocare nonostante che il brasiliano fosse in precarie condizioni atletiche. Poi, al 57', ha deciso di sostituirlo. Ormai Dirceu aveva dato tutto, ossia quattro punizioni da lunga distanza tre delle quali a lato di molto e l'altra tra le braccia del portiere udinese Brini. Clagluna quindi, pur sapendo di attirarsi — come è puntualmente successo — lira dei tifosi che non hanno neppure ieri visto il Como sognato in estate, ha fatto entrare Didonè, 18 anni. Ma la gente ha subito sposato il gesto di stizza del vecchio campione che ha scaraventato sull'erba la fascia di capitano e non ha considerato quanto di buono stava facendo per la causa comasca il timido ma promettente sostituto. All'80', infatti, il campione in erba ha pennellato un bellissimo cross a seguire in area (la più bella azione del comaschi) ohe Bruno ha deviato di testa per l'accorrente Todesco: ma quest'ultimo (entrato da quattro minuti) ha calciato abbondantemente a lato la più facile delle palle gol e ha forse dato una spinta nel lago al suo allenatore. Contestato aspramente dai tifosi, Clagluna ha evitato qualsiasi commento su questa giornata triste e sfortunata per lui e per il Como. E il pre¬ 0-0 Inviato DOLATO sidente coìnasco Gatte! ha lasciato capire die il tecnico pi-' sano ha le ore contate. Probabilmente non ci saranno sentenze d'appello (vedi Avellino) per Clagluna, colpevole di non aver ancora centrato un successo con una squadra die, tra l'altro, non segna da 319 minuti. A questo punto diciamo anche che l'Udinese non avrebbe meritato di perdere su quell'unica vera fiammata di gioco del Como. Andie perché nel primo tempo, l'unico veramente giocato dalle due squa¬ La partita, tesa, ma controllata bene dal moderato Blanciardi (forse qualche cartellino in più e l'espulsione del rissoso Casagrande non avrebbe scandalizzato nessuno), s'era iniziata all'insegna del gemellaggio. Fuori del campo, fra i tifosi delle opposte fazioni, naturalmente sul terreno di gioco dove i due capitani, Dirceu ed Edihno, hanno festeggiato a modo loro un incontro liberando in cielo un mazzo di palloncini gialli e verdi, i colori del Brasile. Dirceu, appunto. Ha iniziato alla grande, quasi a voler dimostrare dì aver avuto ragione lui, non il suo allenatore: Per strafare il brasiliano ha calciato le punizioni direttamente in porta perfino da trenta metri rimediando figuracce. In questa frazione si è distinto fra i comaschi Mattel che ha reso insufficiente la domenica di De Agostini, dre, sono stati proprio i friulani di Vinicio a rendersi pericolosi con un incrocio dei pali colpito da Carnevale dopo fuga solitaria sulla destra al 28' e due conclusioni dal limite: la prima di De Agostini (33') sulla quale Paradisi ha risposto bene deviando in corner, la seconda al 46' (tempo scaduto) su gran punizione di Edinho. In questo caso, Paradisi si è salvato per pura fortuna essendo la sfera rimbalzata con violenza sul suo petto e poi rinviata da un difensore. L'Udinese aveva insomma dimostrato in tutto il primo tempo di poter addirittura capovolgere a suo pieno vantaggio l'esito della gara. Edinho, in forse fino alla vigilia, è risultalo il migliore insieme con Baroni — spietato marcatore di Corneliusson, bravo soltanto nella nazionale svedese — e con il diligente Criscimanni sempre sulle orme di Dirceu. meno lucido del solilo. Poi, nella ripresa, dopo l'uscita di Dirceu, l'Udinese ha capito che il risultato non sarebbe più cambiato e, a parte due sgroppate di De Agostini sulla fascia, si è limitalo a controllare la situazione. Ha cosi esaltato il finale di marca chiaramente comasca accentuando, se vogliamo, la contestazione nei confronti del tecnico Clagluna. Tutte le azioni comasche, però, si sono infrante davanti alla difesa friulana dominata da Edinho tornato insuperabile in quel ruolo di libero die sembrava aver abbandonato. Su buoni livelli andie Storgato, mediano dai piedi buoni, mentre è ancora lontano dal suo standard normale il peruviano Barbadillo spesso fuori misura e quasi mai in grado di evitare Carnevale ben bloccato da Maccoppi cosi come, sull'altro fronte. Galparoli ha fatto con Borgonovo. di BEPPE BRACCO TORINO — Hanno probabilmente le loro grane, grane di formazione, di sostituzioni, di classifica, ma il Bari riesce a farle passare In secondo plano: la sconfitta subita ad opera della Juventus, infatti, è roba di un altro pianeta, si colloca a parte, non consente discussione. L'allenatore Bolchi, in altri tempi «Maciste», ha la faccia onesta molto triste, un sorriso tirato ma risponde bravamente, con strordinario fair play: «Il punteggio rispecchia la differenza di valori tecnici: niente da eccepire». Come dire che contro questo tipo di Juventus c'è pochissimo da tentare. Per non dire che non vi è nulla da tentare. Continua Bolchi sullo stesso tono: «La Juventus è fortissima in blocco e Platini è qualcosa di eccezionale: per fermarlo, oggi, ci voleva II mitra. Noi non avevamo 11 mitra, unica arma possibile da usare contro di lui, e quindi non lo abbiamo fermato. Si tratta di un discorso molto serio, anche se fatto in veste scherzosa: tra Platini ed I giocatori del Bari la differenza è oceanica: ecco quindi spiegato il punteggio». Questa Juve, a quanto dice Bolchi, è davvero irresistibile e l'allenatore del Bari trova lontani argomenti per suffragare la sua tesi: «Proprio all'inizio del campionato io ho det¬ Como. Barbadillo sfugge al controllo'di Bruno (Tel. Ap) to che la Juventus avrebbe fatto cose strepi-, tose e molti non mi hanno creduto, sostenendo che I bianconeri avevano cambiato molto e non sarebbe stato facile per loro trovare immediatamente una Intesa accettabile. Io invece sostengo che, quando i giocatori sono buoni come questi della Juventus, non esistono problemi: trovano l'intesa dopo un quarto d'ora di gioco. Platini contro di noi ha segnato tre reti, ma non basta: in questa Juventus possono far gol tutti e non solo lui. Il Bari ha fatto il massimo, non vi è nulla da recriminare e naturalmente non abbiamo proteste da fare». Insomma, il Bari si arrende senza condizioni, convinto della indiscutibile superiorità dell'avversario. Tutti I giocatori di Bolchi sono convinti di questo, anche Rideout, Il quale, essendo inglese, ha l'Interprete al seguito. Dice dunque: «Io ho fatto il massimo, contro questa Juventus non si. poteva fare di più. Il duello' con Brio non è stato troppo leale: ha commesso molti falli. Ma ormai non ha importanza». Il portiere Pellicano non si limita agli elogi all'avversarlo: «Dopo l'autorete la nostra squadra si è sfasciata: non correvamo più ed I bianconeri ci hanno superato anche sul, plano fisico. Il nostro è stato un crollo: certo, questa Juventus 6 fortissima, ma anche noi ci siamo persi di coraggio e ci siamo disuniti».

Luoghi citati: Avellino, Brasile, Como, Torino