Trieste record di spettatori a teatro

Oltre 12 mila abbonati: la stagione dello Stabile Friuli-Venezia Giulia Oltre 12 mila abbonati: la stagione dello Stabile Friuli-Venezia Giulia Trieste, record di spettatori a teatro «Baal» del primo Brecht e «Moissi» di Pressburger le novità che confermano un retroterra mitteleuropeo amatore, gaudente senza coscienza che sceglie di autoemarginarsi fino all'annientamento in un anarchico rifiuto della società che vuole mettere in catene il suo individualismo. Con «Baal» lo Stabile conclude una trilogia che è partita da DUrrenmatt ed è passata per Peter Handke (^«Attraverso 1 villaggi» dell'anno scorso). L'edizione è curata da Roberto Guicciardini ed ha come interpreti Giulio Brogi, Margherita Guzzinati, Anna Teresa Rossini, Alvise Battain, Riccardo Peroni e Giampiero Becherelli. . Per quanto riguarda invece «Eroe di Palcoscenico» (regia dello stesso Pressburger; interpreti: Lea Padovani, Claudio Gora, Carlo Simoni, e Aldo Reggiani), lo spettacolo è lo specchio più evidente della «realtà di confine» di una città come Trieste. Al centro della scena c'è Alessandro Moissi, attore nato sotto San Giusto, interprete celebrato del teatro di lingua tedesca del primi tre decenni di questo secolo. E' l'avventura finale della grande cultura dell'impero asburgico che coinvolge nel suo crepuscolo un uomo-attore dalle due patrie. A confermare questo intenso gusto di «villaggio di frontiera» ci sono le cifre. Dice Franco Zenari, presidente dello Stabile: «Abbiamo 12.494 abbonati. Siamo ai primissimi posti in assoluto in Italia ed al primo — con assoluto distacco — in relazione alla popolazione che serviamo. DI nuovo da primato (18.700 paganti) il pubblico che è intervenuto agli spettacoli fuori abbonamento». Ed è un pubblico particolarmente caldo ed attento. Martedì scorso, alla prima de «I rusteghi» (regia di Francesco Macedonio; interpretato da Giulio Brogi, Alvise Battain, Margherita Guzzinati, Anna Teresa Rossini, Valerla Ciangottiti!, Riccardo Peroni, Giampiero Becherelli) molti gli applausi e numerose le chiamate per un'edizione particolarmente brillante della commedia di Goldoni. Ed un feeling particolarmente amichevole per attori che sembrano aver scelto Trieste come seconda casa. Il cartellone in abbonamento prevede ancora: «Il festino in tempo di peste» di Puskin (regia di Yuri Lyubimov); «Le sofferenze d'amore della Redegonda e del cavaliere della morte» (regia di Sergio Pan toni); -«Il temporale» di August Strindberg (regia di Giorgio Strehler); «L'alcade di Zalamea» di Calderon de la Barca (regia di Marco Sciac caluga); «Una burla riuscita» di Italo Svevo - Tullio Kezlch; «Miele selvatico» di Cecov (Regia di Gabriele La via); «Il piccolo Eyolf » di Ibsen (regia di Massimo Castri); «Il diavolo e il buon Dio» di Sartre (regia di Gabriele La via); «La cortigiana» di Pietro l'Aretino (regia di Marco Bernardi) e «Cabiria» di Giancarlo Sepe (regia di Giancarlo Sepe). Fuori abbonamento: «Mi presero gli occhi» di HOlderlin-Leopardi con Carmelo Bene; «Divorziamo» di Sardou (regia di Mario Ferrerò); «Magnificat» di Ombonl-Poll (regia di Paolo Poli) e «Indifferentemente» di Leopoldo Mastelloni. Tra le interpreti: Rossella Falk, Paola Mannoni e Monica Guerrltore. Tra gli interpreti: Fantoni, Pani, Pagni, Umberto Orsini, Virginio Gazzolo e Gabriele Lavla. TRIESTE — E' una città diversa da tutte le altre: serena, allegra, provincialmente cosmopolita (la flotta americana all'ancora con una gigantesca portaelicotteri; gli jugoslavi che sciamano per i mercati alla ricerca di jeans e di calze di nylon; gli studenti della scuola Internazionale di Grigliano che riempiono le strade di decine di lingue esotiche: è quasi Impossibile chiedere un'Informazione In italiano perché ci si imbatte inesorabilmente in una lingua straniera). E naturalmente è anche una città di profonda struttura mitteleuropea. Che si nutre di legami intensi con la tradizione continentale, specialmente di lingua tedesca. Ne è l'esempio più evidente la produzione del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia. Soprattutto in «Baal» di Brecht (aprile), e in «Eroe di palcoscenico, fantasma d'amore - Moissi» di Giorgio Pressburger (gennaio). Per «Baal» si tratta di un Brecht giovanile, in pratica mai rappresentato in Italia. E' il suo primo lavoro teatrale, scritto ancora sotto gli influssi del teatro espressionista. Narra la parabola discendente di un poeta, Baal, insaziabile mangiatore e gran bevitore di birra, immenso Piero Soria ■ questa sera - ore 22,30 su ■ questa sera - ore 22,30 su W RETE PIEMONTE TV M I