Diana Ross una pantera senza unghie

Un po' di delusione per il megaconcerto di sabato sera al Teatro Tenda di Lampugnano: più showgirl che cantante Un po' di delusione per il megaconcerto di sabato sera al Teatro Tenda di Lampugnano: più showgirl che cantante Diana Ross : una pantera senza unghie AMBROSIO (corso V. Emanuele 52, tel. 547.007): Mad Max oltre la sfera del tuono, Mei Gibson, Tina Turner. Non viet. Or.: 15.40; 17,55; 20,10; 22,25. Ingresso 4000. ARLECCHINO (corso Sommelller 22, tel. 5B7.190): L'occhio del gatto, Drew Barrymore, James Woods, Alan King. Col. Non viet. Or.: 15,50; 17,30; 19,10; 20,50; 22,35. Ingresso 4000. CAPITOL (via San Dalmazzo 24, tel. 540.605): Mlttlng In action, con Chuck Norris (avventuroso). Viet. 14. Or.: 15; 17,05; 18,55; 20,40; 22,30. Ingresso 4000. CENTRALE d'Esani (via C. Alberto 27, tel. 540.110): Coca Cola Kld di D. Makavejev, con E. Roberts. Greta Scacchi (Festival di Cannes 1935\ commedia brillante. Col. Viet. 14. Or.: 16,30; 18,30; 20.30; 22,30. Posto unico 3500. CHARLIE CHAPLIN 1 (via Garibaldi 32/e tel. 545.245): Cercati Susan disperatamente, di Susan Seidelman con Madonna, Rosanna Arquette, Aldan Quinn, colori, min. 105. Or.: 14,40; 16,40; 18,40; 20,40: 22,40. CHARLIE CHAPLIN 2 (via Garibaldi 32/e, tel. 545.245): Passaggio In India, di David Lean con Peggy Ashcroft, Judy Davis, James Fox, Alex Guinness (2 premi Oscar), versione dolby stereo, colori, minu- Ho sempre trovalo un po' curioso tutto quello che succede quando arriva in Italia un grande divo della musica leggera internazionale. Ci avete (atto caso? Nel giro di un paio di giorni si crea un can-can terribile, che generalmente passa il giorno, dopo, a meno che non sia accompagnato da una grossa performance musicale, e che suona inevitabilmente un po' artificioso. Titoloni ad elleno annunci al TG, e richieste di partecipazioni tv concordate con la preziosità di udienze private papali, schede sulla bizzarria delle richieste contrattuali (specialmente quelle riguardanti il camerino, dalla lista delle bevande a quella dei fiori). Gran movimento di cronisti, stilisti, celebrità di ogni tipo, presenzialismo rispolverato, tutti a ^vertere che succede», come se non (osse più un latto musicale, ma una celebrazione che sa di (està consacrata. Ecco, la stessa sensazione di celebrazione non di quello che è, ma di quello che uno rappresenta, come sono spesso le premiazioni Oscar. Ora, è ovvio che sono proprio questi i casi in cui non succede nulla. Nulla almeno che già non si sapesse. Immagino che questa sia un po' la sorte, nel bene e nel male, del divismo. E' una replica serale che sa di «come sei (stato) bravo: Ci si va a confrontare con un'immagine, sempre più grande della realtà, e purtroppo questo lascia poco spazio per il diverso, il fuori programma. Se da un certo punto di vista è quello che un certo tipo di stampa predilige, dall'altra, lo confesso, lascia un po' in-, differente chi ama trovare nello spettacolo un'emozione che non sia quella celebrativa. Manco farlo apposta, Diana Ross, abito lungo Silver shining, questo l'ha messo subito in chiaro. «C7 sono 25 anni di canzoni. Facciamo festa, e se ne volete una In particolare, chiedetela» (mica vero, secondo me la scaletta dei brani era bloccala come dal colpo della strega. Come si spiega sennò che i tanti che hanno urlato «Baby Love» (un hit del '66) tutto il tempo, rendendo l'atmosfera slmile ad asilo nido americano (e io ne avevo sfortunatamente due alle spalle), non sono stati esauditi? Eh?l Naturalmente uno può portare con sé molti anni di canzoni, ma le canta com'è In quel momento. Il primo hit delle Supremes risale al 1964, coincide con il boom della Motown, etichetta nera «Indipendente» di Detroit 'che ha scritto un capitolo fondamentale néila storia del sou'l-pop. Da Stevie Wonder ai Temptations, dalle Supremes alle Vandellas, dai Jackson 5 ai 4 Tops, da Smokey Robinson a Marvin Gaye, la Motown ha stilizzato per vent'anni un soul semplice e immediato, prime visioni TEATRO MASSAIA, om 10 (V Cd Mi ,(V. Card. Massaia 104) TEATRO STABILE TORINO Settore Scuola / Ragazzi TEATRO REGIONALE TOSCANO presentano: MA CHE STORIA E'QUESTA? Testo e regia di Franco Passatore Scene e costumi di Silvio Destelams Musiche di Happy Ruggero Prenot. e inforni. C.so Moncalieri 18 Tel. 650.96.21 -683.188 teatro nuovo VII FESTIVAL DI DANZA IL GESTO E L'ANIMA Da domani ore 20,30 3 eccezionali aerala con la compagnia di MICHA VAN HOECKE ■L'AQUILONI. musiche di Dee jssy. Samaria, Hendrix, Berlo, Berg » Pran. C. d'Azeglio 17 - Tel. 655 552 DANZA PROSPETTIVA VITTORIO BIAGI CARMINA BURANA In collaborazione con MI8SONI TEATRO MA8SAUA P. Massaua 9 - tel. 795.803 dal 23 al 26 otlobre ora 21 Il vero —lotto di Torino FAVOLOSO ABITO DA SERA GRAN SHOW INTERNATIONALE Mercoledì CASTELLIKA-PASI MASSARINI da (troppo rock), non balla (troppo giovanile), non va mai fino in fondo (troppo istintivo), forse non suda nemmeno. Si cambia molti abiti, un po' kitch Ha show-blz americano, sorride molto e ha qualche impensabile momento di carina impertinenza giovanile. Ma non ha la ruvidezza, o l'estro che ti aspetteresti da una leggendaria soul-singer di colore. Questo forse perché rappresenta un'ala di black-music che tende allo stile, a un successo presso ogni pubblico, compreso quello bianco, quello adulto, quello da discoteca, ecc. Il volto incipriato assai più chiaro della schiena scollata (e questo la dice lunga), Diana ha portato uno spettacolo, come si direbbe negli Usa, alla Las Vegas: il pubblicc da gala e biglietti a centinaia di dollari. Levigato e studiate, eccellenti musicisti e impianto luci, emozioni poche e divertimento tanto. Beh, abbastanza. Anzi, a dire il vero ci sono stati alcuni momenti a metà fra il quiz e il varietà televisivo (da televisione locale) in cui si è riso davvero. La chiamata dei culturisti dalla platea al palco, per esempio, con spogliarello eseguito all'istante, prima da lei slessa e poi fra loro, con bottoni che schizzavano sino in prima fila. Con bimbetta tuor d'acqua invitata a tastarli che dava loro la mano e scappava via arrossendo tutta (chissà che pensava di trovare, piccina, alzandosi dalla sua sediola al buio per andare verso questo mondo di tentazioni). E poi infiniti inviti formate-famiglia a cantare insieme, tenersi per mano, magari anche a commuoversi. Trovo anche questi piuttosto divertenti, involontariamente. Soprattutto quando ad eseguire sono quelli che a concerti «normali» non compaiono: quarantenni con signora, lighetli da discoteca esclusiva, e in generale, tutti quelli venuti «a vedere», appunto. OK, la diva è arrivata. Ha girato in Rolls, ha bloccate i negozi del centro di Milano per tare shopping, non ha parlato con nessuno, tranne una sola eccezione, per l'uomo che dettagliatamente aveva seguito e annotato il suo carnet milanese, comprese marche e orari di spostamento. Ovvero il buon amico Luzzalto Fegiz (chi conosce il suo volto ghignante se la godrà meglio). Il quale durante «Eaten Alive» è stalo adocchiato in platea, e se l'è vista arrivare tipo pantera: gli ha strappalo il sigaro di bocca, e se l'è avvolto di carezze prima, in una danza poi. Ha tentato di dire: «No. no-, niente da tare, e si è poi arreso, con evidente imbarazzo e incomprensibile pudore. Ironia della sorte e ilarità non comune. Più risate che emozioni. Beh, forse qualcosa di nuovo, invece, c'era. Carlo Mussatili. 22,33. ingresso 4000. ZETA D'ESSAI (via Cibrario 88, tel. 749.2907): Prossima apertura. PROSEGUIMENTI PRIME VISIONI AMBRA TEATRO (via Chiesa della Salute 77, tel. 297.197): Tex e II signore degli abissi. Giuliano Gemma. Ore 20; 22,30. Ingr. 2000; rid. 1500. FALCHERÀ (via Tanaro 30, tel. 262.1665): oggi chiuso. FARO (via Po 30. tel. 832.214): Amadeus di Milos Forman (8 premi Oscar). Colori. Non viel. Ap. 19,15. Film 19.20; 22: FORTINO (via Cigna 47, tel. 486.560): chiuso per riposo. MASSAUA (piazza Massaua 9. tel. 795.803): Pop corn e patatine, Nino D'Angelo. Roberta Olivieri. Ore 20.40; 22,30 SELENE d'Essai (corso Belgio 53, tel. 874.171): Urla del silenzio di Roland Yolle con Sam Waterslon. Ore 20; ult. 22,20. Ingresso 3000. Rid. 2000. NUOVO ODEON (via Venalzio 8. tel. 749.23.62): Una poltrona per due con Dan Aykroyd. Eddie Murphy. Musiche di Elmer Bernsteln in high dynamic system, min. 118. Ap. 20; ult. 22,20. LUCI ROSSE ALEXANDRA (via Sacchi 18. tel. 511.293): Elisabeth e I suol Incontri molto particolari, Annette Haven. Viel. 18. Or. 14,05; 15,25; 16,45; 18,10; 19,35; 21; 22,35. ARCO PUSSICAT (corso Principe Oddone 31, tel. 484.621): Veronlks femmina Ingorda. Rassegna video film hard core. Viet. 18 ap. 14,30 ult- 22,30. CINECLUB ' (via Calandra 15, tel. 831.662): dalle 14,30 alle 23 continuato Stradisti erotlka parade, novità assoluta. Ingresso riserv. soci. HOLLYWOOD (cor60 Regina Margherita 106, tel. 851.904): Tentazioni di una moglie Inledele - La coniglietta ultra sex John Leslie, Annette Haven. Tutti i giorni feriali no stop dalle ore 10 alle Ore 2 (Ult. ore 24) viet. 18, ingresso 4000. MAFFEI (via Principe Tommaso 5, tel. 655.334): Intimità morbose di una coppia, con Agnes Ardenl. Colori. Viel. 18. Ap. 15; ult. 22,30. MAIOR (largo G. Cesare 105, tel. 287.974): L'amica di Sonia. Col. Viel. 18. Ap. 15; ult. 22,30. METROPOL (via Principe Tommaso 6, tel. 650.54.70): Salari d'amore (The plnk lagoon) con Ginger Lynn, Sandra Stillman, Ashley Britton. Col. viel. 18. Ap. 14,30, ult. 22,30. MILANO - DOPPIA LUCE ROSSA (via Milano 8. tel. 530.255): Blue erotlc movie Veronlque. Novità. Viet. 18. Ap. 10; ult. 22,30. PRINCIPE (yia Principi d'Acaja 45, tel. 749.6951): La governante svedese • Animai erotte lantasy, Madelalne Laforet, Edic Edward (2 hard core 2). Novità. Viet. 18. Ap. 15; ult. 22.30. REGINA (corso Regina Margherita 123, tel. 530.885): 2 film: Segreti particolari di una viziosa, Marie Claude Vioiiet; Ragazza bagnata, Gabriel Pomello. Viet. 18. Ap. 10; ult. 22,30 continuato. L. 4000, rid. 3000-2000. ROMA BLUE (via San Donato 40, tel. 487.765): Giochi pomo amorosi, con Rachel Ashley, Jamie Glllis, John Lesile (super american hard Non s'è creato alcu Allo spettacolo di Diana Ross erMILANO — Più elle un concerto, è stato uno show tutto musica, una di quelle architetture luccicose che tanto fanno impazzire gli americani a Las Vegas o a Broadway. E' stato molto professionale, certo, ma anche piuttosto tiepido, nonostante lo sfarzo degli abiti, la sontuosità degli arrangiamenti musicali, l'apparente condiscenza verso il pubblico. Diana Ross, volpona del palcoscenico è venula ad abbagliare con i suoi lustrini la vecchia Italia un po' a corto di queste esperienze. Regina del pop Usa più sseETrflhlsIMpaplc n feeling con il pubblico - Vertiginosi cambi di vestiti, paillettes e mente a disagio, in piedi sulle sedie, alla fine dello spettacolo. Dire che tutta questa gente se ne sia poi andata soddisfatta, nonostante le ripetute chiamate in scena che si sono tradotte in quattro bis, non si può. Eppure non si può nemmeno negare che la Ross si sia prodigata: forse non era proprio a) meglio delle sue possibilità, ma certo ha sfoggiato piaggeria e glgìoneria in gran quantità e in ridotta degnazione. Ha cambiato sei volte d'abito sul fisico sinuoso di adolescente, tutti modelli luccicanti e trasparenti: metallo e tuta oro, lungo morbido nero, bianco e argento. Ha tentato di provocare il pubblico con la «mossa» (perplessità in sala), ha improvvisato un siparietto sull'onda del brano «Téléphone» con arrivo in scena, dal pubblico, di un fotomodello evidentemente prenotato, carinissimo ed elegante, per un ballo in cui la diva compiacente finge anche d'allungare qualche manata di troppo. Ulteriore siparietto con il brano «Muscles»: questa volta vengono invitati in palcoscenico due giovanotti non prenotati, ruspanti e patetici di muscoli e pancetta, che Diana spoglia fino alla cintola con le sue mani dotale di lunghissime unghie demodé laccale di bianco. Infine, la Ross scende in sala e fa ballare un malcapi¬ ano presenti con Versace e Fiomcci, Muti, Del Santo e Pravo avvolto di propria luce la collaborazione con Igleslas, Diana Ross era assai attesa, come attese sono sempre le «novità» che vengono dall'America. E infatti si seno scomodati verso il tendone di Lampugnano tutti i bei nomi della moda e dello spettacolo della Milano che conta, Armati! (da cui la Ross aveva passato il pomeriggio), Versace, Pioruccì, la Del Santo, la Muti, Patty Pravo, più un bel numero di top manager in eleganti «look», che faceva assai specie contemplare falsamente festosi, ma palese¬ scintillante, setoso e facile, è stata soprattutto un'amabile e disponibile intrattenitrice. E la serata di sabato, in un Teatrotenda di Lampugnano rimesso a nuovo e colmo di fiori giusto per il debutto della sua breve tournée italiana, ha finito per dare alla musica lo stesso odore di vernice fresca che girava nell'aria. Molto di moda, almeno in Italia, per la sua amicizia con Michael Jackson, che qui è più famoso di lei, considerata assai «à la page» da un'altra parte di pubblico, anche per l'impronta di raffinatezza con cui avrebbe marchiato e lustrini, ma in uno spettacolo freddo anni passati, ad evitare il paragone con l'originale. Insomma: non c'è niente che non vada ma il brivido non arriva mai. Sarà quella parte di pubblico delle prime file (50 mila lire al posto), non abituata ai riti dei concerti, a provare almeno il brivido della folla che si accalca tutta sotto 11 palco, quando incomincia la manfrina dei bis e a tutti i costi bisogna fingere di divertirsi mentre si balla sulla sedia. E' quasi impossibile muoversi, risse si accendono qua e là fra i jeans degli habitués e le cravatte dei novellini. Diana Ross entra ed esce dal camerino come in un defilé, cambiando ogni volta l'abito, e augurando con l'ultima canzone a tutti di «restar per sempre giovani». Lara Saint Paul, che si è agitata per tutto 11 tempo, si dice conquistata dalla raffinatezza di Diana Ross («Certo, da un punto di vista musicale, Tina Turner è un'altra cosa»). Lori Del Santo pure si dichiara conquistata: «E' cosi chic, è cosi chic», dice convinta. Beata lei. A ristabilire un minimo di logica c'è Gianni Versace, per( tutto il temilo dello spettacolo silenzioso e compassato. Che cosa ne pensa, Versace, del «look» della signora? «Il look è giusto, perché lei è una showgirl e non una cantante, quindi vanno bene le paillettes. Sulla qualità dello spettacolo, lasciamo perdere». Marinella Venegonì tato e imbarazzatissimo critico musicale, sotto l'occhio vigile di quattro ' guardie del corpo che camminano accovacciate, precedendo e seguendo le piroette della coppia. Tutto carino, per qualche attimo divertente; ma il pubblico è sempre 11 che attende un ruggito della tigre, un'impennata della serata che dia finalmente il brivido dell'emozione. La quale latita tristemente. Diana Ross non è Tina Turner, neanche sul piano musicale, e anzi non vorrebbe proprio somigliarle. La sua esecuzione del pezzi è impeccabile ma lieve, la sua cifra è l'intrattenimento e non l'emozione, il marchio quei sei gustosi fiati in frac che danzano il «Motown Sound» in sincronia, nel più perfetto stile Broadway. La voce della corista nera, potentissima, e inquietante, quasi disturba l'impronta soffice dello spettacolo. Qualche momento intenso c'è: vengono assai applauditi «Mahagony», uno dei suoi brani più famosi, dall'omonimo film, e «Endless love», scritta per lcl'da Lionel Ritchie; sui tre pezzi di Billie Hollday dal film «Lady sings the blues», che valse alla Ross la «nomination» per l'Oscar, non c'è molto da ricordare: impeccabili gli arrangiamenti venati di jazz e swing, Diana canta con convinzione, ma è meglio continuare, come si è fatto negli