Reagan «Mosca ci sveli il suo scudo» «Così non si fa un passo» dice l'Urss
Reagan: «Mosca ci svelili suo scudo» I «Così non si fa un passo» dice l'Urss Reagan: «Mosca ci svelili suo scudo» I «Così non si fa un passo» dice l'Urss Nel settimanale radio-messaggio il presidente Usa chiede ai sovietici di ammettere di possedere una difesa strategica - Le «Izvestija» replicano: «Gli americani devono dimostrare la volontà di negoziare tenendo conto della nostra posizione» WASHINGTON — Il presidente americano Reagan ha chiesto ai sovietici di ammettere di avere un proprio programma di difesa strategica nel corso del suo settinamale messaggio alla radio, rivolto in parte ai sovietici e con evidenza anche all'assemblea dell'Alleanza Atlantica che, a San Francisco, Iip. aeuiao ieri di votare fra tre giorni sull' appoggio da dare alle «guerre stellari» americane. Reagan, che nel radiomessaggio non ha mal fatto cenno alla vicenda deH'.Achille Lauro», ha difeso nuovamente il programma strategico americano: «I sovietici — ha detto — rifiutano di ammettere di avere un qualsiasi programma di difesa strategico. E' un inganno pericoloso, perché senza la completa conoscenza di ciò die sta succedendo la gente non può sapere ciò che si deve sapere per mantenere la pace-. • Tanto prima l'Unione Sovietica giocherà a carte scoperte sui propri programmi di difesa strategica e si unirà a noi in un dialogo reale per ridurre il rischio di guerra, tanto meglio sarà per il mondo-, ha aggiunto Reagan. Il presidente ha poi accusato 1 sovietici di aver violato gli accordi del 1972 sul missili anti-balisticl costruendo un sistema radar nella Siberia centrale e di aver fatto lunghe ricerche sulla loro «versione» di difesa strategica. Con una battuta, come spesso è abituato a fare, il presidente americano ha detto: «Noi benediciamo il giorno in cui /'Unione Sovietica potrà colpire ogni missile in arriiw, nella misura in cui andie gli Stati Uniti saranno in grado di abbattere ogni missile in arrivo-. La difesa strategica può «rendere libero il mondo dalla minaccia di una guerra nucleare-, ha soggiunto Reagan: e la frase era destinata ad avere effetto sulla riunione della Nato a San Francisco. Reagan non ha tralasciato quindi un accenno al prossimo vertice con il leader sovietico Mikhail Gorbaclov, previsto per il 19 novembre a Ginevra: «Per questo cerchiamo di discutere con l'Unione Sovietica, anche ora a Ginevra, le nostre speranze per la creazione di un mondo con più difese e sempre meno armi offensive-. MOSCA — «Dubbi di ogni genere- sulla volontà politica di Washington di giungere ad accordi concreti con 1' URSS sono stati espressi dalle «Izvestija», che dedicano un commento firmato alle prospettive del prossimo vertice di novembre tra il presiI dente Usa e il leader sovietico Gorbaclov. Dopo aver affermato che Reagan si sta preparando al vertice consultando decine di relazioni e parlando con esperti «su ogni aspetto degli affari sovietici-, il giornale rileva che il successo dell'incontro dipenderà non tanto «dall'erudizione-, ma «dalla voloiità politica e dal desiderio di giungere a un accordo-. I segnali che giungono da Washington, al contrario — secondo il giornale — «generano dubbi di ogni sorta-, a cominciare dalla .evidente indisponibilità, che emerge dalle osservazioni di Reagan e del suoi assistenti, a riconoscere almeno in parte gli interessi dell'Unione Sovietica-. Posto che gli americani «stanno deliberatamente A conclusione dei l bloccando la via d'uscita dall' impasse delle relazioni UrssUsa — si chiede a questo punto il commentatore — perché mai il presidente va a Ginevra? Ma soprattutto perché dovremmo andarci noi?-. Secondo le «Izvestija» gliamericani «non cercano affatto una soluzione concreta ai problemi principali collegati al disarmo. Faranno di tutto per conquistarsi la libertà di militarizzare lo spazio e continuare la corsa agli armamenti sulla terra-. E tuttavia — conclude 11 giornale — «finché c'è una speranza, bisogna usarla. E se questa fallisce, bisognerà cercare altre possibilità, o crearle. Percìié in questo consiste la politica-. avori a S. Francisco
Persone citate: Achille Lauro, Mikhail Gorbaclov, Reagan
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