Ora l'imposta di successione è troppo pesante Tutta colpa dell'effetto perverso dell'inflazione
Ora l'imposta di successione è troppo pesante Tutta colpa dell'effetto perverso dell'inflazione Ora l'imposta di successione è troppo pesante Tutta colpa dell'effetto perverso dell'inflazione Da tempo oramai continuiamo ad affermare che l'imposta sulle successioni è divenuta troppo pesante pelli contribuente e che occorre provvedere in proposito. Nel 1973, con l'entrata In vigore della riforma tributarla, le aliquote erano state diminuite rispetto alle precedenti e l'imposta resa più equa, proprio per evitare il fenomeno sempre più esteso di eluslone generalizzata: infatti, per evitare l'imposta sulle successioni, si stipulavano atti e convenzioni meno costosi che pur avevano pericolosi riflessi non tributari; con diversi sistemi, 1 beni giungevano agli eredi prima della successione con un carico fi¬ scale minore. Attualmente si sta riproducendo la situazione precedente alla riforma, in quanto 11 tributo è divenuto sempre più pesante con il passare degli anni in forza del meccanismo perverso dell'inflazione. Quest'ultima aumenta la pressione tributaria delle Imposte progressive e tra queste, oltre all'Invitai, rientra anche l'imposta sulle successioni In quanto l'aliquota diviene più alta con l'aumentare dell'imponibile e il carico tributarlo è più che proporzionale. Il legislatore è intervenuto dal 1973 ad oggi solo una volta nel 1975 e ha ridotto alcune aliquote, ma da allora il peso specifico del tributo è sempre aumentato con la perdita di valore della lira e i vari progetti di legge, presentati da diverse parti politiche, non hanno mal avuto successo. Oggi la manovra fiscale del governo contempla per le successioni una riduzione dell'imposta che, in non molto tempo, dovrebbe essere approvata anche se accompagnata da un aumento dal 5 per cento al 12 per cento degli interessi per le dilazioni. L'innovazione non avrà certamente effetto retroattivo, ma riguarderà le successioni di coloro che moriranno dopo l'entrata In vigore della nuova legge. D'altra parte, davanti alla Corte Costituzio¬ nale, pende un giudizio sulla legittimità della stessa imposta proprio perché gonfiata dall'inflazione. Su questo giudizio slamo però piuttosto scettici, in quanto la Corte ha già riconosciuto per l'Invilii la validità di un'imposta che grava sulla svalutazione. Piuttosto è possibile una considerazione di fondo: nel 1986, quando entrerà in vigore il nuovo provvedimento, saranno passati oltre dieci anni dall'ultimo intervento legislativo e, in questo periodo, 1 contribuenti In tema di successione hanno duramente pagato l'inflazione, anche perché il Parlamento non ha avuto 11 tempo di esaminare le varie proposte, Di fronte ad un slmile esemplo d'inerzia, sarebbe doveroso pensare ad un meccanismo automatico che, secondo un calcolo matematico, riduca le aliquote successorie in relazione — se non in esatta corrispondenza — all'inflazione. Non si tratta di esautorare il Parlamento, il quale potrebbe sempre intervenire, ma di un atto di giustizia verso 1 contribuenti. Oggi l'entità dell'imposta da pagare è affidata alle singole iniziative di legge, alla volontà politica di approvare o di non approvare un provvedimento e non, come sarebbe giusto, a dati obiettivi e a calcoli precisi. Gianfranco Gallo Orsi
Persone citate: Gianfranco Gallo Orsi
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