Ma dove sono i talenti emergenti?

Marlowe Marlowe da brivido Ma dove sono i talenti emergenti? Dice Gino Paoli: «Il concerto 'Italy for Italy' dimostra la validità delle strane accoppiate» gcpp gno sentimentale, ad acchiappare una rivoluzione che^nessuno più vuole; ma poi sono state ore di canto e poesia sul palcoscenico di un teatro pieno, silenzioso e rapito da tanta diversità di stile e ispirazione poetica. Van Ronk ha reinterpretato In modo straordinàriamente personale alcuni classici del folk americano; Okudzava, di cui Del Prete traduceva 1 versi, che sono poi poesie musicate, si accompagnava con una chitarra e una mimica scarna e avara. Rodrlguez, il cubano, ha chiuso la rassegna con una musica colorata, che nasce dalla contaminazione tra diversi stili espressivi: la canzone francese, il jazz, la tradizione caraibica, una spruzzata, di rock, L'inno finale è stato un salsa politico, su Nicaragua e Salvador. In una serata di grandi confronti internazionali, Oucclnl e Paoli hanno difeso 1 colori italiani con una tattica e con risultati che perfino Bearzot gl'invldierebbe: 11 primo, sostenuto dal canto della chitarra d'un Jimmy 'Banana- Villotti In grande serata, s'è conquistato subito il pubblico con la sua ironia grassa, forte, accattivante di richiami e di allusioni feroci alle mode del consumo cultu rale; ha cantato un suo nuovo pezzo, 'In fondo-, strug gente e delicato quanto le sue canzoni migliori. Gino Paoli Quando un eroe nasce da un disegno, come Cono Maltese dalla matita di Hugo Prati, raffigurarlo in un'altra finzione ma in carne ed ossa, è impresa disperata: sembra Dclon, sarebbe più misterioso Terence Stamp, si potrebbe commercializzare in Fabio Testi, non se ne fa nulla. E non tanto perché costoro non saprebbero neppure da che parte cominciare ad immedesimarsi in Cùchulainn, il sovrumano eroe delle leggende irlandesi, quanto — per citare ancora lo studioso Jean Markale — per il fatto che «Corto partecipa soprattutto ad azioni fantasmaliche, sogna l'inesistente eppure agisce in un universo di forme e segni come se non ci fosse alcuna differenza fra il reale e l'immaginario». L'esperimento più recente, il Tcx di Bonelli, pur contando sull'azzcccata verosimiglianza fisica fornita da Giuliano Gemma, è un esempio più semplice. Al cinema, infatti, nessun brivido o suspcnce, ma senso di falso come davano solo i fondali dipinti delle recite all'oratorio. Il fatto è che, croi cosi, appartengono alla fantasia di ciascuno di noi. E se la cosiddetta trasposizione ci tradisce oliando opera sui fumetti dove almeno ha una inequivocabile traccia grafica, cosa succederà all'eroe che nasce da un romanzo? Siamo a Phil Marlowe rivisitato in tv. Solo a nominarlo, i fans sentono (•quel brivido tipo manca un minuto alla mezzanotte», tipico esprimersi di Raymond Chandlcr e del suo detective in azione negli Anni Trenta: affascinanti situazioni raccontate a parole, cui noi diamo corpo ad ogni romanzo che leggiamo. Rivederle al cinema 0 in video, dà sempre l'impressione di averle sognate male dopo che, a metà di un capitolo, ci ha colti il sonno. Al cinema si sono provati, illustri e meno illustri attori come Dick Powcll, George Montgomery, Bob Montgomery, Humphrcy Bogart (dando lustro sempiterno ad, ungerlo logoro impermeabile), Elliot Gould e Robert''Mitchum. Questo Powcrs Boothe televisivo delle repliche del lunedi, nulla toglie o aggiunge ai meriti o alle pcccnc dei predecessori. I fans di Marlowe ovviamente lo avversano. Marlowe infatti sarebbe al meglio nelle topaie illuminate da lampadine nude in procinto di fulminarsi dove gli sciabordìi alcolici, esibiti da Mitchum, riecheggiano inquietanti; ma i cinefili inneggiano al Bogart, che in realtà fu sempre troppo sbrigativo, mentre gli intellettuali promuovono la perenne barba mal rasata di Gould, simbolo del perdente che non si arrende. A petto di questi giudizi, il nostro Boothe che ha sempre il sospetto di una gomma da masticare parcheggiata dentro una delle guance, la certezza dell'insonnia, il dubbio di un complesso da mancato conseguimento di diploma, non sembra davvero all'altezza della situazione. Ma ci siamo riletti i racconti di Raymond Chandlcr, poi abbiamo guardato 1 suoi telefilm. Ebbene quelle auto sempre lustre, quelle ville intonacate sempre un istante prima che la. telecamera le inquadri spostandosi da siepi appena potate, quei baristi dei bar della notte dal farfallino a pois inamidato su una camicia immacolata come lo' sguardo delle vedove di ghiaccio, la scollatura delle assassine masochiste, la canna delle automatiche brunite o dei revolvers nichelati, la faccia da gangster ma serica, proprio quelle facce da cattivo, perfido, traditore, uccisore, da dadi truccati, falsa testimonianza, non hai scampo, lasciami vivere, se domani sera sono ancora vivo — bambola — ti porto a cena da Romanoff, ebbene tutto auesto c proprio di Chanlcr. Tocca all'immaginazione dello spettatore, usarle. Noi dobbiamo sporcarle, macchiarle, fulminarle, stuprarle, sedurle, condannarle, ucciderle, assolverle. Scrive Oreste Del Buono: «Marlowe sa di tenerezza, ammirazione, rimpianto, compassione. Tenerezza perche è l'amico che tutti vorrebbero possedere, ammirazione perché d l'eroe che tutti si vorrebbe essere, rimpianto perché é l'uomo ideale che lutti sappiamo non poter esistere, sarebbe il più a malpartito, il più bistrattato, beffato, preso in giro da lutti, noi compresi. Perché l'investigatore Phil Marlowe, infatti, ci viene presentalo come un uomo onesto». Emio Donagglo ha riproposto in versione cameristica, con 11 fascino di una voce che si fa sempre più ricca di atmosfere intlmiste, alcune delle più belle memorie del suo lungo percorso di cantautore. Questa Rassegna è stata d'altronde l'occasione per presentare al grande pubblico dei musicofili una 'Storia della canzone italiana- che, come dice l'autore Gianni Borgna, non è solo la prima vera storia della nostra canzone, conosciuta finora solo per analisi frammentarle e settoriali, ma conferma an-, che la qualità e l'interesse della canzonetta nostrana, tanto d'autore quanto di fattura e di stampo dichiaratamente a ricalco. E qual è allora 11 suo futuro, visto qui da Sanremo? ' Borgna, che per mestiere fa' l'uomo politico ma che per vocazione e passione è un serio studioso delle nostre mode musicali, si stringe nelle spalle. 'Ho voluto chiudere ' la mia 'Storia ' con tre interrogativi su questa Inconoscibilità futura; però aggiungo che l'incertezza e la frammentazione di stili e moduli musicali mi paiono, esse stesse, come llndlcazlone di un percorso che si è liberato ormai della omogeneizzazione del passato-. Come dire che 11 futuro sono, tante musiche: una bella sfida per il Club Tenco. Marinella Venegoni quale sta in questi giorni ultimando a Roma una curiosa collaborazione con Mimmo Locasciulll, nel disco dal vivo di quest'ultimo: Insieme, 1 due cantano per esemplo 'Foreign Affalrs- di Tom Waits (sperato futuro ospite del Tenco), tradotta da Ruggerl. Forse lo spirito di collaborazione fra artisti, un'esperienza che va faticosamente crescendo in Italia, andrà in qualche modo registrata dal prossimo Tenco. Gino Paoli, che alla manifestazione è di casa, dice che solo cosi si potrà colmare un 'gap» che rende diverso 11 clima del Tenco dietro e davanti le quinte: «/o da parte mia vorrei lavorare in questa direzione: "Italy for Italy", il concer-, to di beneficenza, ha dimostrato che cose bellissime possono accadere in palcoscenico quando ci si sale in strane accoppiate-. Dove la rassegna sanremese d'autunno non fa invece una grinza, ed anzi migliora di anno in anno, è nella parte dell'Olimpo della musica d'autore. Certo, è facile che le cose vadano bene se sul palco ci stanno gente come Paoli e Oucclnl. La serata finale di sabato, con i due italiani ospiti fissi della manifestazione e 1 tre stranieri premiati, Okudzava, Van Ronk e Rodrlguez, ha espresso una qualità che assai raramente s'incontra su un palcoscenico SANREMO — La festa è finita Ieri mattina verso le cinque all'Hotel Mediterranée, con grandi cori da osteria e Oucclnl che la faceva da padrone insieme con le gemelle Nete (le 'Scoperte- di Arbore) lucide e sveglissime nonostante l'ora. Il 'Tenco-, la rassegna della Canzone d'autore, è anche questo, rituali da goliardia e da osteria. Cerimonie amicali e grandi bevute accompagnano la manifestazione ufficiale, che è anche la più snobbata dal discografici e da tutti quelli dell'ambiente musicale che circolano soltanto dove può essere utile esserci. In verità, pur nell'ottimismo che regna dopo la bella riuscita di questa dodicesima edizione del Tenco, 11 problema del nuovi talenti, che in qualche modo con 1 discografici ha a che fare, pare fin d'ora il tallone di Achille della prossima edizione della manifestazione; e forse gli organizzatori, Rambaldi e i suoi amici, dovranno cominciare a buttare un occhio più attento anche nelle pieghe della discografia ufficiale alla ricerca di giovani che corrispondano allo spirito del Club Tenco: perché dove la manifestazione è carente è proprio nelle nuove proposte e nella presenza di talenti emergenti. Quest'anno la lacuna è sta' ta in parte colmata dalla presenza di Enrico Ruggerl, il (Gino Paoli italiano. C'è stata la storica stretta di mano fra 11 russo e l'americano al momento della premiazione, con il russo compassatlssimo, schivo e modesto, e Van Ronk ubriacassimo che levava In aria un pu¬

Luoghi citati: Italia, Nicaragua, Roma, Salvador, Sanremo