Prost, primo titolo francese

Quarto a Brands Hatch, vince il mondiale in anticipo grazie all'ennesimo crollo Ferrari Quarto a Brands Hatch, vince il mondiale in anticipo grazie all'ennesimo crollo Ferrari Prosi, primo titolo francese Prost annuncia: batterò il record di Stewart «Adesso voglio diventare il migliore di tutti i tempi» La gara vinta da Mansell davanti a Senna - Alboreto si ferma ai box per cambiare una gomma, poi si ritira con il motore in fiamme Prost in grande rimonta, ha dovuto fermarsi per cambiare il cerchione danneggiato. Altri due giri e una gran fiammata nel motore ha costretto al ritiro la sua Ferrari. Lambito dal fuoco, con l'abitacolo invaso dal fumo, Michele è rientrato ai box In precedenza si era verificato un altro episodio decisivo: Rosberg al 6° giro si era girato alla curva Surtees nel tentativo di passare Senna, arrivando troppo lungo. Sulla Williams intraversata è arrivata la Brabham di Piquet che non ha potuto evitare l'urto piegando una ruota. Il brasiliano, viste le prestazioni della Pirelli (eccezionale corsa di Laf (ite, miglior tempo sul giro) avrebbe potuto lottare per la vittoria, ma ha dovuto guardare la corsa dai box. Intanto Rosberg si è fermato, ha cambiate le gomme, ed è ripartito all'attacco. Uscendo in pista si è ritrovato davanti a Senna e lo ha ostacolato in maniera irregolare, pur avendo ancora 1 pneumatici freddi. La sua tattica ostruzionistica ha permesso a Mansell di approfittare della situazione, di superare Senna Per Prost è stato un gioco arrivare al quarto posto, aiutato anche dai ritiri di Surer e dal solito motore calante della Lotus di De Angelis che ha rallentato il romano. L'abbandono di Johansson quando si trovava in quarta posizione ha completato il mosaico a favore del francese. Nell'ordine d'arrivo con 12 vetture al traguardo, due Alfa Romeo. Non succedeva da tempo. DAL NOSTRO INVIATO BRANDS HATCH — E' piccolo come un fantino, non ha il classico fisique du rote del campione. Eppure Alain Prost, 30 anni compiuti il 24 febbraio (segno dei pesci), nativo di Lorette, nella Loira, vicino a St-Etienne, è riuscito nell'impresa che invano avevano tentato tanti suoi illustri predecessori. E' infatti il primo pilota francese a conquistare il titolo mondiale Dopo 87 corse, sei stagioni (tre alla McLaren ed altrettante alla Renault) e 21 vittorie, ha finalmente centrato l'obiettivo. Era dal 1973 che lo inseguiva, quando diciottenne aveva debuttato nelle corse di kart. DI successo in successo nelle formule minori era arrivato nel mondo dei Grand Prix nel 1980, e da allora aveva fatto subito vedere le sue intenzioni: quinto in classifica generale nel 1981, quarto l'anno successivo, secondo nelle ultime due stagioni, battuto per un soffio prima da Piquet e poi dal compagno di squadra Lauda. Sul podio, fra gli spruzzi di champagne, le lacrime di gioia di Prost si sono mescolate con quelle di Nigel Mansell. Il francese non è però andato oltre misura: ••// (i(olo è arrivato finalmente — ha detto -*- sapevo che un giorno o l'altro ci sarei riuscito. Nelle prossime ore, nei prossimi giorni, forse mi renderò conto con maggiore intensità di questo successo, lo gusterò pienamente. Ma ho un calendario di impegni incredibile: non arriverò a casa prima di giovedì per salutare mia moglie Annemarie e mio figlio Nicolas che ha compiuto quattro annidi giamo incui Ito vinto la gara diZeltioeg». Quando ha capito che'il mondiale era veramente a sua portata? «A Monza, quando la crisi della Ferrari si è evidenziata. Ero talmente sicuro di conquistare il titolo die non mi sarebbe importato neppure prendere i punti che Ito preso in Inghilterra. Avrei potuto farlo benissimo nelle prossime due gare. Quando ho visto die Alboreto era fermo, comunque, mi sono preoccupato di non prendere rischi. Ora che mi sono tolto Mitterrand «Una vittoria che la Francia aspettava» il peso del mondiale, cercherò di vincere altre corse, che è la miglior soddisfazione per un pilota. Adesso voglio puntare al record di Jackle Stewart, 27 vittorie, per diventare il migliore di tutti i tempi-. Quanto ha contribuito il pilota, quanto la squadra a questo successo? «La McLaren ha fatto tutta la sua parte. Io credo di avere fatto la mia. Non ho avuto tuttavia aiuti particolari. E non dimentichiamo che ho subito una squalifica ad Imola perché la vettura pesava due chili meno del previsto e che a Zandvoort il mio compagno di squadra Lauda voleva aggiudicarsi almeno una corsa. I tecnici della scuderia sono stati molto bravi, soprattutto nel sistemare il telaio die ad inizio di stagione non era fantastico'. In questa gara ci sono stati momenti particolarmente difficili? «No. Sono partito con prudenza. Avevo scelto 2 gomme B e due Cedho cercato di sfruttarle al massimo, di fare il maggior numero di giri possibile. Poi ho cambiato i pneumatici, più morbidi, ed ho potuto recuperare senza problemi. Ho rischiato un po' quando ho passalo Alboreto nei primi giri. Ero al limite. Ma dovevo stare almeno davanti alla sua Ferrari:. Ed 11 futuro, a parte il primato di Stewart? «Se la squadra va in Sud Africa, debbo correre anch'io. Sema l'incubo del mondiale, potrò cercare la ventiduesimo vittoria. L'anno prossimo mi auguro die la McLaren sia ancora in grado di darmi una vettura competitiva'. E Rosberg come compagno di squadra? «Lasciatemi respirare. A Keke peiise'r'Ò nel 1986». c. eh. 1 Publipool Ayer

Luoghi citati: Brands Hatch, Francia, Imola, Inghilterra, Monza, Sud Africa, Zandvoort