La dc vuol rivedere il ruolo dell'istituto di Stefano Lepri

La de vuol rivedere il ruolo dell'istituto La de vuol rivedere il ruolo dell'istituto ROMA — Il caso Cuccia spacca gli schieramenti politici secondo linee di frattura diverse da quelle, che si cerca di colmare, della crisi di governo in corso. Da una parte c'è la de, schierata contro l'anziano banchiere, dall'altra il psi e 1 laici, che lo ritengono insostituibile; ossia, si ripete ciò che è avvenuto nel comitato di presidenza Iti. Anche al di la della questione dei nomi, gli opposti fronti si dividono sulla concezione stessa del ruolo di Mediobanca nella finanza italiana. La polemica si farà probabilmente più' accesa a crisi di governo risolta; ma già ci sono tutti gli elementi. I socialisti hanno morso 11 freno fino a sera, per non dare grattacapi a Craxl; poi, con 11 migliorare delle prospettive per la crisi, hanno scatenato l'attacco. Dice 11 vicepresidente del deputati psi Maurizio Sacconi: «Preoccupo la tanta protervia che induce Darlda e Prodi a cercare di estromettere Cuccia da Mediobanca attraverso una discutìbile Interpretazione estensiva delle norme interne al sistema a partectpaelone statale. Mediobanca ha operato positivamente graele al felice equilibrio tra azionariato pubblico e azionariato privato, di cui Cuccia è garante. Lo stra- ■ volgimento di questo equilibrio produrrebbe una pericolosa caduta della funzione di Mediobanca». Socialisti e repubblicani sono oggi divisi su tutto, ma non su questo. Tranneforse in un punto secondarlo: per 11 Psi, la vicenda Cuccia è un motivo In più per dare un giudizio nega-' tivo di Prodi come presidente dell'iri, ad appena una settimana dalla scadenza del suo mandato triennale; Prodi si sarebbe rivelato non tecnico indipendente, ma uomo della de In tutto e per tutto, rinnovando un attacco tradizionale contro la •finanza laica». E' solo un poco più cauto nel toni 11 responsabile economico del psi Enrico Manca, secondo 11 quale licarattere che Cuccia ha dato a Mediobanca *va salvaguardato; ed è meglio non rinunciare «alta professionalità e all'esperienza- di chi ha fondato questo istituto di credito cosi importante per gli equilibri dell'Industria italiana. An¬ che Uberai! e socialdemocratici non gradiscono l'estromissione di Cuccia, specie se vi si aggiunge, come ha detto un esponente del psdi, il timore della •manovra di un partito per acquisire il controllo di Mediobanca». Al contrarlo la de appare compatta dietro le posizioni di Prodi e Darlda; anzi, non nasconde l'Intenzione di rldiscutere li ruolo stesso di Mediobanca. Il pensiero del responsabile economico democristiano, Emilio FvUbbi, è che Mediobanca non potrà sempre continuare a essere insieme «banca d'affari», detentrice stabile di Importanti pacchetti azionari e istituto di credito a medio termine. Il problema di questa partizione, del resto, lo aveva posto già da mesi lo stesso ministro Darlda, in modo più sfumato, nel dibattito su Mediobanca alla Camera. Le voci su che cosa ciò significhi si rincorrono: Mediobanca divisa In due? Potenziamento dell'Imi, istituto di diritto pubblico, che per ironia della sorte fu fondato.dal suocero di Cuccia, Alberto Beneduce? I comunisti stanno alla finestra: questa è per loro una «rissa* poco convincente, dietro alla quale ritengono di scorgere «uno scontro ben più di sostanza, sugli assetti di potere del ca^lialtsmo italiano». Però, secondò il responsabile economico del pel, Alfredo Relchlln, se Cuccia si ritira «non casca il móndo», dato che egli «non ha fatto molto per garantire un assetto istituzionale chiaro, limpido, a questa banca decisiva». Stefano Lepri

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