Mangimi animali lasciano residui? « Sì, però sono minimi e innocui »

Mangimi animali lasciano residui? « Sì, però sono minimi e innocui » I risultati del convegno organizzato dalla Assochimica Mangimi animali lasciano residui? « Sì, però sono minimi e innocui » ROMA — Tra 15 anni 11 mondo dovrà far fronte al fabbisogno alimentare di oltre 6 miliardi di persone, ma mentre la popolazione è in continua crescita, la produzione di proteine non riesce a stare al passo con la necessità. Per risolvere questo problema occorre modificare i metodi produttivi, allevando cioè gli animali in modo razionale e, soprattutto, con un'alimentazione appropriata. A questo scopo l'industria ha messo a punto i cosiddetti «additivi» per mangimi, senza i quali non si possono ottenere, a prezzi competitivi, eie vate rese negli animali. Ma a questo punto 1 consumatori si domandano se e quanto gli additivi siano compatibili con una sana alimentazione, e se lasciano del residui nelle carni. Le domande sono state girate agli esperti Internazionali che hanno partecipato al convegno sulle «Metodologie per la determinazione del residui di additivi per mangimi nella produzione zootecnica e loro significato per la salute umana» organizzato presso l'Istituto superiore di Sanità, dal Gruppo prodotti per la zootecnia della Assochimica. I mangimi che gli allevatori danno agli animali, e che contengono degli additivi per miglioiare la qualità delle bestie, lasciano dei residui sulle carni dopo che queste sono stai.- macellate. Una volta ciò non succedeva — hanno spiegato gli esperti — o meglio, una volta non si trovavano residui. Non perché non ce ne fossero, ma perché le apparecchiature di rilevazione erano rozze; oggi si adoperano attrezzature mollo sofisticate e 11 risultato è che qualche residuo si trova, sia pure in percentuale bassissima e del tutto innocua. Ma la legge dice anche che II residuo non ci dev'essere, e ci troviamo allora di fronte a una palese contraddizione. Quindi — è stato detto al convegno di Roma — mentre per 1. metodi analitici c'è stato un grande progresso, la legge non è stata al passo con la ricerca. Non soltanto l'Italia si trova In queste condizioni, ma tutta l'Europa (e per questo 1! convegno è stato organizzato a livello Internazionale). E tutti gli intervenuti, ciascuno per 11 proprio Paese, hanno detto più o meno la stessa cosa: slamo pronti a collaborare con l'amministrazione sanitaria per procedere, dal punto di vista sia tecnico sia normativo, al fine di adeguare le norme alla realtà di oggi. v. cor. •

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