New York: grida il predicatore di Furio Colombo

New York: grida il predicatore ■ JL ALLA VIGILIA DELLE ELEZIONI MUNICIPALI, ESPLODE UN «CASO» New York: grida il predicatore ■ JL Il 2 novembre il sindaco Koch sarà certamente rieletto: non ha rivali, come non ne hanno altri sindaci e governatori • Il dibattito politico in America s'è fatto debole, senza campioni • Ma Farrakhan, leader nero della «Nazione dell'Islam», incita all'odio, al nazionalismo di gruppo - L'Fbi vigila, le Chiese esprimono caute condanne - «H pericolo appare limitato», ma fino a quando? NEW YORK — Edward Koch, sindaco di New York, è un uomo popolare e ha il itlpo d'immagine — bonaria, interventista, pragmatica — che piace agli americani. La ' vita politica però raramente1 si ferma a rendere omaggio \ ài simpatici. New York è un, centro carico di potere e di simboli. Eppure il 2 novem- \ bre, quando si voterà alle •elezioni municipali, Koch ,non avrà avversari. Contro di lui non si è candidato nes-, ■suno. «Comincio a capire' 'cosa provano 1 leader sovle- ; tic! 11 giorno delle loro cosld-1 .dette elezioni», ha detto schereando il sindaco. Non era mal capitato che un sindaco di New York andasse1 alle elezioni senea rivali. Non era capitato neppure a ' Fiorello La Guardia. j Andrew Young era il prete. negro plU vicino a Martini Luther King, dal giorno del-1 la marcia di Selma per l diritti civili a quel S aprile del j 1968 in cui è stato il primo a \ soccorrerlo dopo l'attentato, mortale. Poi è andato al. Congresso, deputato democratico per la Georgia, e il presidente Carter l'ha nominato ambasciatore all'Onu. Da quattro anni, e con successo, è sindaco di Atlanta. Anche lui non ha avversari. le, attesa, tensione delle reti televisive e lotte al pronostico, la notte del 2 novembre. In quasi metà dei luoghi in cui si vota, si vede solo il personaggio che ha già il favore del pubblico e che si presenta sema antagonisti. Per i politologi il fatto è nuovo, in America, dove sì affaccia sempre qualcuno più audace e giovane a sfidare il leader in carica. / sociologi della politica producono teorie. Si moltiplicano le occasioni di successo nella vita privata, dicono, e sono le occasioni più ambite. I giovani leader 'nascenti si orientano verso la costellazione di nuove imprese del serviei che richiedono poco capitale, poco personale e molto talento per nascere, e che qualche volta si sviluppano in un modo che era inimmaginabile nel passato. Il modello non è più John Kennedy per l demo-' oratici o il giovane Nlxon venuto dal nulla per i repubblicani. Il modello è il leggendario Steven Jobs che, a _trentadue_annl, è già nel Ohi è chi d'America e del mondò, quale inventore del computer Apple e creatore dell'impresa che su quel computer ha creato ricchezza. Ora ha lasciato Apple con una corte di giovani sotto i trent'anni e ha annunciato: «Farò 11 primo computer dotato di intelligenza autonoma*. L'America attende la prova e i giovani dotati di personalità e talento, si dice, prendono questa sfida, e non quella politica, come modello. Zbignew Brzezlnskl, tornato professore dopo il periodo alla Casa Bianca con Carter, ha una speranea: «Presto si ripeterà 11 fenomeno Kennedy, ma all'interno della stessa generazione, della vita di una sola persona. Un giovane di talento si getta negli affari, conquista 11 successo, fa l'esperienza del governo, di fenpresa e quando, è indipendente dalle oscllla- crazia dei partiti, si presenta in politica e porta nel governo le doti del lavoro privato». Intanto però scorre il tempo. I candidati a posizioni politiche importanti nonS*on> del inedia e dalla jo\xrn-i hanno avversari e c'è pericolo che la loro qualità deperisca, come quella di un mer-cato privo di concorrenea. Il dibattito è debole, senea campioni. I columnists politici .hanno ridotto il tiro perché temono di sganciarsi fóahput>p\icoi A «Mjip» foiffc.ij Vlllage Voice, giornale famoso da decenni per le battaglie politiche, langue ai margini delle vendite, mentre sale una nuova rivista, Manhattan ine, diretta da un gruppo di quarantenni che aveva- no fatto notizia come militanti degli Anni 60 e che adesso hanno dato vita al [primo periodico americano dedicato al successo di personaggi e di imprese. A questa insolita situazione hanno pensato tutti, dal Ne.w York Times alle riviste universttarie, quando due settimane fa Louis Farrakhan, 49 anni, predicatore negro della 'Nazione dell'Islam» da lui fondata a Chi-, cago, ha tenuto comizi in quattordici città americane, rha attratto dovunque folle di ascoltatori appassionati e a •New York ha riempito il più 'grande auditorio del mondo, il Madison Square Garden, • tenendo in piedi per quattro ore venticinquemila persone. ■ Clie cosa predica Farrakhan? Predica odio. E lo fa bene: «Dio mi ha reso gradevole, mi ha dato una bella voce, una presenza che place». / discepoli approvano. Non son pochi e non sono i disperati dei ghetti. Un'inchiesta del Daily News elenca le professioni di molti fra i «fanatici» che hanno riempito il Madison Square Garden. Le donne sono insegnanti, impiegate statali, infermiere, segretarie, assistenti sociali. Gli uomini, studenti, giovani laureati e piovani medici, impiegati di banca e venditori, cioè il livello alto del professionismo negro di una grande città. appoggio al candidato negro Jesse Jackson, provocando confusione e tensione in tutto il partito democratico. Da allora però qualche altra cosa è accaduta. Intanto i potenti predicatori delle cosiddette mchiese elettroniche» sonorvaghl crauti nel condannare o combattere Farrakhan, perché lo riconoscono come uno di loro, depositario del potere carismatico che si leva contro il potere politico e la sua macchina 'regolare'. Anch'essi tendono a non riconoscere il valore del voto, la prerogativa degli eletti e l'assetto istituzionale, lento ma garantito, delle democrazie. E lo fanno a nome di uno schieramento di bianchi. Poi cè stata l'alleanza a sorpresa fra la 'Nazione dell'Islam; organizzazione esclusivamente negra che nega ogni valore all'integrazione, e la rete di organizzazioni bianche che fanno capo all'ex 'Imperiai Wizard' del Klti Klux Klan, il californiano Metzger, anch'esse centrate sulla separazione e sul nazionalismo di gruppo. Farrakhan e Metzger sono apparsi insieme sul canale televisivo CNN di Atlanta per annunciare di essere vittime e perseguitati dal sistema politico dominante, di essere i veri rappresentanti e le voci autentiche delle rispettive 'nazioni'. E insieme hanno reclamato il diritto a praticare la propria morale, di separazione. Si sono spinti ad agglugere che una delle •organizzazioni potrebbe intervenire in difesa dell'altra se vi fosse conflitto con la polizia o con lo Stato. Tutto ciò non ha intimidito le isti-, tueionl americane. Negli ultimi mesi quasi tutti i dirigenti dell'organlz-, .eazione neonazista «Order./ accusata di delitti e aggres-. sioni contro negri e ebrei, {sono finiti in prigione o morti in conflitti a fuoco, in una serie di operazioni, poco pubblicizzate ma durissime, condotte dalVFbì. Ed è stato smantellato sul nascere un •Fronte rivoluzionario' composto di militanti negri e di alcuni bianchi che avevano cercato di procurarsi denaro con una sanguinosa rapina a un furgone blindato. «Order» era legato alla rete organizzativa di Metzger, mentre il 'Fronte rivoluzionarlo' forse non conosceva neppure Farrakhan. Ma il parlarsi a distanza del due schieramenti stupisce e allarma non solo la polizia ma anche gli esperti politici. Che fare di una slmile aggregazione, come giudicarla? Il rabbino Balfour Brickner offre una risposta sul prudentisslmo giornale della comunità ebrea di New York,' il Jewlsh Week: «Quando ero piccolo andavo per mano a mio nonno ad ascoltare tutti 1 predicatori ebrei che alzavano un po' la voce sull'orgoglio di essere ebrei, sulla bellezza della nostra fede e sulla forza della nostra tradizione. Non sono sicuro che molti di quei predicatori fossero più pacati e più logici di Farrakhan. Ma a noi faceva bene. Nessuno parlava per gli ebrei in quegli anni e allora noi ci aggrappavamo a qualunque voce, anche fanatica, pur di essere rincuorati. Perché non dovrebbe accadere la stessa cosa con 1 negri che oggi vanno ad ascoltare Farrakhan e lo applaudono per quattro ore? E' come una terapia. Mi dicono: "E' una falsa cura". Certo che lo èrMr mi sapete Indicare la cSW gki|t.&?-r ì__ ^ «La voce fanatica entra dove le voci ragionevoli lasciano spazio», ha detto Marc Tannenbaum. Il suo giudizio su Farrakhan e i suol inaspettati alleati bianchi è più duro di quello di Brlckner, ma la preoccupazione è la stessa. «Il pericolo appare limitato, bloccato ai margini, ma se 11 centro resta vuoto e silenzioso, quel pericolo finirà per crescere». Furio Colombo '. ! *► A Washington, Louis Farrakhan, 49 anni, leader della «Nazione dell'Islam», durante un comizio (Upi)