Vecchie storie di chiese
Vecchie storie di chiese (la radio dedica loro un ciclo) Vecchie storie di chiese In questo periodo la Radio Due dedica una serie di trasmissioni (venerdì, dalle ore li nella rubrica del regionale) alle chiese di Torino e del Piemonte. Al microfono due esperti d'arte, Gianfranco Massaro e Luciano Tamburini, e i parroci interessati. Un itinerario che si propone dt rileggere In questa chiave la storia subalpina deve sce gltere come punto di partenea Il Duomo. E' forse il più «do cumentato*: può infatti con tare su una meticolosa blo grafia scritta nel 1898 da Ferdinando Rondoltno e ristam pata dalla Famlja Turlnélsa. Il libro è una miniera di Informazioni curiose. A partire da quella che a riedificare poco dopo ti Mille la chiesa madre della città (formata da tre chiese comunicanti), devastata «non solamente dal pagani, saraceni o ungherl, ma anche da perfidi cristiani e compatrioti», fu il vescovo Landolfo spinto dal desiderio di offrire degna sede alla mandibola di San Giovanni donatagli dal vescovo di Aquitania nel 1030. Era un'epoca in cui le reliquie avevano gran seguito di fedeli e le cattedrali offrivano, il palcoscenico di piti vasta risonanza alla cronaca nera. Nella basilico primitiva nel 662 fu consumata la vendetta contro Qartboldo duca di Torino die aveva ucciso il re Godeberto. Un famiglio fedele per vendicare il suo signore attese II duca in chiesa il giorno di Pasqua aggrappato alle colonne del battistero e gli tagliò di netto la testa con la spada. Di quelle architetture originarle non vi è piti traccia. Il cardinale Domenico della Rovere, un piemontese (Vtnoro) di modesta cultura ma assai ricco e amante delle arti, nel 1483, tornato da Roma come vescovo dt Torino (dove rimase un anno soltanto), per lasciare una prova d'affetto alla città decise di atterrare le tre chiese e riedificarne a sue spese una nuova. Ne diede Incarico a otto scalpellini fiorentini a cut, nel 1491, si aggregò Amedeo del Caprina da Settlgnano, Mastro Meo. In quello stesso anno, altro fattaccio: nel crollo del vecchio campanile trovò la morte un certo Frasche. Nel 1498 l'opera era terminata, come testimonia l'epigrafe latina che campeggia in alto, sulla fronte della chiesa tra le due finestre. E il 20 settembre del 1505 il Duomo fu solennemente consacrato, i v. sin. ' l fi l D l.a facciata del Duomo di Torino in una stampa antica
Persone citate: Caprina, Domenico Della Rovere, Ferdinando Rondoltno, Gianfranco Massaro, Landolfo, Luciano Tamburini, Mastro Meo
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