Cinque artisti tra macabro e fantastico di Angelo Dragone

Cinque artisti tra macabro e fantastico Cinque artisti tra macabro e fantastico Al Castello di Rivoli si è inaugurata ieri la prima mostra temporanea della nuova stagione espositiva - Ne sono protagonisti cinque esponenti dell'avanguardia austriaca già noti a Torino S'è inaugurata, ieri al Castello di Rivoli, la prima mostra temporanea della nuova stagione esposltiva. Ne sono protagonisti cinque artisti austriaci d'avanguardia con dipinti, disegni e sculture che Rudi Fuchs ha riunito sotto 11 titolo Rennweg, il cui senso sfuggirebbe a chi cercasse di venirne a capo con 11 solo vocabolario. Lo chiarisce l'estroso direttore artistico del Castello — cui è stato di recente rinnovato l'Incarico (90 milioni annui) — avvertendo, nella breve Introduzione al catalogo: «Rennweg è una strada qualsiasi, a Vienna. Ma porta all'Est, e secondo il principe Eugenio di Savoia da Rennweg inizia l'Asia». Toccherà tuttavia ai torinesi di buona memoria scoprire come buona parte di quella strada sia loro tutt'altro che sconosciuta. DI Arnulf Rainer e Hermann Nltsch, due del cinque artisti, Torino ha già ospitato l'opera del tutto caratterizzata, con notevole tempestività, fin dal primi Anni 70: anche se le brevi note biografiche riportate In catalogo tacciono tanto la personale di Rainer te¬ nuta da Paludetto nella primavera del '73, quanto le due mostre di Nitsch, una in Santa Pelagla (1973) l'altra da Docenti precari in assemblea Il Coordinamento regionale piemontese dei precari ha Indetto un'assemblea per oggi, ore 15, a Palazzo Nuovo (via S. Ottavio). Vuole discutere la situazione del docenti che attendono un posto fisso nella scuola pur insegnando da anni (54 mila in Italia, 3000 in provincia di Torino). In parte sono rimasti esclusi dal concorsi riservati previsti dalla legge 270, altri hanno superato le prove di quelli ordinari senza tuttavia ottenere il posto per mancanza di cattedre, Alcuni non hanno superato l'esame. Ora chiedono: mantenimento in servizio e riassunzione; corsi di formazione per 1 non abilitati; graduatorie a scorrimento per l'immissione in ruolo compilate sulla base di titoli di servizio e di abilitazione conseguiti anche con riserva. Paludetto, nel maggio dell'anno scorso, che Fuchs stesso ha presentato rievocando il significato plastico e la carica pslcologlco-sensuale di certe manifestazioni non prive di rapporti con gli stessi concetti sacrificali tipici delle più antiche religioni. Cosi, mentre le sale dedicate a Christian Ludwig Atterzee e a Walter Plchler 6l riallacciano a quel che di essi si vide alle ultime Biennali di Venezia, il riciclaggio della mostra di Nitsch rivela tutta la tensione cresciuta attraverso le sequenze delle sanguigne colature delle tele alle pareti intorno a quel telone steso a terra, colmo di Impronte insanguinate, tra agghiaccianti fotografie di crocefisslonl d'oggi, 1 tavoli ricoperti da paramenti sacri insanguinati, e ogni altro relitto di quella sua sconvolgente scenografia che si presenta, a questo punto, in tutta la più scioccante, ma fascinosa drammaturgia. Vi è da notare come si tratti di presenze che si potenziano a vicenda: Rainer nelle acri sequenze delle sue maschere mortuarie, 1 volti ridi¬ pinti o schiaffeggiati dal segni colorati calati sulle Immagini vittime d'una serie di gesti traumatici destinati a lasciare esausto l'autore stesso; Brus, disegnatore nato e grande narratore, attraverso 11 quale 11 ricordo di Blake nutre tuttora il Wiener Aktlontsmus da lui fondato nel '69 con Nltsh, Munì e Schwarzkogler; Attersee con le più fantasticate forme colorate; Plchler, scultore e progettista di speciali case per sculture, quasi rapito da quel suo nuovo disegno del mondo. Con l'occasione hanno fatto la loro comparsa nell'ani. Dito della cangiante rassegna Ouverture le opere apposita mente reallzate da Gilbert & George, la coppia Inglese, an ch'essa vecchia conoscenza del torinesi, fin dall'epoca In cui anche di persona, con le facce tinte d'oro e d'argento, producevano per il più vasto pubblico un'arte cantata e danzata a piccoli gesti, muovendosi su una stretta pedana, al ritmo d'una canzone d'altri tempi ripetuta quasi all'Infinito. Angelo Dragone

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