In Urss poesie e diamanti per Samantha

In Urss poesie e diamanti per Samantha LA BIMBA AMERICANA CHE VOLLE INCONTRARE ANDROPOV In Urss poesie e diamanti per Samantha DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — La proposta più recente è di dedicarle una via nella cittadina di Yalta, in Crimea; ma già il suo nome è celebrato da un purissimo diamante siberiano che farà parte del tesoro del Cremlino e, sul piano politico-letterario, da un'accorata poesia che Julija Drunina le ha rivolto nel giorni scorsi dalle pagine della Pravda. Samantha Smith, la ragazzina americana che due anni fa scrisse ad Andropov e ne fu invitata in Urss, è scomparsa da appena due mesi (un incidente aereo nel Maine, a fine agosto) e già la sua figura è stata assorbita dal rituale pacifista del Cremlino. «Samantìia, tu eri come una piccola stella che brillava' sul pianeta I in un cielo coperto di nubi fosche, sotto gli sguardi di occhi buoni e cattivi. I Eri intelligente, affascinante e insolita, chiara di volto e d'anima, i Beatrice e Giulietta erano forse così, i tuttavia i tuoi sogni non erano di amori giovanili, i Pensavi alle leggi che governano la vita, alla criminalità di alcuni sviluppi del mondo». Fin dal primi versi, nella poesia della Drunina si odono fra 1 riferimenti a Dante e a Sha¬ kespeare i rintocchi «impegnati» (la notizia del tragico incidente aereo «come durante la guerra») che hanno fatto di lei, con Bella Achmadulina, la più nota poetessa sovietica vivente; ma la sua celebrazione non è che il riflesso di una strana effervescenza sovietica nel ricordo di Samantha. Aveva appena 11 anni, quella ragazzina del Maine, quando nel luglio del 1983 venne a Mosca, seguita da due Jumbo charter di giornalisti, fotografi e operatori televisivi. Aveva scritto ad Andropov, esprimendo 11 suo ai- lamie per 1 pericoli di guerra, e la macchina propagandistica del Cremlino non si era lasciata sfuggire quell'occasione d'oro. Di fatto Samantha, graziosa e spigliata, una vera miniera per la stampa internazionale, non vide mai 11 capo del Cremlino: quando lei arrivò a Mosca, infatti, Andropov era già entrato nel tunnel del suo letale «raffreddore». La portarono sul Mar Nero, dove trascorse alcuni giorni da reginetta ad Artek, il più celebre villaggio di vacanze del «giovani pionieri». L'Urss l'adottò come simbolo di un dialogo possibile, di quell'America «che cerca la pace», che «si oppone alle manovre dei politici». ..Samantha credeva che non fosse troppo tardi per salvare il mondo; ha scritto Julija Drunina, «la figlia dell'America'voleva salvare la terra, la culla della vita. / E' morta, ma ha avuto abbastanza tempo per scuotere la mente e l'anima della gente, i Sebbene le stelle tremino di esplosioni e il laser perfori il cielo, i (...) non è troppo tardi per arrestare questa folle cospirazione». Quando Samantha mori, il 25 agosto, le condoglianze di Oorbaclov raggiunsero la sua casa di Manchester, nel Maine, prima di quelle invia¬ te dalla Casa Bianca. E da allora, con insistenza, Mosca continua a panare di lei. A MirnyJ, nella Siberia orientale, i lavoratori del più importante centro sovietico per l'estrazione diamantlfera le hanno dedicato una gemma «di rara bellezza, pura e trasparente», destinata ad arricchire il tesoro del Cremlino. Per Samantha un freddo splendore dalla fredda Siberia; ma anche una via assolata del caldo Sud, a Yalta, se saranno accolte le «richieste popolari» delle quali ha dato notizia il giornale Sovetskaja Kultura. Yalta è la città più vicina al villaggio Artek e in cui (unica in Urss) c'è una via intitolata a un presidente americano: a Franklin D. Roosevelt, protagonista con Stalin e Churchill dello storico vertice che quarantanni fa si svolse fra quegli oleandri. La Mosca ufficiale acconsente: «Ooof, promette Julija Drunina, tendiamo le mani a tutti i tuoi amici, Samantha».' Fabio Galvano Samantha fotografata a Mosca