De Michelis: Inps recuperi i crediti se no è bancarotta di Emilio Pucci

De Michelis: Inps recuperi i crediti se no è bancarotta Critica le modifiche al decreto De Michelis: Inps recuperi i crediti se no è bancarotta ROMA — Il decreto per il recupero degli arretrati van tati dall'Inps nei confronti di artigiani, commercianti, aziende e datori di lavoro domestico è giusto e sacrosanto. Se sono stati commessi degli sbagli nei moduli per il versa mento, la correzione dovrà farsi al più presto. Ma è questa la strada da seguire, se non si vuole arrivare alla bancarotta dell'istituto previdenziale e al non pagamento delle pensioni. Il ministro del Lavoro, Olanni De Michelis, ha difeso ieri, con la consueta foga polemica, il provvedimento del luglio scorso e le relative diffide dell'Inps per il pagamento dei contributi arretrati. L'altra sera il decreto è stato ampiamente modificato in sede referente dalle commissioni Bilancio e Lavoro della Camera. De Michelis ha bollato come «un'assurda campagna qualunquistica* le polemiche e le proteste su un provvedimento che invece deve essere 'Strenuamente difeso*. Il ministro ha quindi denunciato 'il clima che si è creato e per il quale diventa colpevole chi cerca di far pagare quanto dovuto. In questo modo emerge un messaggio, influenzato anche dall'improvvida decisione dell'Inps di aprire un'inchiesta sugli errori, per cui il grosso delle imprese si convince die può continuare a non pagare i contributi». Anche aver fatto degli errori, ha osservato De Michelis, è sempre meglio che non aver fatto nulla di fronte ad una situazione che vede imprese industriali, commerciali e artigiane che non pagano e che nel breve passato non hanno voluto approfittare nemmeno del condono per mettersi in regola. I contributi per le Colf, quelli che hanno smosso la valanga di protesta (anche perché le diffide hanno raggiunto moltissime persone) sono «un falso problema*, dal momento che da questo versante il recupero è di appena 108 miliardi di lire. Ben altro valore e importanza hanno le note di diffida inviate dall'Inps a commercianti e artigiani che riguardano contributi evasi per ben 2743 miliardi e alle aziende con dipendenti per 700 miliardi. «Se l'Inps ha commesso degli errori, li corregga, ma non può essere discussa la politica di lotta all'evasione avviata negli ultimi tempi*. E' un Paese ben strano il nostro, ha commentato il ministro, dove tutti chiedono che l'Inps venga risanato e paghi regolarmente le pensioni, ma «appena si prendono delle misure, molti si mettono a strillare come aquile spennate*. Emilio Pucci (Continua a pagina 2 in quinta colonna)

Persone citate: De Michelis

Luoghi citati: Roma