Dalla Ruhr un leader hollywoodiano di Mario Ciriello

Dalla Ruhr un leader hollywoodiano La Spd tedesca scopre un nuovo astro: Johannes Rau, premier della Renania settentrionale-Vestfalia Dalla Ruhr un leader hollywoodiano Candidato alla Cancellerìa, dopo una stagione di utopie, febbri e collere, dovrà riunire la rissosa famiglia socialdemocratica - Kohl ha paura: il sorpasso, nell'87, non sembra più un miraggio - Simpatico, accorto e fortunato, si è sposato a 51 anni con la nipote di Heinemann (24) - Pragmatico e popolare, punta sul recupero dell'elettorato di centro - Sjulle questioni politiche più ostiche (Difesa, euromissili, alleanze) promette soltanto ragionevoli intese DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — La politica ricorda sovente le fiabe. «C'era una volta...» si potrebbe dire infatti, c'era una volta tutto un mondo di saggi e di oracoli che'davano per spacciata la; socialdemocrazia tedesca. "Spezzata dal trionfo di Kohl nell'83, fiaccata da frustrazioni e delusioni, lacerata da battaglie ideologiche, la Spd pareva destinata a un lungo, lunghissimo eremitaggio. La si vedeva condannata, altresì, a un tuffo nelle seducenti acque della si-' nistra, a molte stagioni di febbri, collere, utopie. Qualche pronostico s'è avverato, ma non tutti. E, oggi, un ritorno al potere della Spd, nell'87, è possibile. Kohl ha paura. Sono avvenute molte cose, confermando che, come la1 vita, anche la politica è mutevole, volubile, una sfera di argilla, non di acciaio. E' vero, la sconfitta del!'83 fu tremenda; è vero, il partito ha votato contro l'installazione degli euromissili nella Repubblica Federale; è vero, Schmidt non conta più nulla; è vero, la voce dominante è quella della sinistra. Ma Brandt e Vogel, insieme, hanno frenato le forze più centrifughe, hanno circoscritto i contrasti, hanno posto le premesse per una terapia. Adesso, e arrivato Rau. La rissosa brigata socialdemocratica ha un nuovo condottiero. Un leader non straordinario, ma l'uomo giusto al momento giusto. Johannes Rau, 54 anni, ministro-presidente, ovvero premier, del Land Renania settentrionale-Vestfalia, non ha ancora tutti i solenni crismi del «candidato-Cancelliere», ma già agisce come se lo fosse Soltanto il congresso del partito, nell'agosto del prossimo anno, a Norimberga, potrà incaricarlo di guidare la socialdemocrazia nella grande battaglia elettorale prevista per l'inizio dell'87, soltanto il con' gresso può affidargli la missione di abbattere Kohl e di sostituirlo al vertice della na zione. Ma e una ratifica, una benedizione che non potrà mancare. Designato in settem-j bre dalla direzione del partito,! Rau già annuncia: «Sonopron-'\ to ad essere il Cancelliere di tutti i tedeschi»'. L'ascesa di Rau non significa che il partito sia cambiato. Si assiste, pertanto, alla convivenza di un leader centrista,! alla Schmidt, con un movi-i mento che condivide ben po-| che delle sue idee, che non vuole abbandonare quello che proprio Schmidt definì, al con-! gresso dell'83, il suo «nuòvo epericoloso spirito missionario-] ideologico». Spiegazione? La Spd non ha scelte. Se vuole vincere — sfruttando soprattutto l'irreversibile impopola-, rità di Kohl — deve raccoglie-? re voti: ed è impresa che soltanto un moderato, ricco di carisma, può condurre a termine. Certo, c'è anche la possibilità che, da qui all'87, la Spd smussi i suoi atteggiamenti più controversi, Se ciò avverrà, Rau cavalcherà ancora più baldanzoso. . Johannes Rau ha tre grandi virtù: è simpatico, è accorto, è fortunato. C'è qualcosa del politico americano in lui, il sorriso pronto, la mano tesa, l'abbraccio facile, ricorda spesso Reagan, il più cordiale e cortese dei leaders occidentali. E' l'opposto di Helmut Schmidt, brusco, cattedratico, a disagio tra la folla, C'è qualcosa di americano, di hollywoodiano quasi, anche nella sua immagine di marito e di padre. Si è sposato, per la prima volta, a SI anni, e ha due bambini, una figlia di diciassette mesi e un figlio di tre. La moglie, Christina Delius, è una nipote di Gustav Heinemann, .presidente socialdemocratico della Repubblica Federale, tra il '69 e il '74. Non ha che 27 anni. Ancora all'inizio dell'estate Rau diceva: «Non credo che potrò essere il candidato social-, democratico alla Cancelleria. Il partito dovrebbe trovare qualcun altro. Ho 54 anni, una moglie giovanissima e due bimbetti. E, poi, adoro il mio lavoro e non voglio lasciarlo». Ma il ferreo rifiuto si ammorbidiva quasi subito. Dopo la sua luminosa rielezione in maggio alla presi¬ denza del Land Renania settentrionale-Vestfalia, Rau era divenuto troppo prezioso per la Spd perché i suoi notabili se lo lasciassero sfuggire. Quel Land stesso, che Rau amministra dal '78, era già un trono. La regione più popolosa della Repubblica (diciassette milioni e mezzo su quasi sessantadue), la patria della Ruhr, di centri quali Colonia, Essen, Dusseldorf, Wuppertal, Solingen, Le verkusen: e di Bonn, la capitale. Nato a Wuppertal, la città di Friedrich Engels, Rau eredita dal padre, un pastore evangelico, lo spirito religioso, un concetto cristiano della vita. I suoi critici, nel partito, brontolano che conosce meglio la Bibbia dei testi socialisti: e, forse, è vero, in quanto legge la Bibbia ogni mattina e il suo protestantesimo è tuttora vivido e vibrante. Non supera l'esame di maturità che, a suoi tempi, era una prova temibile; fa per qualche tempo il giornalista, poi, sempre a Wuppertal, lavora per un editore di opere religiose. Si iscrive alla Spd nel '57 a 26 anni, perché attratto dalle sue nobili aspirazioni, dalla sua «moralità», dal suo slancio sociale. Fu un inizio difficile per Rau che era, allo stesso tempo, troppo religioso e troppo empirico per gli ideologi della Ruhr e della Renania. Molte cose lo infastidivano: le interminabili discussioni, l'atmosfera troppo cameratesca, l'eccessiva deferenza verso le teorie. Ma le sue doti si imposero presto e il decollo fu celere e vistoso. Nel '68 siede nel comitato direttivo della Spd; nel '78 è membro della presidenza; nell'82, è vicepresidente. Sale, parallelamente, nella Renania settentrionale-Vestfalia. Negli Anni 70, è ministro regionale delle ricerche e della tecnologia; nel '78, conquista la direzione del governo, divie ne ministro-presidente. Un altro leader, con alle spalle un partito inquieto e ancora affascinato da velleità neutraliste e di sinistra, si muoverebbe con maggior circospezione. Non Rau: che, da f e à i settembre, dalla sua nomina a «candidato-Cancelliere», parla come se il partito non esistesse. Si scorrono i testi delle sue interviste e si incontrano queste frasi. «Non sono attratto da nessuna ala, o fazione politica». Avanzo a modo mio, un passo dopo l'altro». «Tutta la nostra politica deve mirare a convincere l'elettorato di centro». «Non permetterò mai che l'antiamericanismo si inserisca nelle campagna elettorale. La politica estera di Bonn poggia su due pilastri: l'amicizia franco-tedesca e l'alleanza atlantica». La riunificazione germani ca? «I tempi sono mutati. Le frontiere esistono. Il Muro esìste. Il nostro obiettivo, nelle relazioni con l'altro Stato tedesco, è, e deve essere, di rendere il Muro più permeabile». Come immagina la socialdemocrazia del Duemila? «Spero che non perderà mai il nerbo dei lavora-, tori, che troverà sempre non soltanto della gente che ha bisogno di solidarietà, ma anche gente che solidarietà è pronta a offrire. Ecco perché dobbiamo avere con noi i votanti del centro» Sulle questioni più ostiche, quali la difesa, gli euromissili, promette ragionevoli intese. Talvolta, afferma, tout court, «non ho ancora un'opinione suf questo tema». Tale è oggi la popolarità di Rau che, a giudizio di molti, l'uomo di Wuppertal porterà il partito alla vittoria, anche se il partito persisterà nelle sue irrequietezze ideologiche. Già si afferma che Rau tenterà anzi di distanziarsi il più possibile dalla Spd, che tutta la sua campagna elettorale sarà «personalissima», come quelle dei presidenti americani. C'è un po' troppa fantasia in tali scenari. Rau è soltanto all'inizio di una lunga scalata, tuttora densa di incertezze. Kohl è debole, fragile, è vero, ma non lo è la democrazia cristiana, che comincia a cogliere i frutti di una ripresa economica sempre più robusta, sempre più promettente. Mario Ciriello Bonn. Johannes Rau, nuovo leader socialdemocratico, tra 1 sostenitori: il suo obiettivo è 11 sorpasso, nel 1987, dei cristiano-democratici gt ! ] o ' ,