Reagan e Craxi di fronte di Paolo Galimberti

Reagan e Crasi di fron te Alle 11 alTOnu, un'ora prima del summit occidentale Reagan e Crasi di fron te H presidente del Consiglio trova un'America a livello popolare ancora ostile - Disertato il pranzo con gli italo-americani (ci è andato Andreotti, dopo il discorso alle Nazioni Unite) La delusione della nostra comunità - In programma una conferenza stampa a New York DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK — Bettino Craxi ha deluso le attese di 1500 italo-americani di New York, che ieri sera erano convenuti nell'lm perlai Ballroom dell'hotel Sheraton per una cena della quale egli era l'ospite d'onore. Il presidente del Consiglio, atterrato all'aeroporto «Kennedy» intorno alle 20, quando il pranzo era alla prima portata, si è fatto rappresentare dal ministro degli Esteri Andreotti. che l'aveva sostituito anche nel pomeriggio alle Nazioni Unite pronunciando l'intervento italiano per celebrare il quarantesimo anniversario della Carta di San Francisco. Giulio Andreotti ha parlato per 15 minuti, il tempo massimo concesso ad ogni capo delegazione (stamane alle 10 parlerà il presidente americano Reagan). Ha detto che, nonostante un diffuso .senso di frustrazione» per l'efficacia e i valori stessi del multitele ralismo, le Nazioni Unite sono state e restano un «costante punto di riferimento» nella ricerca della pace, della cooperazione e del progresso. Ha fatto un fuggevole cenno alla lotta contro il terrorismo internazionale, una delle .sfide più terribili, perfino angoscianti» dei nostri tempi DI più non ha detto, né era quella la sede per farlo, su un tema per il quale l'Italia è ancora sotto processo qui, a due settimane dalla conclusione della vicenda dell'acuite Lauro. Il rifiuto del governo italiano di arrestare Abu Abbas, l'uccisione di Leon Klinghoffer hanno ancora un'eco vasta e polemica nel media e nell'opinione pubblica. Ieri mattina, la maggior parte dei telegiornali hanno aperto il notiziario riferendo che, secondo la stampa italiana, uno dei quattro dirottatori avrebbe confessato che Abbas era la vera mente del plano, non un mediatore intervenuto in secondo tempo. Altrettanto rilievo era stato dato, la sera prima alla televisione e ieri nei giornali, alla testimonianza di due passeggeri americani della Lauro davanti ad una commissione del Congresso. Di tutti gli incontri bilaterali, che precederanno o seguiranno oggi il vertice delle sette potenze industriali, il più atteso, a livello giornalistico ma anche politico, è perdo quello tra Ronald Reagan e Bettino Craxi. Lo conferma il fatto che il primo appuntamento di Reagan, appena arrivato a New York ieri mattina, è stato con il sottosegretario di Stato John Whitehead, rientrato dalla missione in Italia, Egitto, Tunisia. Reagan e Craxi si vedranno nella palazzina della missione americana presso l'Onu alle il, un'ora prima dell'inizio dell'incontro a sette (Usa, Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia, Giappone. Canada) convocato da Reagan per concertare una strategia comune in vista del vertice russo-americano di Ginevra in novembre. Inizialmente era previsto un colloquio a quattr'occhi, ma ieri si è saputo che sarà allargato ad Andreotti. George Shultz e Robert McFarlane, il consl- gllere per la sicurezza nazionale, portavoce dell'ala intransigente verso .Italia: un vero e proprio minivertice italo-americano per un chiarimento che potrebbe concludersi con una definitiva riconciliazione, ma che potrebbe anche produrre nuove incomprensioni e tensioni dopo la presunta confessione di un dirottatore sul ruolo di Abbas. E' vero che nel commenti, giornalistici sta affermandosi una revisione critica dell'at-: teggìamento aggressivo verso .Italia tenuto nei primi giorni, n Los Angeles Times ha parlato di .comportamento arrogante, degli americani a Sigonella e Clamplno. Un columnist molto ascoltato come Joseph Kraf t ha lodato Craxi per li suo .sangue freddo» nella gestione della doppia crisi, interna ed internazionale. Ieri, sul New York Times Richard Barnet ha scritto che il comportamento americano verso l'Italia e l'Egitto è stato «un classico esempio di unilateralismo dell'amministrazione Reagan nella gestione degli affari internazionali.. Ma il sentimento dominante nell'opinione pubblica, ben visibile sotto 1 palliativi diplomatici, è ancora fortemente anti-itallano. Perciò Craxi ha forse commesso un errore psicologico a disertare ieri sera la cena della comunità italo-americana. Oggi, comunque, tenterà un'operazione di recupero della stampa locale, offrendosi in pasto nel pomeriggio ai giornalisti americani in una conferenza, stampa che promette di essere caldissima e senza esclusione di colpi. Per Craxi è un «sacrificio» inevitabile st vuole riconquistare la fidudi di un alleato fondamentale che, fino ad un mese fa, era cosi grande da proporre all'Italia la leadership della partecipazione europea allo «scudo stellare». Paolo Galimberti