Da Sofia obiettivo Europa di Fabio Galvano

Da Sofia obiettivo Europei I sette del Patto puntano sulle divisioni tra Usa e partners Nato Da Sofia obiettivo Europei «Fermiamoci prima della distruzione universale» - No alla corsa militare nello spazio, alt agli euromissili, sospensione dei test nucleari, riduzione delle armi convenzionali - Polemica con Weinberger sui nuovi missili SS-25: «Il ministro americano ha voluto diffamare l'Urss» - DAL NOSTRO COaRSSPOKOENTE MOSCA — Tratteggiato In toni drammatici uno scenario di .distruzione universale» e rivolto al mondo uno scontato appello ad agire .prima che cadano le bombe e i missili squarcino il cielo», il vertice del Patto di Varsavia si è concluso ieri tenendo fede a tutte le premesse della vigìlia. Discutendo <:' più urgenti compiti nella lotta per la pace', ha fedelmente sancito, in vista dell'imminente summit fra Reagan e Gorbaciov, la linea del Cremlino sul problema degli armamenti; ha cioè ribadito il «niet» alle armi spaziali e ha fatto sua la proposta sovietica di dimezzare l'arsenale strategico. I •sette» hanno anche rivolto un appello all'Europa, in una mossa volta (ma non è la prima) ad incrinare i rapporti in seno alla Nato: si adoperi in modo più indipendente .sulla strada della distensione e del disarmo., facilitando in par ticolare un accordo sugli euromissili. Alla vigilia dell'odierno incontro fra Reagan e i leader dell'Occidente, e prima del colloquio di domani fra Shultz e Shevardnadze. i •sette» hanno dato a placet del blocco alle iniziative di Gorbaciov, attribuendo alla •politica dell'imperialismo» tutti i mali che tormentano il mondo; ma dal comunicato diramato ieri sera a Sofia non è emersa alcuna proposta radicalmente innovativa e capace di aprire nuove finestre sul difficile dialogo fra Est e Ovest. Gorbaciov e i leader dell'Est europeo hanno sostanzialmente ricalcato, nei documento conclusivo, posizioni già note; ne è misura il fatto che unica ipotesi originale sia quella di un congelamento nel numero di militari americani e sovietici nel mondo. • Ci siamo riuniti per un senso di responsabilità verso i destini della pace europea ed universale», ha detto il bulgaro Zhivkov nel brindisi in onore degli ospiti (oltre a Gorbaciov, il polacco JaruzelsU. il tedesco orientale Honecker, il cecoslovacco Husak, l'ungherese Kadar e il romeno Ceausescu). Ha parlato, riferendosi al vertice svoltosi a porte chiuse, di 'impegno comune a coordinare un nuovo impeto della nostra offensiva di pace». Tutto si riconduce a una dozzina di punti, nei quali il patto di Varsavia fornisce al mondo la sua ricetta per «bloccare la corsa alle armi»; al primo posto, inevitabilmente, la rinuncia a| .sviluppo, collaudo e installa' sione delle armi offensive spaziali, compresi i sistemi antisatellite». E* un elenco che ricorda laj quotidiana polemica con Wa-j shington: moratoria su tutti; gli armamenti nucleari, alt all'installazione degli euromissili, sospensione dei test nucleari, rinuncia al primo uso delle armi nucleari, non proliferazione delle armi chimiche, riduzione delle armi convenzionali, e cosi via. Poche ore prima il portavoce sovietico Vladimir Lomejio aveva respinto le accuse di Weinberger. secondo LI quale l'Urss avrebbe già installalo il nuovo missile strategico SS-25. .Non corrisponde aUa realtà, quella dichiarazione è volta a diffamare la vera posizione dellVrss». egS ha detto; ma non è s : chiaro se si riferisse all'instaìlazàcase o alla lesi americana secondo cui quel missile infrange 2 Salt-Z finora sommariamente rispettato anche se mai ratificato (Mosca dice che !'SS25 è sohanto una versione. moderna dell'SS-13). Rivolgendosi all'Europa, che nelle parole di Zhivkov è .la sede del più acuto confronto militare; la 'polveriera» che potrebbe •incenerire» il mondo, i «sette» si sono spinti più avanti che in passato. Prendiamo gli euromissili. Come già indicato da Gorbaciov a Parigi. l'Urss non pone più la pregiudiziale del linkage con i negoziati su armi spaziali e strategiche: .passo sostanziale» verso la distensione, dice lEst europeo, sarebbe .il raggiungimento di un accordo volto a facilitare la più rapida riduzione reciproca di armi nucleari a medio raggio in Europa, al di fuori di una connessione diretta con il problema delle armi strategiche e spaziali». Mosca non cambia cavallo nella rincorsa al summit con Reagan. Ripesca semmai proposte già rivolte alla Nato, nel quadro di una manovra di avvicinamento fra i due blocchi I «sette» parlano cosi di trattato sulla rinuncia all'uso della fona militare, di impegno à congelare le spese' militari, di rinuncia europea a ogni tipo di arma chimica, di riduzione delle forze convenzionali attraverso i collo-' qui MSFR di Vienna Ma nel quadro della marcia d'avvicinamento di Mosca e dei suol alleati verso l'Europa («roofo-; niamo in modo diverso, ma abitiamo nella stessa casa», aveva detto Gorbaciov a Parigi) va anche registrato un accenno allo .sviluppo» dei; rapporti fra il Comecon e la Cee. Ne risentirà, oggi, l'incontro di Reagan con l'Occidente? Fabio Galvano j