Il «buon tedesco» non è di moda

n «buon tedesco» non è di moda PARLA LO STORICO COLO MANN, FIGLIO DEL GRANDE SCRITTORE n «buon tedesco» non è di moda «Lo siamo stati, ma ce ne hanno fatto passare la voglia» - «Siamo bambini viziati, non si può continuare a seccare il mondo con il problema tedesco» - Perché ha lasciato Willy Brandt e la sua politica - Hitler? «Spero che pazzi del genere per il futuro siano messi sotto chiave in tempo» - «Ora il nazionalismo è "in": una cosa che detesto» Lo storico Golo Mann, figlio di Thomas Mann, 'emigrò In Francia con 11 padre nel 1833. Nel '40 si arruolò come volontario nell'esercito francese; Internato, riuscì a fuggire e a ragglun-i jgere gli Stati Uniti. Tornò In' {Europa alla fine degli Anni Sessanta. E' autore, tra l'altro, di una Storta tedesca dal XIX al XX secolo, e di una biografia su Wallenstein, l'eroe della Guerra del Tren' Vanni. Ora ha 76 anni. In oc' castone dell'assegnazione del Premio Goethe, la direttrice di Die Zeit Marion Donhoff e 11 redattore capo1 Theo Sommer gli hanno fat-' to un'intervista della quale pubblichiamo ampi estratti (Die Zeit, n° 36, 30 agosto. 1985). i NOSTRO SERVIZIO Lei ha sempre dato 11 suo' parere sull'evoluzione della Repubblica Federale. Seguendola, si ha la sensazione di un Itinerario a zig-zag. In un primo tempo, lei era per Adenauer; poi è stato fautore, se non Ispiratore e' precursore, dell'Ostpolitik, di Willy Brandt. Poi, ha avuto simpatie per l'ambiente di Franz Josef Strauss. .Oscillazioni e voltafaccia non mi imbarazzerebbero. I tempi cambiano, e noi cambiamo con loro. Ma si dà il caso che io non veda cambiamenti in me. Certo, chi non è troppo portato alla riflessione mi considera molto a sinistra, perché sin dall'inizio sono stato favorevole al riconoscimento della Ddr. In realtà, non era questione di destra o di sinistra, ma di un realismo un po' malinconico. Di lì a poco, chiunque a web-1 be potuto vedere quello che io vedevo, ma non tutti hanno voluto farlo. Era una situazione irrevocabile, l'idea stessa di modificarla era vana o rischiosa, e poteva soltanto ostacolare la creazione di un minimo di unità dell'Europa occidentale. E' quello che ho sempre detto ad alta voce: olandesi, belgi, francesi, danesi non perderanno il loro tempo ad aiutare i tedeschi a recuperare quanto la Qermania ha per- dutoper sua colpa. Finché c'è stata una politica revisionista, un'intesa con Parigi era da escludere.. La politica occidentale di] Adenauer era eccellente, lo-\ \devole, conseguente, sincera: ; ma le mancava completamente, l'ho sempre detto, una controparte a Est. Brandt fu il primo a portare una controparte. Con onestà, aggiungo un piccolo portico-; lare: Brandt fu il primo Cancelliere a chiedermi consiglio. Se il suo predecessore,] Kurt Oeorg Kiesinger, avesse mai sollecitato il mio parere, se mi avesse pregato di scrivergli un discorso, l'avrei fatto. -Ho sempre pensato: se uno di questi signori desidera che l'aiuti, devo essere disponibile. Adenauer non poteva farlo, perché non sapeva nulla di me. Kiesinger mi conosceva molto bene, ma non mi domandò mai nulla. Per quanto riguarda Brandt, mi sono allontanato da lui molto presto. L'avevo avvertito: se continuerà cosi, la rovesceranno'. Avvertito di che? ; ^Ammonito contro la ten|tortone messianica. Soprattutto dopo il Premio Nobel per la Pace, si è creduto un vero apostolo della pace, e intanto lasciava che il governo a Bonn, e soprattutto il partito, andassero alla deriva. Si è lasciato andare. Così gli ho scritto: "A partire da questo momento, le nostre, strade si dividono", j -Strauss mi ha sempre Ispirato rispetto, perché lo consideravo, al pari di Schmidt, l'uomo politico più intelligente e più energico della Qermania, e perché ha capito molte cose. Ha capacità enormi, ma è imprevedi\bile, incontrollabile. Lo stimo sempre allo stesso modo. i Ma ho preso un po'di distan\sa dalle cose. Sono diventato i vecchio, sono andato in peninone. In un certo"pertàdd'nìi\ sono sentito tedesco; se do-t •IwwJ definirmi òggi, mi'farti | svizzero, europeo tedesco. Ma \preferlsco non definirmi ancora... "un buon tedesco". I Questa espressione mi pare Idémodée. Lo siamo stati, ce 1 ne hanno fatta passare la volgila.. j Quest'anno ci sono state | aspre discussioni sull'8 maggio: si doveva appurare se =11 problema tedesco» resti I attuale. Qual è 11 suo parere? Abbiamo perduto 11 diritto all'unità tedesca, o ! quello era semplicemente j un obiettivo sbagliato? I «La storta è sempre attuale, e questo significa che il '■futuro della Germania è aperto. Ma sono assoluta-, mente allergico all'espressione "problema tedesco". Non si può seccare il mondo per duecento anni con il problema tedesco. I tedeschi hanno [avuto una chance di riso/vere il loro problema in modo pressoché ' ragionevole. E' quanto fece Bismarck. Poi hanno avuto le frontiere del 1937, che hanno suscitato in loro alte grida. Oggi, vorrebbero riaverle. Si sono comportati da bambini viziati. Su questo punto, condivido l'opinione di Bismarck. •Si può fare o non fare una determinata cosa, ma una volta che si è agito — e questo vale per la vita privata come per la storta — neppure Iddio può cancellarne le conseguenze. Non c'è ritorno. Questo non .significa però, che le cose resteranno e debbano restare in eterno come sono i Continuiamo a rimuginare su quel maledetto periodo di Hitler. Come potremo superare II passato? , -Non ho mai capito che ,cd4tf togliti dire questa paro-' 'la, superare., Capire, sì: capi-, rè1 tf7t~ errori che ci hanno portati a quel puntò, essere, per il futuro, più diffidenti di fronte a fenomeni analoghi, vincerli finché si è in tempo. Non per nulla Hitler si vantò, durante una discussione a Mannhelm, nell'estate del 1933: "Li ho vinti con la loro stessa follia". Cioè; 1 "Avrebbero 'potuto porre fine al miei giorni, come lo, adesso, pongo fine al loro; non si lascia andare dove vuole e parlare come vuole un uomo del mio stampo". Speriamo di non avere mai plU a che fare, in Germania 0 altrove, con pazzi del genere. Speriamo che gente del genere venga messa sotto chiave in tempore sopfattut■ to che venga ridotta al silen\ziO.. ' Le armi atomiche hanno modificato le basi d'azione 1 degli uomini di Stato In campo Internazionale? •Si. L'extrema ratio è scomparsa; se guardiamo .agli ultimi quarant'anni, non esiste più casus belli. Altrimenti, da tempo avremmo avuto la guerra. Un semplice incidente, come la distruzione in volo del Jumbo coreano, un tempo sarebbe bastato a scatenare le ostilità. Trentacinque americani a bordo, e i sovietici non hanno proposto alcuna riparazione, non si sono neppure scusati. Un tempo,■tutto que\sto avrebbe innescato la ■guerra. Non ci sono più scopi né dichiarazioni di guerra, né trattati di pace. Al massimo, accordi d'armistizio». . Tornando alle armi atomiche: c'è chi sostiene che la {sola presenza degli arsenali 'ne rende l'utilizzazione inevitabile, prima o poi. Lei ,vedf X* cose,in,una luce cosi pessimista, o pensa cne gli uomini possano Imparare?. •. «Vedo il pericolo, un gran¬ de pericolo. Ma la fiducia mi fa rifiutare di ammettere l'inevitabile. L'umanità non farà questo. Non lo farà per puro istinto di conservazione collettivo. E si è provveduto a impedire a un pazzo di farlo.. Vede un pericolo nell'ascesa, e nell'agitazione, del Verdi? •No, i Verdi sono tigri di carta. All'epoca in cui lo meritavano, li prendevo più sul serto. Ciarlano in continuazione. Ammiro sinceramente quelli di Greenpeace: loro " non chiacchierano. Quello che non mi piace è la moda nazionalistica. Il nazionalismo è in... E' una cosa che detesto.. In generale, o solo nei tedeschi? •In linea di principio dovrebbe essere uguale per tutti. Ma per quanto riguarda i tedeschi, si è costretti a constatare che l'unità, lo Stato nazionale tedesco, sotto forma di Retch, è fallito due volte di seguito, e in un modo cosi incredibilmente stupido, causando tali danni al nostro popolo e agli altri che in tutta sincerità non riesco a infiammarmi per quell'unità. Non avrei nulla in contrarto all'esistenza di tre Stati tedeschi — Repubblica Federale, Repubblica Democratica e Austria — a condizione che la Ddr fosse' libera quanto l'Austria.. Tre Stati che considera parti della stessa nazione, o questo per lei è un problema secondarlo? •E' una disputa accademica, e quindi un problema privo di qualsiasi significato. Come definire il termine "nazione"? Si può configurare una definizione che conglobi questi tre Stati. Ed è quella che personalmente adotterei. Hanno in comune la lingua, la letteratura, il passato storico; dunque, fanno parte di una nazione. I canadesi francesi fanno parte della nazione francese?-. Copyright «Le Monde£ '." e per l'Italia «La Stampa» : Willy Brandt in una caricatura di Levine j (Copyright N.Y. Revltw of Book6, Opera Mundi e per l'Italia .La Stampa.)