Pfaff ha aperto la stagione della radiotv svizzero-italiana di Giorgio Pestelli

Lugano, la musa leggera ispira concerti Pfaff ha aperto la stagione della radiotv svizzero-italiana Lugano, la musa leggera ispira concerti Il progetto «giocoso» comprende Haydn, Vecchi, Offenbach, Sullivan, J. Strauss, molto Gershwin LUGANO — Dopo il Barbiere di Siviglia di Rossini al Teatro Kursaal e il solenne prologo della Messa in si minore di Bach nella chiesa di San Francesco a Locamo, la stagione concertistica della Radiotelevisione della Svizzera Italiana ha preso il via hell'Auditoriùni di Lugano con un ' concerto ' ctlréttò dai giovane Luca Pfaff (reduce dal Festival veneziano di musica contemporanea, dove ha guidato l'impegnativo e faticoso Aleph di Manoury). Le stagioni musicali di Lugano, per una quarantina di concerti, hanno la caratteristica rara di essere incentrate su un tema, un punto di riferimento che attraversa orizzontalmente l'Intensa proposta di partiture. Dopo la musica degli Stati Uniti, del Jugendstll, della trimurti Bach-Haendel-Scarlatti, quest'anno 11 titolo è >La Musa leggera», definizione che intende indicare quanto è nato sotto il segno del divertimento, del sentimento giocoso, dell'ironia e della parodia: un terreno minore, parrebbe, ma in re al t a di t u t to riguardo sia •per la vastità sia "per la- tagliente efficacia di alcune proposte. E poi. 11 concetto di «musa leggera» è giustamente largo e fluttuante, si da includere anche «giochi» di suprema' maestria come i Brandemburghesi di Bach e da rispettare date imprescindibili, come il Natale (Messa in do op. 86 di Beethoven) e la Pasqua (De profundis di Gluck e Stabat Mater di Haydn, due capolavori che non si sentono mal). Punte emergenti nel progetto giocoso saranno L'incontro improvviso di Haydn (una «turcherla» già musicata da Gluck e molto vicina al Ratto mozartiano), Le veglie di Siena di Orazio Vecchi, Monsleur Croquefer e Ba-taclan di Offenbach, scelte corali da The Mikado di SuUivah e'Zingaro barone e Pipistrello di J. Strauss, II mairimonto segreto di Clmarosa. molto Gershwin, molto «Sei francesi» (in particolare Milhaud e Poulenc), un omaggio a Wienlawski, scorribande «leggere» nel mondo della canzone da Rossini al Beatles e In quello della musica da ballo viennese da Hydn agli Strauss. Nel concerto d'apertura Luca Pfaff ha tracciato chiaramente le prospettive fecon¬ de della rassegna: Mozart, quello che si sente quasi solo alle mattinate del Mozarteum, con Danze tedesche K 509 e 605 e le due spiritosissime Marce K 335, e poi la suite da Pulcinella di Stravinskl, bandiera del rinnovamento dell'arte moderna piantata sul terreno della-parodia, dei clowns e dei saltimbanchi. Anche la novità contemporanea, Hoang-Hon del vietnamita Nguyen-Thien-Dao, seppure impostata come oasi lirica (ciclo di canzoni per soprano e orchestra), poteva rientrare nella prospettiva beffarda per come il lirismo, ben difeso dal soprano Yumi Nara, veniva insidiato dalle percussioni con il colpire c sbatacchiare di martelli, mazze e altri ammennicoli. Giorgio Pestelli

Luoghi citati: Lugano, Stati Uniti, Svizzera