Specchio dei tempi

Specchio dei tempi Specchio dei tempi L'amarezza di chi crede nelle persone semplici -1 Testimoni di Geova e l'educazione dei figli - Scende in guerra .'«odiato professionista» • Sindaco indignato -1 soliti lavori a metà - Il foulard e la fede ltlll<lll1IMIIIIIllll)>l|l!l[IIIMriltll|.|M>lFlllt T_J ri lettore ci scrive -Vo 21 anni, abito a Oiaveno e tra pochi giorni termino i 26 mesi di servizio civile. Ho "lavorato" come obiettore in un ricovero per anziani, a contatto con la solitudine e la tristezza dt chi ha sognato, senza trovarla, una vecchiaia serena fatta anche di affetto. -Ho "lavorato" in un astio, in una parrocchia, a servizio di chi aveva bisogno e tutto questo ha accresciuto in me il desiderio di una professione capace più di altre di pormi in mezzo alla gente, a servizio, accanto al cuore dell'uomo. -Iscrittomi a due concorsi per corsi triennali di studi per fisioterapista e per educatore specializzato, non sono stato accettalo in base a non so quali criteri. -Pensavo con amarezza, in questi giorni, che la libertà che gustiamo sovente non è che una illusione; che quindi ci è vietata, per vari motivi, la scelta concreta di come spendere la nostra vita in base a idee maturate nelle esperienze, negli anni, non senza difficoltà. -Troppe volte si "deve" perdere il senso dell'uguaglianza, della fraternità ed anche dell'onestà, perché solo calpestando questi valori si "arriva", si consegue quell'Incarico". -Io credo nelle persone, quelle semplici, e sento che in esse esiste il meglio, che in esse sono radicati valori più veri-, Giovanni Martlnaccl L'addetto stampa del Testimoni di Geova ci scrive: -Nella cronaca cittadina del 16 ottobre *è stato dato ampio risalto alla qualità di testimone di Oeova di un padre processato per eccessivo rigore nel confronti del propri figli. -La vicenda è presentata come uno "spaccato di fanatismo religioso", in relazione diretta con l'appartenenza dell'interessato alla nostra confessione. -Il comportamento descritto nulla ha a che fare con l'insegnamento e la pratica che ci contraddistinguono. Riteniamo che lo svago, incluso il mezzo televisivo e la letteratura per ragazzi, abbia la sua importanza, purché mantenuto entro limiti ragionevoli. Riconosciamo al nostri figli di scegliersi i trattamenti sanitari che ritengono più opportuni. La notte la dedichiamo al giusto riposo, non a veglie di preghiera come nemmeno a fare le ore piccole in discoteca-. Franco Rizzo Un lettore ci scrive: •Sono uno del tanti "odiati professionisti", nonché un medico che con coscienza e dedizione lavora dal mattino alle 6 alle 21 e spessissimo anche di sabato e domenica. Pago le tasse, tutte, tanfi che lo Stato è diventato quasi mio socio al 50% (visto che l'aliquota applicata sul mio ultimo 740 è del 47%); ma adesso, dopo la nuova proposta di legge finanziaria che aggrava sempre di più l'imposizione fiscale sui professionisti, sono veramente amareggiato, come moltissimi miei colleghi penso che diminuirò il mio ritmo di lavorò smettendo di curare umanamente, onestamente e ■coscienziosamente una parte dei miei pazienti, poiché non mi pare più giusto sacrificare la mia vita privata (vedo poco mia moglie e mio figlio e rischio linfarto) per dare metà di quello che guadagno allo Stato.. Segue la firma Il sindaco di Busa ci scrive: «Ho appreso in settembre da La Stampa che anche la Susa-Bussoleno era fra le linee ferroviarie da eliminare, quale "ramo secco". Una mia lettera al ministro Signorile e ai parlamentari piemontesi spiegava perché la linea non va soppressa ma anzi migliorata. Susa è sede di tutti i servizi e gli uffici pubblici che interessano la Val Susa; l pendolari (sia studenti che lavoratori) interessati alla linea sono moltissimi e già ora affrontano disagi e attese. La stessa crisi occupazionale in Val Susa non è novità per nessuno. -Ora apprendo ancora da La Stampa che non è stato possibile salvarla. Esprimo qui il mio sdegno più profon&°m- Renato Montabone Un lettore ci scrive: •Quasi non credevo al miei occhi, un paio di settimane fa, assistendo al rifacimento del manto stradale della Torino-Pecetto. Ma, ahimè, la visione fu di breve durata: a tutt'oggi, l'asfaltatura è soltanto parziale (già finiti i soldi?) e totalmente priva dì segnaletica orizzontale, indispensabile sempre e "vitale" nell'incombente approsslmarst delle nebbie». Lino Blancolini Un lettore ci scrive: «dite lettera della delegata missionaria Maria Botta Bodrero (Specchio del 16 ottobre) vorrei rispondere che mi sembra incredibile che anco^ ra oggi et sia qualcuno che considera un atto di riprovevole sfacciataggine, per una donna, l'entrare in chiesa a capo scoperto. -Nella nostra parrocchia del Sacro Cuore di Gesù di Torino ciascuno entra in chiesa, per fortuna, come vuole e come si sente; e c'è anche chi celebra l'Eucarestia (che è una festa di gioia, ricordiamocelo; con confi, coi suono delle chitarre, con danze e con abbracci di pace. Le donne partecipano a capo scoperto. •Dio fa con ciascuno la storia che vuole e non sta a me giudicare; però oserei dire, alla luce del Vangelo, che il compito di un delegato missionario è portare una buona notizia, non un foulard», cario Mollnaro

Persone citate: Busa, Franco Rizzo, Giovanni Martlnaccl, Lino Blancolini, Maria Botta Bodrero, Renato Montabone

Luoghi citati: Bussoleno, Torino